Sul monti dell'altopiano Yunnan-Guizhou nella parte sudoccidentale della Cina vivono i Mosuo, un'etnia dalle usanze matrimoniali molto particolari. Normalmente, quando due giovani si sposano vanno a vivere insieme. Ma non i Mosuo. Infatti, dopo che si sono dichiarati, ognuno rimane a casa propria e la notte il giovane va a casa dell'amata e all'alba torna alla propria abitazione. Perciò questo tipo di matrimonio viene chiamato zouhun (zou-camminare, hun-sposare). Essi vivono tutta la vita nella casa materna.

Mossi da curiosità, abbiamo affrontare il lungo viaggio verso il lago lugo, dove si trovano i Mosuo. Partendo da Kunming, dopo mezz'ora d'aereo siamo arrivati a Lijiang dove si concentra l'etnia dei Naxi. Qui abbiamo preso un pullman e dopo un tragitto durato ben 11 ore siamo giunti a destinazione.

La prima sera siamo stati ospiti del capovillaggio. A cena abbiamo mangiato gustose pietanze a base di maiale. Dopo di che, ci siamo seduti intorno al fuoco con tutti i familiari. A destra del fuoco, ossia al posto d'onore era seduta la mamma, a sinistra, il capovillaggio con tutti uomini.

La famiglia del capovillaggio, che ha 42 anni, è composta di sei persone: mamma, sorella minore, fratello minore e le due figlie della sorella minore. Durante la conversazione, gli ho chiesto notizie di sua moglie. Generalmente, i Mosuo sono molto riservati quando parlano di matrimonio. Ma, superato un momento di imbarazzo, il capovillaggio mi ha raccontato la sua storia: ''a 22 anni ho cominciato a passare la notte nella casa della mia ragazza. All'inizio mi vergognavo e ho cercato di mantenere il segreto, ma, secondo le usanze, ho dovuto informare la mia mamma.'' Poi, il capovillaggio ci ha spiegato come il suo rapporto è diventato ufficiale: '' il mese dopo la nascita del bambino si svolge una grande cerimonia durante la quale, l'uomo deve portare carne, vino, riso, uova e altri alimenti a casa del neonato. La cerimonia, alla quale partecipa un rappresentante di ogni famiglia del villaggio, approva ufficialmente il legame.''

Presso i Mosuo, l'amministrazione della famiglia è compito della madre. Quando questa, per ragioni di anzianità o altro non può più occuparsene, questa mansione passa alla figlia. Il concetto che l'uomo sia superiore alla donna presso i Mosuo è completamente sconosciuto e la discendenza è stabilita secondo la linea materna. Se una famiglia è priva di membri femminile, uno degli uomini invita la sua donna ad abitare presso di loro per continuare l'attività materna, gli altri continuano come al solito. Se in una casa mancano i rappresentare la famiglia all'esterno, una delle donne invita il suo uomo a vivere presso di loro.

Negli ultimi anni, con gli introiti portati dal turismo, quasi l'80 per cento delle 70 famiglie del villaggio ha costruito una nuova casa.

Nel corso della serata, dopo che la mamma era andata a dormire, il capovillaggio si è rilassato e ci ha detto: ''noi non possiamo parlare dei nostri affari privati davanti ai membri della famiglia, per questo quando abbiamo affrontato il discorso mia sorella è uscita.''

Ero curioso di parlare con la sorella. Approfittando del momento in cui è rientrata nella stanza per prendere i vestiti delle figlie, le ho fatto alcune domande. All'inizio, per timidezza, mi ha risposto solo con dei si o dei no, ma poi si è rinfrancata e mi ha detto che si chiamava Dasi Zimo e che aveva 35 anni. Essendo i Mosuo praticanti del buddismo, il suo nome le era stato dato dal Budda vivente. Come unica altra donna della famiglia, la mamma le ha affidato l'amministrazione dell'attività familiare che consiste nella coltivazione di 10 mu di terreno, 30 maiali e di una locanda che impiega due donne.

''Il mio uomo abita in un villaggio non lontano da qui. Quando è nata la bambina veniva tutti giorni a trovarla. Adesso che è cresciuta, le sue visite si sono diradate,'' ha detto Dashi Zhimo. ''Oggi viene?'' ho chiesto. ''No .'' '' E se non viene, lo pensa?'' ''Non molto.''

Il mattino del giorno seguente, di buon ora, Dashi Zhimo era già affaccendata in cucina. Prima di accomiatarmi, volevo fare qualche foto di tutta la famiglia. Ma dov'era il capovillaggio? La mamma mi ha detto con un sorriso che era andato dalla sua donna.

Più tardi siamo andati al lago Lugu, dove abbiamo incontrato un giovane barcaiolo di nome Cao Hongjun. Anche a lui abbiamo chiesto notizie sul suo zouhun. Cao è molto aperto e ci ha raccontato subito la sua storia. Ha cominciato a 21 anni, e fino a 27 anni aveva frequentato quattro o cinque ragazze. '' Cercavo una moglie sana e robusta, buona e onesta che avesse un carattere simile al mio. Non ero interessato alla sua abilità nell'amministrare la casa nè alla sua capacità di lavoro, perchè tanto non abitiamo insieme,'' mi ha detto ridendo.

Alla sua prima esperienza di zouhun, Cao ci ha detto che si vergognava molto: '' Dopo aver trovato la ragazza, bisogna assicurarsi di saper ritrovare la sua casa. Quando si è fatto buio, ha legato bene il cane e lasciata aperta la porta della sua stanza. A notte inoltrata, sono entrato e all'alba sono tornato a casa e ho fatto finta di dormire.''

Parlando dei suoi piani futuri, mi ha detto: ''Ho intenzione di acquistare una macchina e aprire un negozio e quando ho denaro sufficiente, farò un viaggio per vedere altri luoghi.''

Al momento di lasciare il lago Lugo, le belle ragazze mosuo ci hanno cantato una bella canzone: ''Amici non andata via, le acque limpide e le montagne verdi si inchinano, il lago Lugu vi invita a rimanere...''

Articolo tratto  dal 08/98 della rivista "La Cina ",distribuira da Società Cinse del Commercio Internazionale del Libro