Durante la cerimonia di inaugurazione, il ministro consigliere della Seta ha pronunciato un intervento, seguito dal professor Riccardo Scartezzini, presidente del Centro Studi "Martino Martini", costituito a Trento nel 1997 ad opera di un gruppo di studiosi dell'Università di Trento con lo scopo di sviluppare le relazioni culturali Europa-Cina. Il suo presidente, il professor Scartezzini, ha detto fra l'altro:
La mostra intende illustrare l'evoluzione dell'immagine della Cina nella cartografia occidentale dall'Antichità ai giorni nostri, centrando l'attenzione sulle tre scuole cartografiche italiana, portoghese e fiamminga che svolsero un ruolo pionieristico nella definizione delle caratteristiche geografiche delle regioni extraeuropee, mantenendo un'assoluta supremazia a livello continentale sia per la quantità che per la qualità delle opere prodotte fin quasi alla fine del Seicento.
La cartografia italiana fu la prima a crescere e a svilupparsi in maniera autonoma. Prendendo le mosse dalla riscoperta rinascimentale del testo originale della Geografia di Tolomeo e dalla straordinaria testimonianza personale di Marco Polo, pubblicata nel Milione, ebbe il merito di riportare in auge il metodo scientifico per la costruzione delle carte, mettendo in secondo piano le realizzazioni puramente empiriche di epoca medievale;
La cartografia portoghese ebbe invece il merito di raccogliere e ordinare i dati provenienti da navigatori e esploratori che per primi stabilirono un collegamento diretto via mare con la Cina;
Alla cartografia fiamminga, incarnata dalle due straordinarie figure di Ortelio e Mercatore, va riconosciuta la capacità di sintetizzare le due tradizioni precedenti ed elaborare un sistema moderno di costruzione delle carte. |