Oggi vi presenterò un compositore di Han Luo Nianyi e una serie di motivi creati da lui. Questo musicista ha vissuto per più di 50 anni nella Regione autonoma del Tibet, parte occidentale della Cina.

Una musica creata da Luo Nianyi dal titolo "l'incantevole Tibet", elogia il panorama naturale del Tibet e mette in evidenza il profondo affetto del popolo tibetano per il paese natale. Le parole delle canzoni dicono: il sole rosso spunta dall' altopiano, e illumina la prateria e il monte innevato, i buoi e le pecore sono grassi e forti, la terra è inebriata del profumo del grano, e il popolo del Tibet è gioioso.

Luo Nianyi è nato nel 1933 nel distretto del Chishui nella provincia del Guizhou, nella parte sud-occidentale della Cina. Da piccolo amava la musica popolare e quando frequentava la scuola media imparò a suonare lo strumento tradizionale cinese a corde Erhu. Nel 1949, dopo la fondazione della nuova Cina, Luo Nianyi fu ammesso attraverso un esame all' Associazione del lavoro e dell'arte. In seguito divenne membro del PCC, e diventò così un soldato artista. Nel 1950 Luo Nianyi entrò in Tibet al seguito dell' esercito, cominciando la sua lunga vita militare.

In quel periodo Luo Nianyi si recò sull' altopiano innevato con le truppe incaricate della costruzione di una strada che collegasse il Sichuan al Tibet. Vide il popolo tibetano caricarsi sulle spalle i viveri e incitare i muli e i cavalli per sostenere le truppe in Tibet, e constatò le privazioni che i soldati del PCC dovettero sopportare per la costruzione del Tibet.

Il suo estro creativo ricevette l'ispirazione, quindi scrisse subito una serie di motivi musicali richiamati dalla costruzione del Tibet, tra cui " lungo il percorso dei trasporti", "Come possiamo non cantare", " la strada della felicità" ecc. Passiamo ora ad ascoltare una canzone dei primi periodi come compositore di Luo Nianyi "Come possiamo non cantare", che è considerato il suo lavoro più famoso.

Nella canzone alcune parole dicono: " nel cielo azzurro e sconfinato l'aquila vola; i monti innevati nascondono innumerevoli tesori; nella prateria piena di fiori ci sono nostri amati campi, mucche e pecore; sulla montagna dove nessun ci ha passato, si costruiscono le strade, e si costruisconogli edifici dove erano le tende. Il Tibet, nostro paese natale, come possiamo non cantare.

Luo Nianyi ha vissuto nel Tibet per lungo tempo, sentendosi insieme ai compatrioti tibetani l'enorme trasformazione del Tibet. Per questo motivo ha scritto tante canzoni che elogiano il Tibet e che inneggiano ad una nuova vita per il popolo tibetano.

Luo Nianyi ha insistuto da sempre ad andare al fondo nella vita, quindi ha una comprensione concreta e profonda del Tibet, nel contempo ha amato profondamente il Tibet, chiamandoli cordialmente il suo secondo paese natale. La canzone si intitola " Ah il Tibet, mio secondo paese natale" ha espresso una senzazione sincera di Luo Nianyi per il Tibet.

" Tibet, il mio secondo paese natale, sei il posto che amo, amo i tuoi torrenti dei monti di neve come amo impetuosi Fiume Giallo e Fiume Yangze; amo il tuo popolo semplice e ben intenziato, come amo i miei affabili genitori. Ah! Il Tibet, il mio secondo paese natale."

In più di 50 anni, Luo Nianyi ha studiato ininterrottamente la lingua tibetana e la musica folcloristica del Tibet, e ha scritto e adattato una grande quantità di canzoni e di motivi in stile tibetano. Ha inoltre redatto alcuni saggi come quello dal titolo "sulla musica tibetana".

La musica di Luo Nianyi è delicata e ricca di sentimenti nobili, e gli ha messo ingegnosamente le materie musicali proprie e vere nella creazione, il che è amato profondamente dal popolo tibetano. Molte delle sue canzoni sono conosciute dalla gente comune nella regione tibetana.

La canzone scritta da Luo Nianyi intitolata "affidarsi alle nuvole prozie". Si tratta di un motivo conduttore dello sceneggiato TV "Cambiamenti del Tibet" ed è anche un suo lavoro recente, da cui possiamo sentirci la varietà dello stile musicale di Luo Nianyi.

Il testo dice fra l'altro: In quell' epoca remota, il Tufan era esteso come il mare, la cima della planeta antica sorge da cui, i ghiacciai e la neve riflettono il tessuto sacro bianco Hada.