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''Sono la regista Deng''.
Dichiarando il suo titolo alla prima telefonata , Deng Zaijun mi ha fatto cadere dalle nuvole, perchè io sono estraneo al mondo cinematografico. Più tardi, ho saputo che tutti i suoi colleghi, amici ed anche i suoi ammiratori la chiamano così.
Un fine-settimana d'autunno, ho suonato alla porta dell'artista Deng. Mi è apparsa sorridendo e ci siamo presentati. Più anziana di me, è molto gentile e la sua andatura comferma la prima impressione, ricavata dalla telefonata: franca e disinvolta, i suoi grandi occhi espressivi rivelano la calma e la franchezza temprate da una vita piena di vicissitudini.
Nel suo racconto non c'è ombra di affettazione e di parole inutile o diplomatiche, e la nostra intervista si è svolta come una chiacchierata. Dal suo racconto emergono tutte le tappe della sua carrieza: da una ragazza di poca esperienza a una regista di vasta erudizione della Stazione centrale della TV cinese.
Nel 1950, non appena compiuti 13 anni, Deng Zaijun si arruolò nell'esercito e fu mandata presso una compagnia artistica. Poichè da piccola era abile nel canto e nella danza, il lavoro artistico per lei non rappresentava alcun problema. Fino a quando si congedò, dopo 9 anni di vita militare, era stata il pilastro delle varie compagnie. Nel 1959, fu mandata alla Stazione centrale della TV cinese, fondata da appena un anno, dove ha fatto prima l'annunciatrice e poi la regista per più di 30 anni.
Forse, era destino che avesse una relazione stretta con l'arte. Dopo aver assunto il ruolo di regista, il suo compito è stato di portare, attraverso lo schermo, il palcoscenico in tutte le case. Negli anni'60 e '70 creò una serie di spettacoli, come ''L'Oriente è rosso'', ''La ragazza con i capelli bianchi'', ''Canti sulla Lunga Marcia '', ''La lanterna Baolian'', ''''La sirena'', ''Il lago dei cigni'', ''La fioraia'', ecc. che sono considerati come capolavori dell'arte televisiva della Cina. Dagli anni'80 in poi, grazie al suo adattamento e alla sua regia, il ''Campo pieno di speranza'', ''La buona salute'', ''La vigilia dei Giochi Asiatici'', ''La vigilia dei Giochi Asiatici'', ''La montagna Huangshan'', ''Io amo la Cina'' e le ''Poesie di Mao Zedong'', che si dividono in documentari, film e serate, hanno fatto epoca, e sono chiamate le magnifiche opere dell'arte televisiva cinese in continua evoluzione. Nel 1979, per la sua regia, la serata della Festa di primavera, condotta in modo vivace e tradizionale costituì un bell'esempio, per cui è stata ripetuta sempre con nuove creazioni. Così, questo tipo di serata è diventato un appuntamento classico della Stazione centrale della TV, aumentando l'atmosfera allegra della festa tradizionale. Nel 1990, Deng si incaricò della regia generale delle cerimonie d'apertura e chiusura degli XI Giochi Asiatici che furono trasmesse in presa diretta, e le sequenze piene di afflato poetico e trasporto riscossero l'alto apprezzamento degli esperti cinesi e stranieri e di centinaia di milioni di telespettatori.
La palma dell'onore viene attribuita sempre a chi la merita. Indicandomi i certificati onorati e le coppe esposti nella sua casa, mi ha detto: ''Non ho esposto tutti questi trofei per darmi delle arie, ma per incitarmi sempre a superare me stessa. '' E'vero, Deng Zaijun è una persona che ricerca costantemente la perfezione. A ogni documentario e ogni programma televisivo ha contribuito con tutte le sue forze. A volte per un risultato migliore, ha chiesto insistentemente a contanti in voga e compositori, di fare qualche modifica. La sua ostinata ricerca artistica le ha fatto ottenere la fiducia e l'amicizia dei suoi colleghi. Quando fu ricoverata, i dottori e le infermiere dissero emozionati che nella sua corsia avevano visto quasi tutti gli artisti più famosi della capitale!
''La carriera militare e l'esempio dello scomparso Zhou Enlai hanno esercitato una profonda influenza sulla mia vita. La disciplina militare mi ha temprato, insegnandomi a non sottomettermi mai alle difficoltà e dal primo ministro Zhou Enlai ho imparato a essere sincera e onesta.'' Ripensando al passato, Deng Zaijun si è emozionata. Mentre lavorava nella compagnia artistica dell'esercito, si innamorò di Zhou Erjun, nipote di Zhou Enlai. Per il grado di parentela, negli anni'60 e '70, questa coppia di sposi si recava spesso nella sua casa. Sulle esigenze severe di Zhou Enlai e la parentela tra loro, Deng Zaijun ha molto da raccontare.
Deng Zaijun non dà nessuna importanza alla fama e all'interesse personale, perciò per molto tempo, solo pochi dirigenti della Stazione centrale della TV cinese sapevano della sua parentela con l'influente personaggio. In una decina di anni, grazie a lei, numerosi cantanti, ballerini e compositori sono diventati famosi, ma il suo nome, invece è molto meno conosciuto. In questi anni recenti, ha ricevuto molte lettere in cui la chiamano ''Zio'' e ''Nonno'', e alcune ragazze le hanno perfino mandato lettere d'amore perchè non è mai apparsa sullo schermo televisivo.
Il giudizio di suo marito, che vive insieme a lei da più di 30 anni, è del tutto esatto: ''Deng è una persona molta dignitosa e non sa che cosa vuol dire la parola fallimento. Anche in casa, essa è un'ottima mamma e moglie.'' I suoi tre figli, ormai grandi, non dimenticano i vestiti cuciti dalla mamma amorosa.
Due cose costituiscono per Deng Zaijun il massimo motivo di felicità: i suoi programmi, preferiti dagli spettatori e suo marito che la va a vedere negli studi TV, portando con sè i figli.
Articolo tratto dal 1/96 della rivista "La Cina ",distribuira da Società Cinse del Commercio Internazionale del Libro |
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