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Cucina della festa
2007-02-08 14:00:08 cri

In Cina si dice che "il cibo è la prima necessità dell'uomo". Il cibo è infatti un bisogno istintivo dell'umanità ed anche un'espressione della civiltà umana. In Cina, un paese che attribuisce molta importanza al cibo, la Festa della Primavera è senz'altro il periodo in cui le varie scuole gastronomiche si esprimono al meglio.
                                         La Festa della Primavera nel nord
Nella Pechino del passato si teneva in gran conto la Festa della Primavera, di cui il cibo costituiva sicuramente l'aspetto ed il problema più importante. In realtà, i preparativi iniziavano già l'ottavo giorno dell'ultimo mese lunare, ossia tre settimane prima della festa vera e propria.
Du Kui, una ragazza della capitale che lavora alla Casa Editrice di Pechino, è una grande amante della cultura della vecchia città. Ella mi ha raccontato una filastrocca pechinese relativa al cibo durante la Festa della Primavera:
"Mogliettina, mogliettina, non essere golosa, dopo l'8 dicembre c'è il capodanno; con la pappa dell'8 dicembre, siamo già al 23, quando si mangiano i meloncini dolci (perchè il dio della cucina parli bene di noi in cielo); il 24 si fa pulizia in casa; il 25, si frigge il formaggio di soia; il 26 si stufa la carne di pecora; il 27, si uccide il gallo; il 28, si lievita la pasta; il 29 si fanno i pani al vapore e, dopo aver passato in piedi la notte del 30, si festeggia il capodanno!"
I cibi citati nella filastrocca, come la pappa dell'8 dicembre, preparata con almeno 8 tipi di cereali, formaggio di soia fritto e carne ovina stufata, sono tradizionalmente i preferiti dai pechinesi durante la Festa.
I ravioli, che si consumano la notte dell'ultimo giorno dell' anno, sono un piatto immancabile sulla tavola della cena festiva nella Cina settentrionale. Secondo la tradizione, i ravioli con ripieno di verdura servono da omaggio alle divinità, mentre si consumano quelli con ripieno di carne; nelle famiglie con ridotte possibilità economiche, si prepara un ripieno misto. In Cina, anche per le famiglie più povere, consumare i ravioli è una procedura immancabile della celebrazione della Festa della Primavera.
Nel nord del paese, in generale, i cinesi consumano i ravioli intingendoli in un misto di aceto, salsa di soia e olio di sesamo, che dà loro più gusto. A piacere, si possono aggiungere altri condimenti, piccanti o dolci, per variare il sapore. Per la Festa della Primavera, è invece necessario un condimento all'aglio. E non è aglio semplice, ma quello preparato l'8 dicembre, quando si sistema l'aglio crudo nell'aceto di riso. A casa mia, è mio padre ad occuparsi della preparazione dell'aglio, che è straordinario...egli mi ha detto:
"L'aglio, come necessario compagno dei ravioli consumati durante la Festa della Primavera, dev' essere preparato l'8 dicembre, così quando arriva il capodanno, sarà verde al punto giusto e ancora più saporito!"
Oltre a cibi famosi come i ravioli e le torte di riso glutinoso, per la festa i veri pechinesi preparano anche una "salsa di soia", del tipo carne in gelatina, fatta di cotica di maiale, formaggio di soia secco, soia gialla e verde e senape liquida, che ha un colore simile a quello dell'ambra. La salsa di soia e il budino di senape costituiscono i principali piatti freddi di contorno per i pasti, perchè durante la Festa, con molti cibi grassi, la gente soffre spesso di eccessivo calore interno, e questi piatti freddi aiutano in questo senso.
Oltre ai piatti caldi e freddi di carne e verdura, i pechinesi preparano anche caramelle, frutta secca, semi di melone e di girasole e frutta candita, da consumare durante le chiacchierate serali in attesa dell'arrivo dell'anno nuovo.
A Tianjin, ad un'ora di auto da Pechino, un detto afferma: "i ravioli il primo dell'anno, gli spaghetti il 2 e la frittata il 3", da cui sono sicura che avete già capito le abitudini locali per quanto riguarda il cibo della Festa della Primavera.
A Dalian, città costiera della Cina nord-orientale, oltre agli immancabili ravioli, i locali prediligono un piatto chiamato "Men Zi".
"Il Men Zi è una specialità gastronomica di Dalian e si prepara così: si fa bollire nell'acqua della farina di soia verde o di patate dolci, facendola diventare quasi una pasta, che si taglia poi a pezzetti e si soffrigge. Mentre la si consuma, bisogna aggiungere pasta di aglio, aceto e salsa di sesamo. "
Oggi i cibi tradizionalmente offerti alle divinità sono stati pressochè totalmente conservati, tuttavia non destano più l'attenzione del pubblico. Nella Festa della Primavera di oggi, per descrivere la tavola, l'espressione "ricca" è la più conveniente: infatti quasi tutti i piatti famosi della Cina, come quelli piccanti del Sichuan o i frutti di mare, compaiono ormai sulla tavola di capodanno dei comuni cinesi. Per di più, negli ultimi anni, per alcuni è diventato di moda andare a godere della cena di capodanno nei maggiori ristoranti!


                                     La Festa della Primavera nel sud
A sud del Fiume Azzurro, ad esempio nelle province del Zhejiang e del Jiangsu, prima della vigilia, occorre preparare il riso di capodanno, sistemato in cestini di bambù e decorato con rami di pino e frutta come mandarini rossi e castagne d' acqua.
Sulla tavola del grande cenone della vigilia, ci sono almeno 4 piatti freddi, 4 caldi e una marmitta. Fra i piatti caldi, non può mancare un piatto di verdura fritta, chiamato "piatto della longevità"; inoltre un piatto di melanzane, preparato con melanzane secche ed altre verdure o frutti, è il primo da consumare durante la cena perchè nel dialetto locale, la pronuncia di melanzana coincide con quella di felicità!
Per i cinesi, mangiar bene è molto importante per la Festa della Primavera, ma nelle campagne della provincia del Jiangsu, in questo periodo si considera molto più importante "proteggere i cereali". Infatti i contadini locali preparano un sacchetto di calce in polvere e la spargono attorno a casa ed al magazzino dei cereali, per indicare la tutela della proprietà familiare e soprattutto dei cereali.
A Wuhan, capoluogo della provincia del Hubei, nella Cina centro-meridionale, la cena della riunione familiare comprende "tre completi" ossia un pollo, pesce e anatra completi, "tre paste" ossia di pesce, carne e riso glutinoso, e "tre polpettine", di pesce, carne e radice di loto. Negli ultimi anni è venuto di moda mettere in mezzo al tavolo anche una marmitta, il cui buon profumo e calore arrichisce l'atmosfera festiva. Qui la cena deve cominciare prima che faccia buio. In alcune famiglie che rispettano le regole tradizionali, prima della cena bisogna onorare gli antenati, ossia aggiungere sulla tavola ciotole di cibo e bastoncini per loro. Solo allora la cena può iniziare. Inoltre, nella provincia del Hubei, i locali hanno anche l'abitudine di preparare pesce e carne salati nell'ultimo mese lunare.

                                      La Cena più importante per i cinesi
In Cina, alla vigilia del capodanno secondo il calendario lunare, nonostante la lontananza e la frenesia del lavoro, tutti sperano di poter tornare a casa e consumare insieme una cena grandiosa. Per quelli che non riescono a riunirsi con la famiglia, i parenti riservano loro i posti e preparano ciotole e bastoncini, per significare la riunione anche con gli assenti. La cena della vigilia, chiamata anche "gioia della riunione familiare", costituisce il momento più felice dell'anno.
Secondo le abitudini tradizionali, la cena comprende di solito ravioli, tortelloni in brodo, spaghetti e palline di riso glutinoso.
I Jiaozi, ossia i ravioli cinesi, sono uno dei cibi tradizionali del nostro paese. L'abitudine di consumare i Jiaozi è nata al tempo della dinastia Han, cioè più di 2000 anni fa. La leggenda dice che durante un gelido inverno, il famoso medico Zhang Zhongjing, vedendo che i poveri soffrivano di congelamento alle orecchie, inventò per loro una miscela medicinale comprendente carne ovina, peperoncino ed altri tipi di erbe in grado di scacciare il freddo, avvolgendola in una pasta a forma di orecchio e facendola bollire in pentola. Dopo averla consumata, la gente sentiva subito calore alle orecchie. A partire da allora, questa preparazione si è pian piano diffusa, arrivando fino a noi. I ravioli sono costituiti da uno strato esterno di pasta di farina di grano e da un ripieno, che può essere a base di carne, frutti di mare e verdure, anche se normalmente si utilizzano cavoli, sedano e carne ovina o suina. Di solito i ravioli vengono consumati subito dopo lo scoccare della prima mezzanotte dell'anno.
Gli spaghetti, chiamati anche spaghetti della longevità, sono un'altra specialità della Festa della Primavera. Nell'antichità in Cina gli spaghetti erano ricavati direttamente colle mani dal mucchio di pasta, mentre dopo l'epoca Tang ( 618-907) si cominciò a usare il tagliere e il mattarello.
Le torte dell'anno nuovo (niangao) vengono consumate ampiamente sia nel nord che nel sud della Cina. A causa dell'omofonia, implicano anche il significato dell'aumento della qualità della vita nel nuovo anno. I "niangao" hanno una lunga storia in Cina. Nel 1974 nel sito della società matriarcale di Hemudu, presso Yuyao, nella provincia del Zhejiang, Cina orientale, gli archeologi hanno trovato semi di riso, il che prova che già 7 mila anni fa i nostri antenati avevano iniziato la coltivazione del riso. Un ricettario cinese del 6° secolo illustra il metodo di preparazione delle torte dell'anno nuovo: far cuocere al vapore il riso glutinoso, mentre è ancora caldo ridurlo in palline grandi come noci, lasciarle asciugare all'aria e poi friggerle, infine passarle nello zucchero.
Le torte dell'anno nuovo sono fatte con farina di riso glutinoso, una specialità della Cina sud-orientale. Nel nord invece il cereale più glutinoso è un tipo di miglio che, sbucciato e macinato, dopo essere stato cotto al vapore, diventa giallo, molto glutinoso e dolce, costituendo una specialità consumata dalla popolazione per celebrare il buon raccolto nelle aree lungo il Fiume Giallo. Nell'antichità, la preparazione delle torte dell'anno nuovo con il riso sbucciato e macinato comprendeva anche il setacciare con un tessuto di seta grezza la farina di riso glutinoso, aggiungendo acqua e miele per rendere la pasta un pò più dura, poi si inserivano giuggiole e castagne nella pasta, la si avvolgeva in grandi foglie di bambù e la si faceva cuocere al vapore.
Le torte dell'anno nuovo sono di molti tipi, mentre i sapori nel nord e nel sud del paese sono piuttosto diversi. Nel nord, sono preparate o al vapore o fritte, e sono tutte dolci; nel sud, oltre alla preparazione al vapore e fritta, le torte vengono tagliate a fettine e soffritte, oppure fatte in brodo, sia dolci che salate.
Quasi in tutta la Cina, alla tavola della cena della vigilia del capodanno lunare non può mancare un pesce intero, che simboleggia che nell'anno nuovo tutti avranno non solo il necessario, ma anche il superfluo. Nel sud, il pesce è l'ultima portata della cena, più che altro formale, perchè di solito la gente non la consuma, lasciandola per l'anno a venire, per indicare che nell'anno nuovo la vita sarà più ricca. In alcune regioni, il pesce è tuttavia il primo piatto da mettere in tavola, anche se lo si consuma alla fine. Insomma, nel pesce della vigilia di capodanno la gente ripone la speranza di un buon lavoro e una vita felice nel nuovo anno.
Nelle province del Jiangsu e del Zhejiang, alla colazione del primo giorno dell'anno nuovo non possono mancare i Tangyuan, ossia le palline dolci di riso glutinoso. Nel nord, queste sono chiamate "Yuanxiao", e si consumano per la Festa delle lanterne che cade il 15 gennaio del calendario lunare, quando si conclusno i festeggiamenti per il Capodanno cinese. Poichè le palline di riso glutinoso simboleggiano la riunione familiare, consumarle vi porterà un anno ricco di ogni bene.
Gli Yuanxiao si possono suddividere in due tipi, con e senza ripieno. Il ripieno può essere dolce o salato. Il ripieno dolce comprende pasta zuccherata di soia rossa, sesamo zuccherato, pasta zuccherata di giuggiole, mandorle, lazzeruola, ecc; il ripieno salato comprende carne, prosciutto e gamberetti tritati.
Esistono differenze tra nord e sud nella preparazione degli Yuanxiao. Nel sud, si impasta prima la farina di riso glutinoso con acqua bollente e poi si inserisce il ripieno; nel nord, come il primo passo, si modella invece il ripieno facendolo diventare una pallina; poi si mettono le palline in un cesto di bambù contenente della farina secca; quindi si agita il cesto aggiungendo un pò d'acqua così da permettere al ripieno tondo di rivestirsi di più farina; si continua ad agitare fino a quando la misura delle palline corrisponde alle esigenze.
Ci sono diversi modi di consumare le palline di riso glutinoso: bollite, soffritte, saltate o cotte al vapore. Anche la misura può essere diversa, grande come una noce, o piccola come un grano di soia.
In molte parti della Cina, esiste anche la tradizione di consumare spuntini durante la cena che hanno nomi con una pronuncia collegata agli auguri per l'anno nuovo, ad esempio, le giuggiole (in cinese zao, che significa anche presto) indicano il pronto arrivo della primavera; i cachi secchi (la cui pronuncia cinese shi è uguale al termine cose) indicano abbondanza; le mandorle, l'arrivo della felicità; il formaggio di soia, la felicità famigliare e le arachidi, la longevità...


                                 La Festa della Primavera e il vino
In Cina, sulla tavola della cena della vigilia del capodanno lunare tutti bevono qualche bicchiere, anche chi non regge il vino. Nell'antichità si considerava molto importante la qualità del vino da bere a capodanno; di alcuni vini che non esistono più sono tuttavia rimasti i bei nomi, come "primavera incantevole", "fiore di susino" e "fiore di pesco" . Quanto al "Tusu", è molto popolare e amato dai cinesi. Ma com' è nato il vino Tusu? Con che materiale è realizzato? In merito le dicerie sono parecchie. La prima è che il Tusu sarebbe un tipo di pianta, per cui il vino omonimo sarebbe sicuramente derivato dalla pianta. Altri dicono invece che Tusu, in passato, fosse il nome delle distillerie, per cui il vino ivi prodotto sarebbe anche stato chiamato così.
Secondo la leggenda, il vino Tusu sarebbe stato inventato circa 2000 anni fa dal famoso medico della dinastia Han Hua Tuo. Durante la dinastia Tang, grazie alla promozione di un altro famoso medico, Sun Simiao, il vino si diffuse nel paese. Si dice che ogni dicembre del calendario lunare, Sun Simiao distribuisse a tutti pacchetti di erbe medicinali, consigliando di metterle in infusione nel vino alla vigilia del capodanno, non solo per il piacere del bere, ma anche per prevenire la peste. Il medico chiamò anche la sua abitazione "Residenza Tusu". Da allora, di generazione in generazione, bere il vino Tusu è diventato un'usanza della Festa della Primavera. Nell'antichità, il vino Tusu si consumava anche in un modo particolare, perchè di solito in Cina a tavola a bere prima sono sempre gli anziani, ma nel caso del Tusu avviene il contrario, ossia sono i giovani a cominciare i brindisi.

I cinesi dicono: "Senza la Festa della Primavera, non si sa cosa ci sia di bello in un anno; senza la Festa della Primavera, non si sa cosa sia la gioia; la Festa della Primavera è straordinaria!"

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