L'italiano, una lingua magnifica, attira da sempre l' attenzione dei cinesi. Oggi in Cina molti sono i cinesi che parlano italiano. Chi sono? Perchè hanno scelto la lingua italiana? Che cosa fanno dopo averla studiata? Come avvengono gli scambi culturali nell'insegnamento della lingua italiana? Oggi vi parleremo di questi argomenti.
Nell'odierno programma, vi presenterò innanzitutto il nostro ospite di oggi, Gabriella Bonino. (Audio)
N: Ciao Gabriella, benvenuta al nostro programma.
G: E' un vero piacere per me essere qui con voi!
N: Giorni fa a Pechino si è tenuto il Convegno sull'insegnamento nella lingua italiana, a cui hai partecipato, pronunciando anche un discorso, vero?
G: Sì. È stato un convegno molto interessante. Ho incontrato molti professori e studenti che parlano italiano, che hanno discusso a fondo l'insegnamento della lingua italiana in Cina.
N: Gabriella, tu sei in Cina da anni e lavori da tempo alla nostra radio, quindi hai sicuramente incontrato molti cinesi che parlano italiano, oltre ai colleghi della sezione italiana della nostra radio; conosci la situazione della lingua italiana in Cina?
G: Certamente. Attualmente molte università cinesi hanno aperto corsi di lingua italiana, sia obbligatori che facoltativi, come l'Università di Lingue straniere di Pechino, l'Università per l'Economia e il commercio con l'estero di Pechino, l'Università di Lingue straniere di Shanghai, ecc.
N: Esatto. Oltre a queste tre università, l'Istituto della Radio di Pechino, ossia l'attuale Università di Scienze della comunicazione, ha riaperto il corso di lingua italiana nel 2001. Negli anni '50 del secolo scorso, l'Istituto della Radio aveva aperto un corso di lingua italiana, seguito da alcuni nostri colleghi anziani, interrompendolo in seguito.
G: Gli studenti di queste università non solo studiano la lingua italiana, ma anche altre matere in italiano, vero?
N: Esatto. Per esempio, all'Università per l'Economia e il commercio con l'estero gli studenti studiano non solo la lingua italiana, ma anche nozioni di economia e commercio in italiano; all'Università di Lingue straniere di Pechino si studiano invece invece la letteratura e la cultura italiane in italiano; all'Università di Scienze della comunicazione si privilegiano invece nozioni giornalistiche.
G: Bene. Ma per studiare meglio la lingua, secondo me, è meglio andare direttamente in Italia, facendone esperienza sul posto.
N: Sono d'accordo. Quindi dagli anni 50' del secolo scorso, gli studenti cinesi di italiano sono stati spesso mandati in Italia a perfezionarsi. Tuttavia, prima degli anni '80, studiare in Italia era ancora difficile. Il professor Wang Jun, dell'Università di Lingue straniere di Pechino, ci ha così illustrato la situazione:
G: Dunque, all'inizio era difficile, ma oggi la situazione è migliorata, vero?
N: Certamente. In passato quasi tutti gli studenti cinesi potevano andare in Italia a perfezionarsi solo dopo la laurea, ma oggi possono farlo già al terzo anno di università. Li Yuqian, studentezza dell'Università di Scienze della comunicazione, è stata in Italia quando frequentava il terzo anno.
G: Che fortuna! Infatti, negli ultimi anni, gli scambi tra Italia e Cina si sono fatti sempre più frequenti.
N: E' vero. Non solo gli scambi economici e commerciali, ma anche quelli culturali e nell'insegnamento. Il professor Wang Jun ci ha detto in merito:
G: Sono molto contenta di vedere che sempre più cinesi studiano e conoscono la lingua italiana, così sono sempre più convinta che il nostro paese ha uno speciale fascino per voi, e che la nostra lingua è davvero una bella lingua.
N: Certo! La lingua italiana è veramente una bella lingua, ma questo non è l'unico motivo che spiega perchè sempre più cinesi, oltre agli studenti, si avvicinino alla lingua. Infatti, col progredire degli scambi economici e commerciali tra Cina e Italia, molti cinesi scelgono la lingua italiana per fare del business con l'Italia, conoscendo così le avanzate tecniche italiane, il che permette loro di lavorare negli uffici o rappresentanze di compagnie italiane in Cina, ecc. Inoltre la brillante civiltà, arte, opera, architettura e letteratura italiane hanno attirato migliaia di studiosi cinesi verso l' Italia, come il famoso professor Tian Dewang, che ha tradotto la "Divina Commedia" di Dante Alighieri quando aveva già più di 70 anni. Ad un livello più semplice, l'italiano è anche studiato da molti cinesi che amano il calcio, gli spaghetti e i bei paesaggi.
G: Viceversa, sempre più gli italiani vengono in Cina a studiare, lavorare e viaggiare, dal che emerge il rapido aumento degli scambi tra Italia e Cina.
N: Un esempio molto importante risale al novembre scorso, quando durante la sua visita in Cina, il vostro premier Romano Prodi ha presenziato alla cerimonia di apertura del Campus sino-italiano, ricevendo il titolo di professore onorario dall'Università Tongji di Shanghai. Ricordiamo ora questo momento commovente:
"L'autunno dorato ci porta serenità, mentre l'ospite prestigioso venuto da lontano ci porta una profonda amicizia. Oggi siamo onorati di tenere la cerimonia di conferimento del titolo di professore onorario dell'Università Tongji al Primo Ministro della Repubblica Italiana Romano Prodi."
"Sono molto commosso....."
N: Come vedi, i nostri due paesi si prestano una forte attenzione reciproca!
G: È una bella notizia per i nostri due popoli. Tuttavia sarei curiosa di sapere come studiano i cinesi in Italia, in particolare i giovani, se incontrano o meno difficoltà nella loro vita e come percepiscono i loro studi in Italia...
N: Allora ascoltiamo cosa ci ha detto la studentessa Xu Guanyu, che è tornata da poco dall'Italia.
G: Questa studentessa del quarto anno di italiano è davvero brava! Quindi è davvero utile andare in italia a studiare la lingua, in particolare per gli studenti.
N: Sì. Anche i professori italiani hanno confermato lo studio degli studenti cinesi in Italia. Durante il convegno sull'insegnamento della lingua italiana tenutosi giorni fa, ho incontrato le professoresse dell'Università per stranieri di Perugia Lidia Costamagna ed Anna Ciliberti, che mi hanno presentato le loro opinioni sugli studi dei ragazzi cinesi nella loro università.
G: Un'alta valutazione, non è vero?
N: Sì. Le due professoresse sono davvero gentili. Infatti l'Università per stranieri di Perugia accoglie ogni anno molti studenti di tutto il mondo, non solo cinesi. Le due professoresse danno il benvenuto agli studenti cinesi nella loro università.
G: Bene! Così sempre più ragazzi cinesi potranno studiare l'italiano all'Università per stranieri di Perugia, un'università specializzata per gli stranieri.
N: Sì. Però ora esistono alcune difficoltà per i cinesi che vogliono andare in Italia a studiare. In proposito, il professor Wang Jun dell'Università di Lingue straniere di Pechino ci ha detto:
G: Spero anch' io che si risolva questo problema. A parte questo, ora in Cina ora ci sono molti bravi docenti di lingua italiana, come la professoressa Zhang Mi dell'Università per l'economia e il commercio con l'estero, i professori Wang Jun e Shen Emei dell'Università di Lingue straniere di Pechino, ecc. Inoltre so che sono comparsi anche alcuni bravi giovani insegnanti.
N: Esatto. Il nostro corpo di insegnanti di lingua italiana è sempre più giovane. Anche se questi giovani insegnanti non hanno una ricca esperienza, hanno però un infinito entusiasmo, proprie opinioni e uno spirito di rinnovamento della didattica. La giovane Guo Binbin, laureata l'anno scorso in italiano all'università di Scienze della comunicazione, ha creato un sistema online di insegnamento dell'italiano. Ella ci ha così illustrato il suo insegnamento multimediale:
"L'applicazione del multimediale nell'insegnamento delle lingue straniere è un moderno modello didattico ad alta efficacia, che permette agli studenti di mantenere l'entusiasmo, l'allegria e lo spirito di avanzamento durante lo studio. Questo modello didattico offre un risultato doppio con uno sforzo dimezzato per la formazione dello spirito di innovazione e di ricerca degli studenti.
G: Davvero brava! So che nel suo insegnamento online, utilizza mezzi multimediali, come quelli audiovisivi.
N: Esatto. L'insegnamento audiovisivo esprime meglio il contenuto didattico agli studenti. Con i disegni e i video gli studenti riescono a capire e ricordare meglio i sostantivi e gli articoli. Per esempio, quando si studia una nuova parola, si può cliccare sul termine ed ascoltare la sua pronuncia, ecc.
G: Davvero una bella idea! Complimenti a questi giovani insegnanti di lingua italiana! Credo che in futuro i nostri studenti di lingua italiana avranno a disposizione svariate possibilità di studiare meglio. Possiamo dire che i nostri due paesi abbiano brillanti prospettive di scambi culturali perchè possiedono gruppi di giovani che fanno sperare!
N: E' vero! in fine programma, vorrei ringraziare tutti coloro che hanno dato contributi agli scambi culturali tra Italia e Cina, in particolare gli insegnanti. |