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Le verdeggianti colline della zona di Tongchuan, ricche di boschi di pini, querce, noci, campi di mais e frutteti, ospitano anche il parco di Yuhuagong (del palazzo del fiore di giada), sede in epoca Tang (618-907 d.C.) di una residenza imperiale. La zona è ricca di freschi laghi e di alberi verdeggianti, quindi costituisce un perfetto rifugio dalla calura estiva. Tuttavia a renderla famosa non è un motivo profano, ma sacro, avendo ospitato nel 7° secolo il grande monaco buddista Xuan Zang, che qui tradusse molti sutra, e addirittura morì, all'età di 64 anni, nell'anno 664.
Ora il parco è stato ristrutturato, dotandolo di una sala commemorativa del grande monaco, che contiene anche reperti archeologici collegati, e di una bella pagoda in stile Tang. Ricordiamo che la zona non è lontana da Xian, capitale di 13 dinastie cinesi, fra cui la famosa dinastia Tang, da cui la ricchezza delle tradizioni collegate.
Il monaco Xuan Zang è famosissimo per il suo epico viaggio in India, dove studiò per anni con i grandi maestri dell'Università di Nalanda, e da dove riportò in Cina molti sutra buddisti, che poi provvide a tradurre su incarico dell'imperatore Tang. Egli ha immortalato il suo viaggio nel libro "Ricordi del viaggio in occidente all'epoca della grande dinastia Tang", la cui versione a livello popolare è il famosissimo "Scimmiotto", o "Storia del viaggio in occidente", un'opera tarda che per la vivacità dei personaggi e delle vicende rappresenta uno dei capolavori della letteratura classica cinese.
Il parco ospita sia la residenza imperiale che quella del monaco Xuan Zang, eretta lungo un'ansa rocciosa del monte, di cui restano le fondamenta e da cui sono stati scavati ricchi reperti. Il monaco morì per le ferite riportate ad una gamba mentre cercava di attraversare un torrente per andare a pregare in una grotta vicina.
Attualmente, su una parete rocciosa a strapiombo del parco, vive un monaco solitario che si prende cura di un tempio sospeso e delle sue statue, continuando l'eroica tradizione di Xuan Zang. Egli vive delle elemosine dei visitatori, numerosi d'estate, ma anche d'inverno, perchè il parco comprende anche una pista da sci, una novità per la zona, ancora relativamente remota, che attira parecchi curiosi. Anche questo è un segno dei cambiamenti legati alla riforma e apertura degli ultimi trent'anni: il ripristino di questo parco dalla ricchissima valenza storica e culturale tramite gli scavi archeologici, l'allestimento della sala espositiva, e l'illustrazione di un illustre esponente buddista come Xuan Zang, gloria ed onore dell'intero popolo cinese.
La vegetazione del parco è stata arricchita ed i laghi ripuliti, inoltre sono stati tracciati dei sentieri ed eretti dei ponticelli sui torrenti, permettendo ai visitatori di trascorrere un'interessante e piacevole giornata in mezzo alla natura. Non manca neppure il lato edonistico, per via della presenza di un ottimo ristorante che offre carne di lepre e cinghiale e verdure selvatiche, e di un albergo. La visita è accompagnata da guide preparate, che offrono una dettagliata illustrazione dei vari siti del parco e delle vicende collegate. |
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