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Celebrità storica cinese: Kangxi (Foto)
2007-01-25 20:31:08 cri
Nella metà del 17° secolo salì al trono in Cina l'imperatore Kangxi della dinastia Qing, alla tenera età di otto anni. Kangxi governò la Cina per ben sessant'uno anni, e durante il suo regno, grazie al suo impegno per rendere il paese prosperoso, spianò le divisioni, allontanò gli invasori e sviluppò l'economia, dando vita ad un'epoca d'oro della storia feudale cinese. Nei secoli successivi, i cinesi l'hanno chiamato con profonda stima il "Grande imperatore Kangxi". Nell'odierna rubrica vi presenteremo questo personaggio storico.

Nel 1661, il ventiseienne imperatore Shunzhi della dinastia Qing morì prematuramente, allora il terzogenito Aixinjueluo Xuanye, che non aveva compiuto ancora otto anni, salì al trono; egli era proprio l'imperatore Kangxi. All'età di 16 anni, il giovane Kangxi dimostrava già il talento e la sagacità di un sovrano, e a quell'epoca fu protagonista di un avvenimento che passò alla storia. Visto che salì al trono in età infantile, erano Aobai ed altri ministri assistenti che si occupavano degli affari di stato. Aobai, insignito del titolo di "primo guerriero", era esperto di arti marziali, e nel prendere le veci dell'imperatore, instaurò un regime tirannico, usurpando il controllo dell'intera corte. All'età di 14 anni Kangxi avrebbe dovuto prendere in mano le redini del governo, ma Aobai persisteva nell'accentrare nelle sue mani il potere. Quando un ministro propose di restituire il potere all'imperatore, Aobai approfittò della debolezza dell'imperatore costringendolo senza scrupoli a giustiziare chi aveva osato avanzare tale proposta. Il giovane Kangxi nutriva un odio implacabile per Aobai, ma non lo dava a vedere. Con il pretesto di divertirsi, scelse una squadra di giovani guardie imperiale per esercitarsi, e per due anni non prestò attenzione Aobai al passatempo del giovane imperatore. Un giorno, mentre Aobai entrava nel palazzo imperiale da solo, le giovani guardie lo attaccarono all'improvviso e lo legarono con una corda. Kangxi convocò immediatamente una riunione, durante la quale annunciò i crimini di Aobai e fece giustiziare i sostenitori del tiranno, riconquistando il potere statale.

Quando Kangxi cominciò a governare personalmente il paese, il quadro politico era estremamente complesso. La dinastia Qing era stata fondata dalla minoranza etnica mancese, ed in precedenza c'era stata solo una dinastia Yuan costituita da una minoranza etnica, che fu osteggiata dagli intellettuali e dai burocratici tradizionali cinesi, e per questo si estinse dopo solo circa cent'anni. All'età di 16 anni, Kangxi cominciò a governare in prima persona. Allora il potere era stato centralizzato dalla dinastia Qing da solo 25 anni, ed il paese era turbato da crisi intestine e da invasori esterni. Kangxi, tuttavia, mantenne il sangue freddo ed elaborò strategie.

A quel tempo un gruppo di ex-generali arresi della dinastia Ming che vennero nominati feudatari dai Qing, si misero di guardia ai passi più importanti del territorio cinese con al loro seguito di folte truppe, e divennero una minaccia per la nuova dinastia Qing. Kangxi decise di ridurre il numero di feudatari e dei territori dei loro regni, provocando la rivolta di Wu Sangui, nel sud-ovest del paese. Kangxi adottò sia la punizione che l'amnistia e l'arruolamento nei confronti dei ribelli. Persuase i feudatari delle varie parti, ed arruolò un grande esercito per sconfiggere le truppe ribelli. Dopo otto anni guerra, l'anziano generale pieno di risorse Wu Sangui fu alla fine sconfitto dal ventenne Kangxi.

In seguito Kangxi inviò le sue truppe sull'isola di Taiwan, che era divisa dal mare dal continente cinese, ed era governata dall'esercito della famiglia reale Zheng, una delle forze residue della dinastia Ming, antagonista alla dinastia Qing. Dopo una grande battagia, le truppe di Zheng si arresero, e la dinastia Qing stabilì un governo locale a Taiwan sotto la giurisdizione del governo centrale. Kangxi fu così in grado di tutelare l'integrità territoriale della nazione.

Nella Cina nord-orientale, il corpo di spedizione russo continuava ad invadere il territorio cinese da decine di anni, e la popolazione locale conduceva una vita di stenti. Dopo una severa rimostranza senza esito, Kangxi inviò senza esitazione le sue truppe. La guerra durò per quattro anni, e l'esercito dei Qing ebbe il sopravvento. Allora lo Zar fu costretto ad inviare un ambasciatore a negoziare, e le due parti firmarono "Il Trattato di Nibuchu", l'unico trattato imparziale firmato dalla Cina e da paesi stranieri nella storia moderna cinese.

Inoltre Kangxi condusse personalmente le truppe per tre volte a reprimere le rivolte nel nord-ovest del paese. La straordinaria intelligenza ed il corraggio di Kangxi gli permisero di tutelare la sovranità e l'integrità territoriale della Cina. L'imperatore non solo gettò le basi del territorio cinese nella dinastia Qing, ma realizzò inizialmente anche la pace e l'unificazione della Cina, un paese con un territorio immenso e una grande varietà etnica.

Nel frattempo, Kangxi prestò anche attenzione all'amministrazione statale ed alla crescita economica. Premiò la bonifica di terreni incolti, ridusse le tasse, fece costruire opere idrauliche e sviluppare attivamente l'agricoltura. Dopo decenni di impegno, la produzione si sviluppò rapidamente. Nei sessant'anni di dominio di Kangxi, la superficie coltivata dell'intero paese fu quasi raddoppiata, la popolazione passò da circa 10 milioni a oltre 20 milioni, i forzieri nazionali si riempirono ed anche le riserve di cereali divennero copiose. La prosperità si protrasse fino al regno del nipote di Kangxi, ossia l'imperatore Qianlong, per circa 130 anni. Si tratta di un'altra epoca d'oro della storia cinese, chiamata dagli storici il "periodo di prosperità Kang e Qian".

Per la maggior parte della storia feudale cinese di oltre duemila anni, l'etnia Han controllò il potere centrale. In qualità di un sovrano giovane ed appartenente ad una minoranza etnica, Kangxi riuscì ad arricchire il paese, e ciò è dovuto a due motivi. In primo luogo, Kangxi studiò con impegno per tutta la vita. Cominciò a leggere all'età di 5 anni; tra le sue sfere d'interesse c'erano la storia tradizionale, la giurisprudenza, la matematica, la religione e la letteratura. Lo scopo che spingeva l'imperatore alla lettura era ben chiaro, e consisteva nel trarre lezioni dalle esperienze di dominio dei sovrani antichi e nell'elevare la propria cultura. Neanche in età anziana Kangxi non smise di leggere. Il secondo motivo è che Kangxi era molto laborioso per quanto riguarda gli affari politici. Durante il suo dominio di sessant'anni, prestava ascolto agli affari politici quasi ogni giorno, e si occupava di affari fino all'alba. La sua laboriosità e determinazione ottimizzarono il suo governo.

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