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 Nel settembre 2000, una caffetteria della catena Starbucks, che ha la sede generale negli Usa, è entrata nella Città Proibita: un bancone, due tavolini rotondi e sei sedie. E' stato riferito che è la Starbucks più piccola al mondo. Negli ultimi 6 anni, poichè la Starbucks nella Città proibita è sempre stata discussa, nella seconda metà del 2005, la Starbucks ha deciso di togliere il logo sospeso fuori dalla caffetteria.

Recentemente il famoso conduttore della CCTV, la televisione centrale cinese, Rui Chenggang ha emesso un articolo nel suo blog online, intitolato "Si invita la Starbucks ad uscire dalla Città Proibita", ritenendo che l'entrata della Starbucks nella Città Proibita sia "un'insulto alla cultura cinese", che "basta cercare in inglese su Google 'Starbucks in the Forbidden City' e si possono trovare oltre a 289000 articoli e un mucchio di foto. Leggendo questi articoli, ho scoperto che il fatto è diventato una ridicola notizia sulla Cina agli occhi degli occidentali e ci sono anche molti fra questi, soprtatutto intellettuali, che ritengono che questo fatto sia molto fastidioso e che non rispetti la Cina."
Durante un Summit degli amministratori delegati, Rui Chenggang ha conosciuto per caso il nuovo amministratore delegato della Starbucks Jim Donald, e gli ha consigliato in modo scherzoso di rimuovere la Starbucks dalla Città Proibita, dicendo: "Non so se abbia in progetto di aprire caffetterie nella Tomba Mahal in India, nelle piramidi in Egitto, nel Palazzo Buckingham in Inglilterra o in altri patrimoni e miracoli dell'umanità, comunque intanto la invito a ritirarsi dalla Città Proibita in Cina." Allora tutta la platea ha riso. Durante l'intervallo, Jim Donald gli ha riferito che lui è appena stato incaricato, e che lui stesso non condivide il metodo di lavoro di aprire una Starbucks nella Città Proibita, e che quando farà ritorno ne discuterà con i suoi colleghi.
Poco tempo fa, Rui Chenggang ha inviato una e-mail a Jim Donald, domandandogli quando avrebbe trasferito la Starbucks dalla Città Proibita. Quest'ultimo gli ha risposto dicendo che sei anni prima, la Starbucks era stata invitata dalla parte cinese ad aprire una filiale nella Città Proibita, e la Starbucks con un'atteggiamento di rispetto della cultura tradizionale cinese aveva cominciato a stabilirla; la Starbucks aveva cercato con impegno di adattare questa filiale all'ambiente culturale intorno.

Ricevendo questa lettera dal rifiuto implicito, Rui Chenggang ha criticato l'entrata della Starbucks nella Città Proibita sul blog on line. Dopo l'emissione dell'articolo, questo entro pochi giorni ha avuto 500 mila visitatori, e provocato un dibattito sulla tutela della cultura tradizionale cinese.
Recentemente la direzione del Museo della Città Proibita ha espresso la sua opinione sulla permanenza o meno della Starbucks nel Palazzo imperiale, affermando di essere al momento in trattativa con la Starbucks per come meglio risolvere il problema, prevedendo che al massimo entro la prima metà dell'anno corrente sarà pubblicato un risultato.
Durante un'intervista il portavoce della Città Proibita Feng Naien ha affermato che tra i posti turistici cinesi, la Città Proibita è quello che occupa il primo posto per il numero di visite annuali, con una cifra che supera i 10 milioni di visitatori l'anno, tra cui 1,6milioni sono stranieri. Molti di questi sperano di soddisfare il loro bisogno di cibi e bevande nella Città Proibita, così da allungare il tempo della visita. I punti ristoro e la Starbucks all'interno della Città Proibita sono nati proprio in concomitanza con questo tipo di domanda. |
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