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III Settimana della lingua italiana nel mondo
2007-10-24 13:46:22 cri     

Gabriella Bonino

Nell'ambito della 3° Settimana della Lingua italiana nel mondo, l'Ufficio Culturale dell'Ambasciata italiana in Cina ha organizzato dal 20 al 25 ottobre una serie di incontri sia a Pechino che a Xian e Guangzhou, incentrati sull'insegnamento della lingua italiana nel paese. Per l'occasione si sono tenute conferenze a cui hanno partecipato gli insegnanti cinesi ed i lettori italiani dei Dipartimenti di Italiano delle varie università del paese, che hanno discusso il quadro presente e le prospettive future dell'Italiano in Cina. Era presente anche il professor Luciano Mecacci, pro Rettore dell'Università degli Studi di Firenze, che ha pronunciato un intervento sulla collaborazione fra le università cinesi e l'ateneo di Firenze, e su progetti di formazione e scambi culturali.

Tuttavia il clou della settimana sono stati gli incontri con lo scrittore triestino Claudio Magris e lo storico della Cina e giornalista Adriano Madaro, che hanno illustrato al pubblico cinese ed italiano, in modo particolare agli studenti cinesi di italiano, le loro rispettive attività. Claudio Magris ci ha detto in un'intervista: Il primo motivo di questo mio viaggio è la traduzione cinese di un mio libro, "Microcosmi", a cui seguirà "Danubio". Il mio interesse per la Cina purtroppo è da dilettante, superficiale, perchè chi non conosce la lingua non può averne una conoscenza profonda. Mi sono sempre interessato alla sua letteratura, è una delle grandi letterature e civiltà del mondo, con cui uno fa i conti, perchè è la Cina del Taoismo, della grande lirica Tang, dei romanzi classici. Ma per me è soprattutto la Cina della lirica, faceva parte dei nostri discorsi con Biagio Marin, con gli amici, si leggevano tradizioni, ovviamente fa parte delle grandi tradizioni del mondo. Ricordo poi singole passioni, i testi taoisti, il Zhuangzi, alcuni testi buddisti, il romanzo "Sei capitoli di una vita fluttuante", il più bel romanzo di vita coniugale che abbia mai letto, i moderni, i contemporanei, da Lu Xun a Mo Yan, Laoshe. Poi ci sono state anche delle letture politiche, per esempio un libro che mi ha molto colpito è l'"Autobiografia del Maresciallo Zhu De", dettata ad una giornalista americana, quello straordinario libro che ho letto di recente di due generali cinesi "Guerre senza limiti", uno dei più geniali libri del mondo, pubblicato anche in italiano, io l'ho letto nell'edizione francese...

L'esperienza attuale a Pechino è molto breve, tuttavia interessantissima: la città è straordinaria, gli incontri con gli studenti e colleghi sono stati molto vivaci e mi hanno messo molto a mio agio. Fra l'altro io che temevo di avere dei problemi di comunicazione, nello spiegare quanto ho scritto, ho trovato invece una preparazione notevolissima. Sto parlando comunque di un'esperienza superficialissima, perchè la Cina è un continente, ha un miliardo e trecento milioni di abitanti, quindi... parlare di impressioni è ridicolo. Quello che mi ha colpito è che non è un mondo esotico, ma assolutamente familiare, mi aspettavo di essere più scombussolato da quelle coordinate immediate, basta andare negli Stati Uniti perchè un europeo si senta lievemente fuori casa. Ripeto, è Pechino, credo che andare nelle campagne sia diverso, ovviamente.

L'impatto con la Cina è stato molto molto caldo, l'ho sentita umanamente sciolta, a parte la terribile barriera della lingua, tutti quei caratteri in giro e uno non capisce nulla, a parte questo, ho trovato un'atmosfera calda e familiare, molto affettuosa. La cultura cinese è una delle grandi culture del mondo, quindi la si sente come costitutiva dell'umanità, è l'unica cultura non occidentale che sia costitutiva della cultura del mondo. L'ho sentita anche lontana, non essendoci mai stato, per anni è stata chiusa, ma come posso sentir lontana la Grecia antica. Devo dire che mi ha sempre interessato, in tutte le sue varie vicende, che non sono mai state solo cinesi, quello che succede a un paese, a una cultura, della dimensione materiale e dello spessore della Cina, succede un pò al mondo intero, quindi successi e fallimenti della rivoluzione cinese non sono cose che riguardano solo la Cina, siamo partecipi tutti. Citavo prima i due generali cinesi autori di "Guerre senza limiti", là c'è un pensiero globale, il pensiero mondiale, nostro, in questo senso uno è coinvolto. Ricordo che da ragazzo fra il '46-'49 seguivo le vicende cinesi, poi il Grande balzo, la Rivoluzione Culturale, sono tutte cose che influiscono indirettamente anche sulla nostra concezione del mondo, il futuro dell'umanità, credere o meno nel socialismo, si è influenzati da quello che avviene in Cina. Anche se può sembrare lontana una civiltà anche nei suoi dettagli quotidiani, certo se fossi nella campagna cinese mi sentirei in un mondo lontano di cui non capisco non solo le parole, ma anche gli usi, come a loro volta dei cinesi messi in un paese sperduto della campagna italiana...

La preparazione linguistica degli studenti cinesi mi pare molto buona, sono affettuosi, sciolti, bravi. Hanno fatto tutti domande interessanti.

Lo storico e giornalista Adriano Madaro ha invece parlato del "Mestiere di giornalista in Cina", con conferenze accompagnate dalla proiezione del filmato "Il nuovo Marco Polo", realizzato su di lui dalla Beijing TV. Lo studioso sta fra l'altro compilando su incarico della municipalità di Pechino un voluminoso studio sulla vecchia Pechino nella metà del 19° secolo e preparando una serie di mostre in Italia sulla Via della Seta.

Altri momenti speciali della settimana sono stati gli spettacoli offerti dalla compagnia teatrale "Luoghi dell'arte", che ha anche tenuto tre seminari sulla Commedia dell'Arte all'Accademia centrale di Arte drammatica di Pechino, incontrando un entusiastico riscontro fra gli studenti cinesi.

La Compagnia Luoghi dell'Arte, fondata e diretta da Marco Luly e Luciana Codispoti nel 1990, è stata caratterizzata sin dall'inizio da un' attenta ricerca nel campo del teatro popolare italiano. Dalle Giullarate Medioevali, alla Commedia dell'Arte, fino a Carlo Goldoni: questo è il percorso che la compagnia ha compiuto alla riscoperta delle tradizioni proprie del teatro italiano attraverso spettacoli, seminari e lezioni-spettacolo in Italia e all'estero. Sono da ricordare le numerose tournee in Asia, Africa ed Europa; la cattedra di Commedia dell'Arte assegnata presso l'Università Chulalongkorn di Bangkok e la partecipazione a festival internazionali in occasione dei quali gli spettacoli presentati hanno più volte ottenuto premi e si sono distinti per interpretazione, regia, testi e costumi.

Lo spettacolo presentato le sere del 24 e 25 ottobre al teatro dell'Accademia centrale di Arte drammatica di Pechino si intitolava "Ridicolosi intrighi ed amorosi inganni": si è trattato di una serie di scenette con Pulcinella (interpretato da Ugo Luly), Arlecchino ( Marco Luly) e Smeraldina (la straordinaria Luciana Codispoti), a cui si sono affiancate due studentesse cinesi dell'Accademia per dialoghi ed interventi a sorpresa, col risultato di un simpatico confronto fra la comicità italiana e cinese. Ricordo in particolare un brano tratto da "Arlecchino servitore di due padroni", col vano ed esilarante tentativo di Smeraldina, analfabeta, di leggere una lettera d'amore della sua padrona, ed un tentato matrimonio cinese di Arlecchino con l'immaginaria, bellissima Lili, simbolo della misteriosa bellezza delle fanciulle del Paese di Mezzo, andato a vuoto per l' irruente presenza di Smeraldina, che nel frattempo come ritorsione all'abbandono di Arlecchino si è cercata un nuovo compagno fra il pubblico cinese presente. Impressionante anche l'interpretazione della fame da parte di Arlecchino.

Tuttavia qual'è stata la reazione del pubblico cinese? Ecco di seguito un'intervista a Dai Hong, direttrice del dipartimento di arte di un'università di Pechino, e alla figlia di 13 anni Xiao Xiao, presenti con me ad uno degli spettacoli: secondo Dai Hong, 41 anni, lo spettacolo "Ridicolosi intrighi ed amorosi inganni" è stato straordinario per la vivacità, immediatezza e profondità dei temi trattati e per la bellezza dei costumi. Bravissimi naturalmente gli attori. Era la prima volta che assisteva ad una piece teatrale italiana, la cosa che l'ha più colpita è stata la completa immedesimazione degli attori nelle loro parti, specie per Luciana Codispoti, che ha praticamente dominato la serata con la sua sonora ed imperiosa presenza (ricordiamo a questo punto che la servetta Smeraldina da lei interpretata sa solo esprimersi urlando, un effetto teatrale raro in Cina). A colpire Dai Hong è anche stata la scelta di temi di vita popolari operata dalla Commedia dell'Arte italiana, con la concreta resa delle concezioni di vita del popolo, come ad esempio la bellezza femminile, simboleggiata da prosperosi seni in grado di nutrire molti figli. Naturalmente dalle azioni di servi e servette emergono anche le ipocrisie e miserie delle classi superiori. Secondo Dai Hong, i fatti più semplici della vita diventano opere d'arte nell'interpretazione degli attori, a prova della validità dei testi e della bravura degli interpreti. Quanto alla scena della fame interpretata da Arlecchino, che vuole addirittura mangiarsi Pechino e la Cina intera, non ha mai visto una rappresentazione così diretta ed impressionante. E' rimasta colpita anche dai costumi indossati da Arlecchino, Pulcinella e Smeraldina, semplici e colorati. Anche le maschere erano nuove per lei, è stata piacevole anche la presenza all'ingresso del teatro di giovani attori cinesi con indosso lunghi mantelli e maschere neri, che davano il benvenuto al pubblico. Vista questa prima esperienza, Dai Hong spera vivamente di avere una nuova opportunità di assistere ad una piece teatrale italiana.

Passiamo ora alla figlia dodicenne di Dai Hong, Xiao Xiao, anche lei presente allo spettacolo: ebbene Xiao Xiao è rimasta colpita soprattutto dal coinvolgimento del pubblico nello spettacolo ad opera degli attori, che si muovevano liberamente fra palco e platea, provocando gli spettatori con proposte e osservazioni esilaranti. Xiao Xiao ha vissuto personalmente il coinvolgimento con gli attori in quanto Smeraldina in una delle sue uscite fra il pubblico si è seduta addirittura sulle sue ginocchia, trovandosi senz'altro bene perchè la ragazza è piuttosto rotondetta... La scena che ha amato di più è stata la contrattazione fra Pulcinella, nella veste di un mercante indiano, e Smeraldina, diventata una turista italiana: la cosa non mi stupisce, perchè Xiao Xiao stessa ha una vera passione per le contrattazioni e quando va al mercato colla madre, è sempre lei a mercanteggiare i prezzi ed a decidere cosa acquistare. In realtà le contrattazioni sono uno degli sport più amati dai Cinesi, che lo praticano con impegno ed entusiasmo ogni giorno al mercato.

Ultima osservazione, lo spettacolo è stato spesso interrotto dagli applausi del pubblico, costituito soprattutto da studenti dell'Accademia di Arte drammatica, ed è finito con una vera e propria ovazione.

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