Il 3 luglio in un'intervista di CRI il ministro italiano per lo sviluppo economico, Claudio Scajola, ha affermato che la visita di stato del presidente cinese Hu Jintao che inizierà il giorno 5 promuoverà ulteriormente lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali
1. Qual e' il ruolo della visita del Presidente cinese in Italia nel promuovere le relazioni tra i due paesi nel settore economico?
L'obiettivo, della visita del Presidente della Repubblica Popolare Cinese Hu Jintao in Italia, è di rafforzare l'alleanza tra i due Paesi. L'amicizia italo-cinese, consolidata negli anni, è costituita anche da forti relazioni economiche e commerciali. La visita del Presidente cinese, denominata "missione di acquisto cinese", sarà anche l'occasione per la firma di decine di accordi. Saranno giorni particolarmente intensi durante i quali 300 imprenditori cinesi si raccorderanno con le aziende italiane per sottoscrivere accordi commerciali e di partenariato.
2. Come valuta i rapporti economici e commerciali fino ad ora?
Ottimi: dal 2004 Italia e Cina hanno stabilito un Parternariato Strategico Globale che ha rapidamente allargato ed intensificato gli scambi .
Nel 2008 l'interscambio si è attestato su 28.3 miliardi di euro, con un incremento del 18,6% rispetto al 2007. Le importazioni italiane hanno raggiunto nel 2008 un valore di 23 miliardi di euro, concentrate per un quarto nell'abbigliamento e per il 13%, nel comparto computer e prodotti di elettronica e ottica. L'export italiano del 2008 ha raggiunto un valore di 6 miliardi di Euro. Oltre il 40% del nostro export è costituito da macchinari e apparecchiature, seguito da prodotti tessili e abbigliamento, prodotti chimici e calzature. Il Governo italiano, è fortemente impegnato nel riequilibrare il surplus commerciale cinese, anche attraverso un maggior afflusso di investimenti cinesi in Italia nei nostri settori di punta, soprattutto logistica portuale e infrastrutture. La Cina è il primo fra i mercati emergenti per flussi di capitali in entrata, mentre l'Italia è il quinto paese nella UE per flusso di investimenti diretti in Cina.
3. Cosa devono fare i nostri due paesi per affrontare l'attuale crisi economica mondiale ?
Il Governo Berlusconi ha affrontato la crisi economica rilanciando la competitività del sistema Paese, garantendo il credito alle imprese, restituendo fiducia alle famiglie con bonus ed incentivi fiscali, assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali e salvaguardando il nostro tessuto produttivo.
Per favorire la ripresa e porre rimedio alle carenze strutturali che da troppi anni penalizzano l'economia, abbiamo messo in campo una serie di riforme strutturali: welfare, innovazione, liberalizzazioni, federalismo, nuova politica energetica.
La Cina sta proseguendo sulla strada della progressiva liberalizzazione dei servizi, su massicci investimenti in infrastrutture alle quali le imprese italiane sono particolarmente interessate. La capacità cinese di utilizzare i grandi eventi come occasione di crescita ci insegna qualcosa. Le Olimpiadi di Pechino sono state un successo. L'Expo di Shanghai 2010 è alle porte e sarà l'occasione anche per l'Italia per prepararsi all'Expo di Milano 2015.
4. Quali iniziative intende assumere il Vostro ministero per promuovere la cooperazione tra i due paesi ?
La cooperazione tra i due Paesi aprirà la strada a nuovi investimenti, nonché a collaborazioni industriali in campi strategici di comune interesse sinora poco sviluppati. Tra questi: l'ambiente, l'innovazione tecnologica, le fonti di energia rinnovabile ed il nucleare, tutti settori che coinvolgono direttamente il Ministero dello Sviluppo economico e sui quali il Governo cinese sta puntando in particolar modo. In questo campo sono già presenti in Cina imprese come Ansaldo Nucleare, Camozzi e Techint. Inoltre, nel luglio 2008, la Prysmian Cables & Systems (ex-Pirelli) si è aggiudicata una commessa di 4 anni del valore di 10 milioni di euro per la produzione di cavi per le centrali nucleari in costruzione nelle province di Liaoning e Fujian. |