Durante i periodi di regno dei re Cheng e Kang della dinastia Zhou, la situazione politica fu stabile. In seguito, per l'aggravarsi dello sfruttamento dei proprietari di schiavi e degli aristocratici e per le continue guerre, l'insoddisfazione dei popolani e degli schiavi aumentò gradualmente. Per reprimere il popolo, i governanti della dinastia Zhou adottarono punizioni estremamente crudeli, che tuttavia non riuscirono ad ostacolare la resistenza popolare.

Dopo l'assunzione al trono, il decimo re Zhou, il re Li, rafforzò ulteriormente l'oppressione nei confronti del popolo. Un suo ministro favorito chiamato Rong Yigong applicò il monopolio sui laghi e fiumi, senza permettere alla gente di utilizzare queste risorse naturali per sopravvivere, estorse i beni maltrattò il popolp.

Al tempo, i residenti fuori città erano chiamati "yeren", "selvaggi", mentre i popolani di città erano chiamati "guoren", "gente del paese". Questi ultimi, residenti nella capitale Gaojing, erano insoddisfatti per le misure crudeli del re Li, e pieni di risentimento.

Uditi i sempre maggiori commenti dei popolani, un ministro chiamato Zhao Gonghu andò a palazzo ad avvertire il re: "Il popolo non ce la fa più, se il re non cambia metodo al più presto, in caso di disordini, sarà difficile controllare la situazione". Tuttavia il re non ci fece caso, dicendo: "Non temere, ho un modo per affrontare il tutto". Quindi emise l' ordine che proibiva ai popolani di città di criticare la politica del governo, inoltre fece venire uno sciamano dal regno di Wei, incaricandolo di scoprire chi criticava la corte: "Se trovi qualcuno che mi diffama alle spalle, devi denunciarlo immediatamente."

Per ingraziarsi il re, lo sciamano infiltrò ovunque degli agenti segreti; credendo ai rapporti dello sciamano, il re fece uccidere non pochi popolani. Sotto questa pressione, costoro non osarono davvero più fare commenti in pubblico, ed incontrando delle persone conosciute per strada, non si salutavano più, limitandosi a scambiarsi delle occhiate.

La tirannia del re Li si fece sempre più pesante. Tre anni dopo, ossia nell'anno 841 a.C, i popolani non riuscirono più a sopportare, provocando una ribellione di grandi dimensioni. I popolani ribelli assediarono il palazzo reale, cercando di uccidere il re. Udita la notizia, il re fuggì con un gruppo di persone, oltrepassando il Fiume Giallo. Entrati a palazzo, i popolani non trovarono il re. Alcuni riuscirono a sapere che il principe ereditario si era rifugiato a casa di Zhao Gonghu, quindi assediarono la casa, chiedendo al ministro di consegnare il principe, ma costui consegnò il proprio figlio al posto suo, riuscendo a salvarlo.

Dopo la fuga del re Li, la corte era priva di re. I ministri discussero fra loro, decidendo che Zhao Gonghu e un altro ministro, Zhougong, presiedessero il consiglio dei nobili, sostituendo temporaneamente il re Zhou nell'esercizio del potere. Nella storia cinese questo periodo è chiamato "regime republicano". Al primo anno del regime, ossia all' 841 a.C., risalgono le prime registrazioni annuali corrette della storia cinese.

Dopo 14 anni di regime repubblicano, il re Li morì e i ministri posero sul trono il principe ereditario Ji Jing, che diventò il re Zhou Xuan. Storicamente Xuan fu un re illuminato, il che gli valse l'appoggio dei ministri.