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Mingshan, la culla del tè dell'umanità
2008-01-22 15:16:17 cri     
Tutti sanno che la Cina è il paese del tè, ma pochi sono al corrente che la contea di Mingshan, nella provincia del Sichuan, è la culla della coltivazione mondiale del tè. Il "Libro delle erbe del Divino Agricoltore", un classico della letteratura medica cinese risalente a 2 mila anni fa, annota che "Sui monti di Yizhou (l'odierno Sichuan) cresce un' erba dal gusto amaro che non appassisce d'inverno": si tratta del tè. Il mitico Divino Agricoltore avrebbe iniziato l'agricoltura in Cina e scoperto i poteri curativi delle erbe, circa 5 mila anni fa. Tuttavia ciò che la gente beveva allora era tè selvatico, non coltivato. La coltivazione del tè iniziò nel 53 a.C. quando Wu Lizhen piantò sette alberelli di tè in cima al monte Mengshan, nella contea di Mingshan. Molti testi, fra cui la "Storia del tè in Cina", riconoscono Wu Lizhen come il primo coltivatore di tè del mondo. Nel 13° secolo l'imperatore Song Xiaozong concesse a Wu il titolo onorifico di "Maestro della dolce rugiada", il primo riconoscimento ufficiale dei suoi meriti nella coltivazione del tè. "Dolce rugiada" è ora il marchio di un famoso tè prodotto nella contea, inoltre il giardino in cima al monte Mengshan dove si dice Wu Lizhen abbia piantato i sette alberelli è ancora ben conservato. Poichè i cespugli di tè non vivono più di 300-400 anni, gli originali non esistono più. Gli attuali risalgono a 80 anni fa. Accanto al giardino, posto a 1456 metri di altezza, si trova un tempietto dedicato a Wu Lizhen. Da quando il tè del monte Mengshan venne elevato a tributo imperiale in epoca Tang (8° sec.), nel tempio si sono tenute cerimonie annuali di raccolta delle foglioline nel vicino giardino per 1170 anni, fino al 1911, anno della caduta della monarchia in Cina. Il rito indicava rispetto per le foglioline, che neppure l'imperatore poteva godere, essendo riservate ai sacrifici al Cielo. Così il tè del monte fu l'unico del paese riservato al Cielo per più di mille anni.

Tuttavia pochi in Cina ora conoscono il tè del monte Mengshan, ed il tè "Dolce rugiada" non figura fra i dieci migliori del paese.

A un'ora d' auto a sud-ovest del capoluogo Chengdu, la contea di Mingshan presenta condizioni ottimali per la coltivazione del tè. Con un'altezza media sul livello del mare di 580-750 m, il 70% delle coltivazioni godono di un terreno con la giusta alcalinità. La temperatura media annuale è sui 15,5°C, con 1520 mm di precipitazioni, 1035 ore di sole e 298 giorni senza brina all'anno. Si tratta di condizioni molto favorevoli alla coltivazione del tè sul monte Mengshan, che in cinese significa "nebbioso". L'anno scorso il tè locale è stato riconosciuto dal Ministero cinese dell'Agricoltura come "privo di inquinamento". Perchè tuttavia è rimasto nell'ombra rispetto ai famosi marchi Longjin (pozzo del drago) e Biluoqun (primavera della conchiglia verde)? Il motivo è dovuto alla posizione geografica della contea, prossima a zone abitate dalle etnie Tibetana, Yi e Qiang. Provvedendo ogni anno 365 foglioline di tè come tributo alla corte, la contea era anche stata designata come fornitrice ufficiale di tè al Tibet. Durante l'epoca Song, il tè era scambiato coi cavalli delle minoranze etniche circostanti, mentre uno speciale ufficio venne aperto nell'anno 1047 nella contea per gestire il commercio di tè e cavalli. Questa specializzazione ha in un certo modo impedito l'innalzamento del livello della lavorazione del tè locale e l'ampliamento dell'ambito della sua commercializzazione. Tuttavia le autorità locali intendono riportare il loro tè alle antiche glorie, ampliando le coltivazioni ed introducendo ottime varietà. L'iniziativa ha attirato investitori interni ed esteri, in particolare un gruppo thailandese che ha costruito nella contea un centro di lavorazione del tè Oolong. Un altro investitore è Cering Dondin, un tibetano di Lhasa, che nel 2001 ha costruito a Mingshan la fabbrica di tè Langsai-Tibet. E' la prima volta che un tibetano produce direttamente tè pressato per il Tibet, con una produzione annuale di 30 tonnellate, che spera di portare presto a 50. Il tè pressato, un tè rosso fermentato derivato da vecchie foglie di tè e gambi, è sempre stato amato dai Tibetani e da altre etnie circostanti. La Langsai intende provvedere il miglior tè ai tibetani, approfittando del fatto di possedere un centro di lavorazione nella zona di coltivazione. Il tè Yinyebazha da questa prodotto occupa già un terzo del mercato del tè del Tibet e Qinghai e delle aree tibetane del Sichuan. E' anche iniziata l'esportazione in Nepal e India.

Queste iniziative hanno incoraggiato l'ambizione della contea di ritornare a dar lustro alla sua fama di paese natale del tè. Il capoluogo Ya'an ha ospitato di recente il Simposio internazionale sulla cultura del tè. Allora, secondo le autorità locali, la contea di Mingshan presenterà il meglio del suo tè e della cultura collegata, ovviando all'ironia che la culla del tè dell'umanità non è riconosciuta come produttrice di tè di qualità.

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