" Anno Italia in Cina 2006"

Ogni avvenimento che accade in un Paese è importante, ma quando un avvenimento coinvolge due nazioni, radicalmente diverse tra di loro per sistemi politici, economici, per cultura, storia, tradizioni, per collocazione geografica e per gli aspetti demografici, allora questo avvenimento diventa non solo importante ma fondamentale per creare nuovi meccanismi di collaborazione e scambio internazionale.

L'"Anno Italia in Cina 2006", giunto ormai al giro di boa della sua durata annuale, dopo che furono inaugurate ufficialmente il 6 marzo 2006 a Shanghai le attività inerenti questa manifestazione, concretizza l'esigenza di un avvicinamento tra il grande Paese asiatico (la Cina) ed un pezzo importante dell'Europa (l'Italia).

La consueta abitudine ai normali rapporti bilaterali che esistono tra gli Stati può trarre in inganno, se non si va più a fondo nel capire la complessità delle iniziative che stanno riempiendo il calendario dei lavori dell'Anno Italia in Cina 2006.

Solamente pochi anni fa era impensabile che un Paese "atlantico" (politicamente inteso) come l'Italia potesse essere al centro di mesi e mesi di iniziative ?di importanza e contenuti diversi- in un Paese internazionalmente considerato "complesso", per il proprio sistema politico ed economico, per la propria storia recente e per la propria collocazione internazionale come, appunto, la Cina.

Ciò che sta avvenendo in questi mesi ?credo- è una rivincita che il Paese dei Mandarini si sta prendendo sulla storia: non più isolamento ma riconoscimenti, non più boicottaggi ma scambi internazionali, in un crescendo di apprezzamenti per l'enorme peso che la Cina ha ed avrà nello sviluppo delle relazioni tra i popoli e nella battaglia per il progresso civile e la pace nel mondo.

La presenza dell'Italia in Cina 2006, attraverso i suoi rappresentanti degli enti istituzionali, economici, industriali ha consentito ?nel corso di questi mesi- l'inizio di un nuovo rapporto tra i nostri due Paesi. Dall'inizio dell'anno ad oggi, si sono alternati in Cina gruppi di interesse teatrale, musicale, artistico a vari livelli. Molte ed importanti realtà italiane hanno stretto legami d'amicizia e collaborazione con altrettante realtà cinesi in vari campi: da quello industriale a quello bancario, da quello paesaggistico, legato ai problemi della tutela del territorio, a quelli della difesa della popolazione dalle calamità naturali.

La Cina è un Paese sempre più avviato ad un futuro di rapido sviluppo ma ?a volte- questo processo di rapida crescita può nascondere rischi di emarginazione per alcuni strati della società oppure di ricadute negative sulla qualità della vita e dell'ambiente.

Anno Italia in Cina 2006 sta offrendo la possibilità di una cooperazione tra i nostri due Paesi, avente lo scopo di affrontare meglio e risolvere tali difficoltà.

Penso che una delle iniziative più proficue ?e che va nella direzione a cui mi riferivo- sia stata la "Sino-Italian Green Week", una manifestazione che deve essere intesa come la posa della prima pietra nel campo della collaborazione tra Cina ed Italia in materia di cooperazione ambientale.

Una materia ?questa- importante, seppur difficile da affrontare. Si pensi che la Cina, nel 2008, sarà sotto i riflettori del mondo intero , in occasione delle Olimpiadi. Ecco perché, affrontare congiuntamente la questione della tutela ambientale, può significare affrontare i tempi necessari di una vera e propria "rivoluzione" cinese verso uno dei suoi enormi problemi: l'inquinamento ambientale.

Per sconfiggerlo servono cifre enormi. I 160 milioni di Euro donati dall'Italia per affrontare questo nemico dei cinesi, sono una goccia nel mare! Ma sono pur sempre un momento di collaborazione importante.

Anno Italia in Cina 2006 ?purtroppo- non ha fatto molta notizia nel mio Paese. Ciò è dovuto alla indifferenza dei mezzi di comunicazione che privilegiano altre tematiche. Oppure, tacendo su questo avvenimento, si è voluto fare un po di boicottaggio nei confronti del Paese al quale si continua a rimproverare di essere ancora governato da un Partito Comunista!

Sono convinto che, proprio questa diversità della Cina, meriti maggior attenzione. Se le recenti conquiste in campo economico, produttivo, scientifico (penso al volo dei "takonauti" nello spazio), diplomatico hanno avuto la regìa di un governo a guida comunista, significa che certe idee e certi valori nella vita sono ancora importanti.

Indirettamente l'Anno Italia in Cina 2006, questi valori e queste capacità che escono dal seno della società cinese, li esalta, dando alla Cina quel ruolo di partner internazionale che giustamente gli compete.