|
|
Nel 1949, dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese, il popolo cinese vide la pace che desiderava da anni, tuttavia al tempo l'industria cinese era molto sottosviluppata a livello mondiale, e non riuscendo a produrre proprie auto, neppure i leader del Paese potevano utilizzare auto di produzione nazionale. L'auto di Mao Zedong gli venne donata dall'Unione Sovietica quando questi partecipò alle celebrazioni per il 70° compleanno di Stalin. Per rispetto e ringraziamento a Stalin, tornato dall'Unione Sovietica, Mao utilizzò quest'auto, ora conservata al Museo Militare di Pechino. In precedenza non possedeva una propria auto, utilizzando a volte quelle lasciate dai funzionari del governo del KMT, oppure le jeep americane utilizzate durante la guerra civile. Prima della nascita della berlina di rappresentanza "Bandiera Rossa", di produzione nazionale, Mao Zedong utilizzò sempre le due berline donategli da Stalin.
Tuttavia, durante la sua prima visita in Unione Sovietica, egli disse al suo seguito: "Anche noi dobbiamo avere una grande fabbrica come la Fabbrica Automobilistica Stalin!" Di conseguenza nel luglio 1952 la costruzione della "Prima Fabbrica Automobilistica Cinese" entrò fra i 156 progetti più importanti del 1° Piano quinquennale.
Il 15 luglio 1953, una giornata da ricordare, oltre 10mila persone si riunirono alla periferia sud-ovest di Changchun nel sito di una fabbrica di batteri lasciata dalle truppe di aggressione giapponesi, iniziando la costruzione della fabbrica, la prima base dell'industria automobilistica del Paese.
Allora la Cina non possedeva affatto del personale specializzato nella manifattura automobilistica, ma solo pochi operai in grado di fare delle riparazioni. Se i primi camion di marca "Liberazione" vennero prodotti su una linea di produzione importata dall'Unione Sovietica, l'auto uscita nel 1958 di marca "Vento Orientale" fu completamente un prodotto cinese. Quando Mao Zedong la provò a Zhongnanhai, la sua speranza "Anche noi dobbiamo avere una nostra auto!", venne finalmente realizzata.
Nel 1959 la "Fabbrica Automobilistica n.1", sulla base del modello "Vento Orientale" produsse con successo la berlina "Bandiera Rossa". I leader cinesi posero quindi fine alla storia di utilizzare auto di produzione straniera.
Dopo la riforma e l'apertura, la "Fabbrica Automobilistica n.1" vide un ulteriore sviluppo. Nel 1993 cambiò nome in "Gruppo della Fabbrica Automobilistica n.1". Attualmente, a parte i due grandi marchi nazionali "Liberazione" e "Bandiera Rossa", il gruppo ha creato una joint-venute con la Volkswagen, producendo i modelli "Audi" e "Jetta".
La "Fabbrica Automobilistica n.1", la "Fabbrica Automobilistica n.2" e la "Fabbrica Automobilistica di Shanghai" sono le 3 più importanti basi della produzione automobilistica nazionale. Ora vi illustrerò la storia delle ultime due.
Cominciamo dalla "Fabbrica Automobilistica n.2", ossia la "Compagnia Automobilistica Vento Orientale", fondata nel 1969 con l'aiuto tecnico della "Fabbrica Automobilistica n.1", ed ora diventata a sua volta un gruppo. Questa produce principalmente camion medi di marca "Vento Orientale", con sede generale a Xiangfan, nella provincia del Hubei.
Visto che la "Fabbrica Automobilistica n.2" è stata costruita con l'aiuto della n.1, i suoi prodotti hanno come base i modelli "Liberazione", con l'introduzione di avanzate tecnologie straniere, adattandosi alle esigenze cinesi. Rispetto ai vecchi "Liberazione", i camion "Vento Orientale" possiedono molti punti forti, e con l'innalzamento delle funzioni sono molto apprezzati dal pubblico. Nel 1991 la società ha firmato un accordo con la francese Citroen, fondando la S.R.L. "Drago Divino" e producendo congiuntamente utilitarie della serie ZX, i prodotti più avanzati e di maggior successo della Citroen, col marchio cinese Fukang (Ricchezza e salute), mantenendo il simbolo della Citroen, con una produzione annuale di 300mila esemplari. |
|