Amici ascoltatori, poco tempo fa Luciano Pavarotti, il re dell'epoca lirica, ci ha lasciati. Il 6 dicembre, esattamente tre mesi dopo la sua scomparsa, il Conservatorio centrale cinese di Pechino ha organizzato un concerto per commemorare il grande tenore italiano, che con la sua voce superba ci ha regalato attimi meravigliosi.

Pavarotti che dice con umorismo "hao", ossia "bene", in cinese, ci fa subito sentire vicini e nostalgici del maestro. E' una parte del video dell'intervista concessa dal maestro alla CCTV durante la sua ultima visita in Cina nel 2006. Il pezzo contiene anche alcune scene della sua visita in Cina nel 1986: mentre va felice in bicicletta sulla via della Lunga Pace di Pechino, quando entra nella Sala della preghiera per il buon raccolto del Tempio del cielo, apre le braccia, alza il capo e sospira... Ventuno anni fa al Conservatorio centrale cinese, dove ha lasciato le sue tracce, dopo aver assistito al concerto di strumenti tradizionali degli studenti, egli ha provato a suonare con curiosità la Suona e lo Sheng, ossia la tromba cinese e uno strumento a fiato a canne tipico del sud della Cina. Oggi il maestro Pavarotti ci ha lasciati, tuttavia egli ci è ancora caro e vicino al nostro cuore.

Tutto il mondo ha offerto il suo amore più caldo a Pavarotti, questo sole intramontabile. Gli amici cinesi non dimenticheranno mai l'emozione, la commozione e l'insegnamento portati dal maestro.

Il concerto del 6 dicembre scorso ha riunito cantanti cinesi e stranieri di alto livello, fra cui il famoso compositore e cantautore italiano Riccardo Cocciante, il famoso tenore sino-americano "China Deng", il primo soprano del Teatro centrale dell'Opera Yao Hong, che ha cantato col maestro alla Città Proibita, il famoso tenore e studente di Pavarotti Dai Yuqiang, ecc.

Come studente di Pavarotti, Dai Yuqiang è stato un mese in compagnia del maestro, che gli ha lasciato ricordi indimenticabili sia quanto all'insegnamento musicale che al comportamento morale.

Oggi non piangiamo la sua morte, ma lo commemoriamo con fiori e applausi.

Nel 2004 sono stato un mese col maestro, lavorando, studiando e provando ogni giorno accanto a lui. Egli mi ha anche parlato di morale, ossia, secondo un detto cinese, "se vuoi dimostrarti eccellente, devi sacrificarti di nascosto", invogliandomi ad avere un atteggiamento rigoroso verso la vita. Il motivo che canterò fra poco "Boccuccia", era spesso cantato dal maestro, e l'ho imparato da lui.

Dai Yuqiang dice che ascolta ogni giorno le registrazioni del maestro, e quando manca di ispirazione, comincia a pensare a come lui recita questa parte, perchè l'entusiasmo e la temperatura della voce e l'emozione che scorreva nel suo sangue sono contagiosi, rendono più positivi, e risanano ed illuminano la vita. Questa è l'eredità lasciatagli dal maestro.

L'influenza del maestro in campo musicale è imparagonabile, in particolare l'influenza sui cinesi appassionati di canto non ha rivali.

Forse i cinesi non sanno chiaramente cosa canti, ma percepiscono perfettamente il sentimento e l'emozione contenuti, questo è il suo lato straordinario. La musica è senza confini, e nonostante il linguaggio, acquista colori diversi sulle ali del canto, ed il canto di Pavarotti scuoteva il pubblico nel profondo, facendo percepire la presenza della bellezza.

Il maestro se n' è andato, ma la sua voce è rimasta nel nostro cuore, quindi siamo pieni di gratitudine, ringraziandolo per averci regalato delle cose così belle.

Quello che ci conforta è che la bellezza della musica persiste. Nel corso della serata, la comparsa del famoso cantautore e compositore italiano Riccardo Cocciante ha riempito di gioiosa sopresa il pubblico, che l'ha accolto con un mare di applausi.

Molti cinesi conoscono bene Cocciante, perchè alcuni anni fa ha portato in Cina il suo musical "Notre Dame de Paris", un'opera popolare che combina perfettamente classico e moderno, accorciando la distanza tra noi e la storia. Nel contempo, Cocciante ha espresso il suo ringraziamento a Pavarotti per i suoi contributi, e le sue speranze per il suo futuro musicale.

Riccardo Cocciante, con vero spirito professionale, appena arrivato a Pechino in aereo nel pomeriggio, si è subito gettato nelle prove dello spettacolo serale. Durante l'intervallo, ci ha gentilmente concesso un' intervista:

"Una vita per la musica è un'esistenza spesa meravigliosamente". Per Pavarotti, non c'è cosa più soddisfacente e felice di questo. Lo amiamo, lo commemoriamo, e sopratutto lo ringraziamo. "La sua splendida voce e la sua maestosa presenza sono eterne come il cielo e la terra, i fiumi e i monti".