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Nel Museo imperiale di Beijing sono raccolti numerosi bicchieri di diverse forme in oro, argento, bronzo, porcellana, giada, malachite, cristallo, cloisonnč, corno di rinoceronte, ecc. i bicchieri sono divisi in due generi, uno di uso quotidiano, l'altro artistico. Il calice d'oro tempestato di perle, ''Jin'ou Yonggu'' era esposto nella corte imperiale della dinastia Qing (1644-1911).
Il calice, che ha due manici a forma di drago, č alto 12,5 cm e la sua bocca misura 8 cm di diametro. Le teste dei draghi sono ornate con una perla ciascuna e sul calice sono incastonate 11 perle, 9 rubini, 12 diaspri e 4 sigilli imperiali di giada. I caratteri ''Jin'ou Yonggu'' sono incisi sul bordo anteriore, mentre sul retro č incisa la scritta ''Fabbricato nell'anno di Qianlong''. Le proboscidi di elefante, che costituiscono i piedi del calice sono avvolte in sottili fili di avorio.
''Jin'ou Yonggu'' veniva usato specialmente durante la cerimonia Kaibi, che si svolgeva nel cuore della notte (dalle 23:00 all'una del mattino) del capodanno lunare, nel padiglione Yangxing. Per l'occasione, sull'altare davanti alla finestra, venivano collocati il calice ''Jin'ou Yonggu'', una candela e un pennello. Prima si versava il vino Tusu (secondo le antiche usanze, bere queto tipo di vino il primo giorno dell'anno lunare scongiurava la pestilenza), poi veniva accesa la candela e affumicato il pennello nell'incensiere, infine, l'imperatore scriveva le frasi propiziatorie per pregare di concedere tutto il bene al paese nel nuovo anno.
''Jin'ou'' significa territorio unito e potente. L'imperatore prese ''Jin'ou Yonggu'' come nome per il calice speciale. Il suo significato era, che la dinastia Qing sarebbe durata diecimila anni. Per questo, per gli imperatori dei Qing il calice ''Jin'ou Yonggu'' era un tesoro ereditario.
Articolo tratto dal 1/96 della rivista "La Cina ",distribuira da Societą Cinse del Commercio Internazionale del Libro |
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