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Agide Melloni
2008-11-24 14:41:09 cri     
Cari amici della Sezione Italiana di Radio Cina Internazionale, riprendere il contenuto del (bellissimo) reportage effettuato alcuni giorni fa dai giornalisti di RCI che hanno visitato la provincia dello Shaanxi non è una cosa facile. Le corrispondenze effettuate e mandate in onda nel corso dei programmi quotidiani contengono una grande quantità di interessantissime note e mettono in risalto la particolare bellezza di questa parte della Cina. Come ho avuto occasione di anticiparvi alcuni giorni fa, la brava amica Gabriella ha saputo rendere benissimo l'atmosfera che si vive nello Shaanxi ed -ancora di più- è riuscita a ritrasmetterla a tutti noi che abbiamo ascoltato le sue corrispondenze. Ha fatto un ottimo lavoro giornalistico come -del resto- ci si aspetta da una brava giornalista. Brava Gabriella!

Ma, dal momento che non è possibile riparlare di ogni cosa attinente alle sue corrispondenze, vorrei accennare brevemente a qualche particolare che ha destato in me alcune emozioni che derivano dal mio modo di pensare politico, dal mio ideale legame con la storia rivoluzionaria della Cina e dal grande rispetto ed ammirazione che continuo a provare nei confronti dei "padri" della Cina moderna, quella uscita da secoli di buio, grazie alla lotta popolare vittoriosa che festeggierà i suoi 60 anni nel 2009.

Nella primissima parte del reportage i giornalisti di RCI hanno visitato lo Yanan, una zona dello Shaanxi che fu centro organizzativo e luogo logistico fondamentale per l'apparato dirigente del Partito Comunista Cinese e per l'Esercito Popolare cinese, nel decennio che precedette la vittoria. La descrizione di alcuni siti caratteristici -le case-grotte- che sono state al centro dell'attività clandestina degli organi dirigenti del PCC, mi ha fatto sorgere la curiosità di capire come hanno affrontato (le popolazioni locali) i grandi cambiamenti che sono venuti avanti nel corso degli ultimi decenni in Cina. Ovviamente le grandi conquiste che si stanno realizzando prevedono cambiamenti nelle abitudini di vita, di lavoro, di utilizzo delle risorse. L'edificazione di alloggi popolari ha allontanato moltissime persone da quelle che storicamente sono sempre state le loro "case" le quali hanno intrecciato la loro funzione abitativa con la storia della rivoluzione cinese. Cosa ne resta -tra la popolazione di Yanan- del legame che per tantissimo tempo ha unito la loro stessa vita quotidiana con questi antichi luoghi che stanno ora diventando dei musei? Vive ancora, in loro, un attaccamento ideale a questi luoghi storici -punto di partenza dell'elaborazione e dell'organizzazione rivoluzionaria- oppure sentono solamente la necessità di voltare pagina e godere delle opportunità che il progresso e lo sviluppo economico della Cina attuale concede loro?

La mia curiosità è tale che mi piacerebbe poter trovare -anche sul sito internet di RCI- maggiori dettagli su questi particolari. Naturalmente senza nulla togliere ai tanti altri argomenti trattati durante il reportage. Mao Zedong, Zhou Enlai, Zhu De sono conosciuti -ed amati- dal sottoscritto, per il loro operato fondamentale nella costruzione di questa nuova Cina e per le loro azioni militari e politiche svolte tra il 1935 ed il 1948 nelle zone dello Shaanxi, a Yanan e mi farebbe piacere conoscere più nel dettaglio altri particolari di queste loro vicissitudini. Non è facile -anche nel mio paese- trovare materiale e documentazione che "racconti" gli avvenimenti di quegli anni. E anche quando si riesce a reperire qualche cosa, il contenuto non sempre è garante della verità dei fatti. Se può servire qualche altro esempio utile a far comprendere con quale attenzione ho seguito i vostri servizi, vi dirò che non sapevo nulla di quanto si verificò nel 1941 a Nanniwan. La descrizione del lavoro fatto dagli organi del PCC e dell'Esercito rivoluzionario, di coltivazione dei terreni al fine di destinarne i prodotti al sostentamento dei combattenti e della lavorazione di stoffe, indumenti, scarpe mi ha fatto venire alla memoria quanto è successo anche durante la lotta di liberazione dal nazi-fascismo avvenuta nel mio paese. Due situazioni diverse ma con popoli animati entrambi dallo stesso spirito di giustizia e di libertà.

Percorrendo quei luoghi dello Shaanxi, i giornalisti di RCI hanno sentito il profondo orgoglio che la grande parte della popolazione porta dentro di se: l'orgoglio di appartenere ad una storia e ad una cultura millenaria della quale vanno fieri. L'orgoglio di appartenere ad una terra che ha avuto un ruolo importantissimo nella vittoriosa lotta di liberazione popolare e "l'attaccamento alle proprie radici, in questo mondo dominato dalla globalizzazione".

Questi servizi mandati in onda dalla Sezione Italiana -cari amici di Radio Cina Internazionale- mi hanno avvicinato ancora di più al vostro bellissimo paese, mi hanno dato altre nozioni di storia e cultura da imparare. Tutto questo aumenta la nostra grande amicizia.

Un fraterno saluto.

Agide Melloni - Imola

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