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La zona di presentazione della riforma democratica offre molte fotografie e documenti storici sulla riforma democratica del 1959. Alcune foto raffigurano i servi della gleba intenti a bruciare in falò i contratti che sancivano la loro vendita, danzando e cantando per festeggiare l'abolizione del sistema feudale della servitù della gleba e la conquista della libertà; la consegna dei certificati di proprietà dei terreni che stabiliscono il loro possesso da parte dei contadini, e la consegna da parte del governo di più di 200 mila certificati ai contadini; Wujin Zeren, servo di un nobile per quasi tutta la vita, con una zolla di terra in mano, sospira: "Terra, finalmente sei diventata nostra!"; la popolazione delle zone pastorizie ottiene il bestiame. Gesang, staffiere di un nobile per 30 anni, ottiene finalmente un cavallo e un asino, per cui ride felice. Tutte queste fotografie e documenti dimostrano silenziosamente che dopo la riforma democratica, la popolazione tibetana ha finalmente ottenuto il suo diritto alla proprietà. In un altro angolo, una fotografia di tibetani che votano per alzata di mano attira la particolare attenzione dei visitatori. Secondo quanto illustrato dalla guida, prima del 1961, nella storia del Tibet non si sono mai tenute elezioni generali. Nell'aprile 1961, in Tibet sono iniziate le elezioni generali a livello di circoscrizione, per cui la popolazione tibetana ha goduto finalmente del diritto di voto. Inoltre ci sono anche fotografie di rappresentanti dell'Assemblea Popolare Nazionale cinese che indossano costumi tibetani che alzano la mano per prendere la parola. Secondo la guida, attualmente tra i rappresentanti dell'APN ne figurano 21 provenienti dalla regione autonoma tibetana, 13 dei quali di etnia tibetana.
Seguendo l'illustrazione della guida, la fotografia di una moschea attira l'attenzione di molti. Qualcuno chiede: "In Tibet ci sono anche delle moschee?" La guida spiega sorridendo:
"Con la riforma democratica, la popolazione tibetana gode secondo la legge di piena libertà di fede religiosa. In Tibet, le varie fedi religiose vengono ben tutelate. Questa è la moschea di Lhasa, mentre questa fotografia presenta la scena dell' esposizione della grande tangka del Budda al monastero Drepung durante la festa Shoton."
La zona espositiva della riforma democratica attira un folto pubblico, che osserva con attenzione le foto e i documenti, con aria assorta, mentre altri scambiano pareri con le persone accanto.
Secondo il signor Zhang di Beijing:
"Ho sentito parlare alcuni che sono stati in Tibet, ed ho visto dei programmi in TV e delle mostre, per cui trovo che dopo la liberazione pacifica, la situazione del Tibet sia del tutto cambiata. Adesso i tibetani godono della libertà personale, diversamente da come dicono gli occidentali."
Wuni Muga, studente di etnia Yi dell'Università delle Minoranze della Cina, venuto appositamente a visitare la mostra, afferma:
"In passato i servi della gleba vivevano una vita durissima, dovevano fare lavori pesanti, inoltre i padroni potevano picchiarli a piacere o addirittura ucciderli. Adesso hanno la loro vita, le loro case, e il diritto di voto. Anche presso gli Yi della zona dei monti Liangshan vigeva il sistema della servitù della gleba, e solo dopo la riforma democratica, i poteri sono tornati nelle mani della popolazione. Ora possiamo eleggere i nostri rappresentanti e quadri, cercando di vivere meglio."
Pubu Zhuoma, venuta dal Tibet, ha molto da raccontare:
"In passato la popolazione tibetana non godeva di alcuna posizione, mentre nel Tibet attuale, dal punto di vista politico, i presidenti delle varie legislature della regione autonoma del Tibet sono tutti di etnia tibetana; nella vita quotidiana, la popolazione fà tutto ciò che vuole; quanto alla fede religiosa, è libera. Ogni giorno nel tempio Jokhang e lungo il Barkor si possono vedere i tibetani intenti a fare le loro deambulazioni rituali reggendo i mulini delle preghiere, oppure bruciare incensi, e partecipare alle cerimonie buddiste. Quanto all'istruzione, i tibetani godono del diritto all'istruzione, ed i giovani dalle elementari all' università godono delle politiche agevolate statali."
Indicando i propri begli abiti e il corpo formoso, ella dice con sincerità:
"Nella vecchia società, per non parlare di una vita così bella, forse sarei già additittura morta. Allora la vita era molto corta, sui 37 anni. Ora la vita media arriva a 67 anni. Quindi sono molto orgogliosa di vivere in questo ambiente." |
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