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Agli anni'50 alla fine degli anni '70, il pittore Wang Qizhi ha avuto l'incarico di dipingere il più grande ritratto a olio di Mao Zedong, quello appeso sulla porta Tian'anmen.
Wang Qizhi è noto per i suoi dipinti nello stile tradizionale cinese con la tigre come soggetto. Sulla base dello schizzo e in combinazione con la tecnica occidentale dell'uso della luce, dell'ombra e dei colori, egli ha inventato una tecnica personale per dipingere la tigre.
Diplomatosi nel 1951 all'Istituto statale di specializzazione artistica di Beiping (oggi, Accademia centrale di Belle Arti), Wang Qizhi ha studiato con i grandi maestri Xu Peihong, Qi Baishi, Jiang Zhaohe e Li Keran, ricevendo una formazione completa sia per quanto riguarda la pittura tradizionale cinese che quella occidentale. Figlio Wang Shikou, un famoso pittore realista, Wang Qizhi ha avuto l'importante incarico di dipingere i ritratti di Mao Zedong per gli edifici pubblici come la porta Tian'anmen, il Palazzo dell'Assemblea popolare nazionale, la porta xinhua, ecc. Grazie ai suoi sforzi durati 20 anni, egli è diventato un eccellente ritrattista della seconda generazione. I suoi paesaggi a olio sono dipinti in uno stile unico caratterizzato dall'armoniosa combinazione fra il soggetto e l'ambiente circostante, per esempio, ''La Grande Muraglia sotto la neve'', ''Sulla riva del Lago Hualin'', ''La Torre della Campana all'alba'', ecc. I suoi quadri a olio ''Il monte Jinggang'' e il ''Paesaggio di Yan'an'' fanno parte della collezione del Palazzo dell'Assemblea popolare nazionale.
All'inizio degli anni'70, ha cominciato a studiare l'arte della pittura tradizionale cinese a inchiostro, in particolar modo il soggetto della tigre. Seguendo l'insegnamento del padre, Wang Shikou, che sosteneva: ''Nel trattamento artistico, si deve imparare dai pittori precedenti per poi superarli e nella creazione artistica, si devono conservare le caratteristiche nazionali,'' Wang Qizhi è del parere nel nel dipingere la tigre, si debba esprimere innanzitutto lo spirito che emana da essa, il quale deriva, a sua volta, dalla precisione con cui è ritratta la sua figura. ''E'facile dipingere la figura di una persona o di una tigre, ma è difficile dipingere la loro ossatura,'' dice Wang Qizhi. Grazie alla sua solida base nello schizzo, unita alla tecnica occidentale, egli ottiene un effetto realistico, vivace e vigoroso, anche perchè ama dipingere dal vero. Le sue opere più rappresentative, ''Tigre feroce'', ''Tigri che saltano'', ''In primavera'', ''Nel buio della foresta'' esprimono la bellezza maschia della tigre, mentre ''Sentimenti familiari'', ''La culla'', ''I due maschi'' e ''Familiarità'' mostrano i legami sentimentali degli animali. Le sue tigri si trovano sempre in ambienti poetici: o presso un corso d'acqua accanto a un pino gigantesco o fra cespugli sopra un picco, creando un eccellente effetto artistico. Specialmente nella sua opera ''Indolente'', egli è riuscito a descrivere con l'inchiostro nero il magnifico mantello e la bellezza interiore della tigre, dimostrando così un suo stile personale.
Chi semina raccoglie. I successi ottenuti da Wang Qizhi sono la conseguenza dei suoi sforzi decennali. Un pittore deve parlare tramite la sua pittura. Nell'arco di 50 anni, egli ha continuato a impegnarsi nei suoi studi, diventando così uno dei pochi pittori capaci di integrare la pittura tradizionale cinese con la tecnica occidentale.
Articolo tratto dal 02/98 della rivista "La Cina ",distribuira da Società Cinese del Commercio Internazionale del Libro
Il documento dipinto da Xinhua :quadro a olio "Il monte Jinggang"
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