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Nel corso della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Beijing, tenutasi la sera del 6 settembre scorso, un atleta disabile cinese su sedia a rotelle, privo della gamba sinistra, grazie ad un àrgano e ad una corda, si è arrampicato ad un'altezza di 39 metri, accendendo la torcia paralimpica. Questa scena ha commosso tutti gli spettatori presenti e quelli davanti alla TV. Questo eroe che ha commosso tutto il mondo è l'atleta disabile cinese di salto in alto Hou Bin, vincitore per tre volte consecutive della medaglia d'oro alle Paralimpiadi. Ecco di seguito una nostra intervista esclusiva ad Hou Bin.
Assistendo alla commovente cerimonia di accesione della fiamma delle Paralimpiadi di Beijing, lo speaker della TV giapponese che era sul posto ha emesso un sospiro, affermando che il senso delle Paralimpiadi è proprio la capacità del disabile di sfidare i limiti della propria esistenza. È vero, Hou Bin ha dimostrato alla gente l'essenza delle Paralimpiadi attraverso i suoi forzi instancabili.
La prima volta che ho incontrato Hou Bin, durante la staffetta della torcia delle Olimpiadi di Beijing nella città di Xiamen all'inizio di maggio, ho avvertito la sua determinazione. In veste di tedoforo, Hou Bin ha commosso il pubblico con la stessa fermezza. Dal momento che egli è disabile, prima della staffetta era stato chiesto che Hou Bin partecipasse sulla sedia a rotelle. L'atleta cinese, però, ha indossato le protesi e ha corso personalmente la considerevole distanza di 200 metri. Egli ha detto che essere tedoforo olimpico era un suo desiderio da tanto tempo..
"Essere tedoforo è stato per molti anni un mio grande desiderio, che però è sempre rimasto nascosto nel mio cuore. Ho partecipato tre volte alle Paralimpiadi, ma ho toccato solo due volte la torcia dopo la conclusione dei giochi. Per questo in tutti questi anni la mia adorazione e i miei sentimenti verso la torcia sono diventati così profondi. Spero di diffondere così lo spirito olimpico in ogni angolo del mondo". |
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