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Intervista al giovane pianista italiano Antonio Pompa-Baldi
2006-12-13 17:00:20 cri

Il 30 settembre presso la Concert Hall della Città Proibita di Pechino si è tenuto un concerto di pianoforte del giovane musicista italiano Antonio Pompa-Baldi.

Nato a Foggia nel 1974, Antonio Pompa-Baldi ha scoperto l'universo della musica all'età di quattro anni, ricevendo le sue prime lezioni di piano. Ha compiuto i suoi studi al Conservatorio di Foggia ottenendo il massimo dei voti e la lode ad ogni esame sostenuto fino al diploma nel 1993. Già negli anni di formazione si è esibito frequentemente in Italia, e spesso all'estero, ed ha vinto numerosi concorsi pianistici nazionali. In seguito si è perfezionato con Aldo Ciccolini all'Accademia Pianistica di Trinitapoli. Nel 1994 ha iniziato l'esperienza didattica che lo ha pianisticamente forgiato, quella con Annamaria Pennella, pianista e didatta formatasi alla scuola di M. Long ed Arturo Benedetti-Michelangeli.

Nel 1997 ha vinto il concorso "Arcangelo Speranza" di Taranto ed il "Francesco Durante", premio reso significativo perchè fortemente voluto dal grande pianista Sergio Fiorentino pochi mesi prima della sua scomparsa. Nel dicembre 1998 il " 3eme Grand Prix" al concorso Marguerite Long" di Parigi, poi nell'agosto del '99 il Primo Premio al "Cleveland International Piano Competition", lo proiettano nel mondo del concertismo, con un numero notevole di apparizioni sulle scene internazionali, conferenze e masterclass in numerose università americane. Il debutto al Lincoln Center di New York ha portato il pubblico entusiasta ad una "standing ovation" ed Allan Kozinn a scrivere sul "New York Times":.....

Prima del suo concerto a Pechino, Antonio Pompa-Baldi ci ha concesso un'intervista, che vi trasmettiamo di seguito:

RCI: Com' è nata la sua vocazione per la musica? Potrebbe parlarci della sua carriera di musicista?

A. Pompa-Baldi: La mia vocazione per la musica è nata un po' per caso, perchè nella mia famiglia non ci sono musicisti professionisti e neanche dilettanti. I miei genitori, però, sono stati in grado di capire che mi ero appassionato alla musica in generale, quindi mi hanno sostenuto quanto ho cominciato a prendere lezioni di pianoforte all'età di soli 4 anni. Ho studiato prima privatamente, e all'età di 15 anni ho cominciato a frequentare il Conservatorio nella mia città nel sud d'Italia, Foggia, e lì mi sono diplomato a 18 anni, poi da lì ho studiato privatamente con una insegnante a Napoli, una pianista straordinaria, da cui preso lezioni per 5 anni, fino quando non ho cominciato la carriera, dando inizio ai miei viaggi, fino a trasferirmi negli Usa.

RCI: Quindi durante la sua formazione i suoi genitori l'hanno molto aiutata.

A. Pompa-Baldi: Sì, sì, ho sempre avuto un sostegno totale. Nonostante non fossero musicisti, la passione per la musica l'hanno scoperta insieme a me.

RCI: La sua carriera di pianista è costellata da riconoscimenti e premi in vari concorsi, quali sono i premi più significativi per lei?

A. Pompa-Baldi: Il significato di un premio sta sempre nello scopo dei concorsi, che è quello di promuovere la propria carriera, per cui quando ho vinto il concorso di Cleveland negli Usa mi si sono aperte molte porte. Anche la vittoria del premier di Claiber è stata molto importante. C'è anche stato un premio in Europa, il Marguerite Long di Parigi, che senza dubbio mi ha spianato la strada dei concerti in Francia.

RCI: Che caratteristiche hanno i suoi concerti e interpretazioni?

A. Pompa-Baldi: E' molto difficile dirlo... Dipende dal programma che si esegue, però mi piace pensare che l'impronta mia personale sia quella di una capacità di lasciare nel pubbico un dolce ricordo alla fine del concerto.

RCI: Quali sono le opere che preferisce interpretare e perchè?

A. Pompa-Baldi: Io cerco di essere molto versatile e di non specializzarmi in uno stile o in un compositore, perciò quando mi viene rivolta questa domanda, rispondo scherzando che le mie opere preferite, anzi, la mia opera preferita, è quella che sto suonando in quel momento. Ogni opera che scelgo di suonare diventa la mia opera preferita, però come affinità al mio livello pianistico e interpretativo, mi sento molto vicino alla musica di Mozart.

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