|
|
Il Diritto romano venne definito da Engels "la prima legge di carattere mondiale della società dei produttori di merci", mentre alcuni studiosi occidentali lo chiamano "la legge comune mondiale". Dalla "Legge delle dodici tavole" al "Corpo di leggi civili", il Diritto romano, tramite uno sviluppo millenario, è diventato il sistema legale più completo del mondo. Ora che la Cina ha aderito alla WTO, deve apprendere gli efficaci metodi tradizionali in atto a livello internazionale, collegandosi gradualmente all'economia di mercato internazionale, perciò lo studio della prima legge mondiale, il Diritto romano, possiede un significato sia teorico che concreto ancora maggiore. La protagonista dell'odierno programma, la prof.ssa Fei Anling, è una degli esponenti più rappresentativi dei ricercatori di Diritto romano del mondo giuridico cinese.
Fei Anling ricopre gli incarichi di vice direttrice dell'Istituto di diritto civile commerciale ed economico dell'Università di scienze politiche e giurisprudenza cinese,di professoressa, master in giurisprudenza, e relatrice degli studenti dei corsi di master. E' membro permanente del Consiglio dell'Istituto del codice civile dell'Accademia di giurisprudenza cinese, membro permanente del Consiglio dell'Istituto del copyright cinese, vice presidente del Centro di ricerche sull'Italia dell'Istituto europeo cinese, vice presidente della filiale d'Italia dell'Associazione degli studenti in Europa e America,e membro delle Commissioni arbitrali di Beijing e di Wuhan. Ha pubblicato più di 60 tesi accademiche in Cina e all'estero, e oltre 30 testi, materiali didattici e traduzioni. Fra queste ultime spiccano "Il Codice civile---la famiglia", "Il Codice civile ---il patrimonio" ,"Codice civile italiano"ecc. Dal 1994 al maggio 2008, ha tenuto una ventina di conferenze accademiche e lezioni alle Università di Roma La Sapienza e Tor Vergata, all'Università degli studi di Bologna, alla Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perrfezionamento Sant'Anna, all'Università tedesca di Mintest, e in altri atenei. Ha partecipato come esperta alla redazione di oltre 10 importanti bozze di legislazione, fra cui quella del Diritto reale, della legge sui diritti d'autore e del Diritto civile.
Ho incontrato questa studiosa dai molti incarichi e autrice di molte tesi e testi accademici in un tiepido pomeriggio invernale. La prof.ssa Fei Anling è subito entrata nell'argomento, illustrando prima di tutto i rapporti tra il sistema giuridico cinese e il Diritto romano.
"Il Diritto romano è un antico codice che ha innanzitutto lasciato ai posteri un tipo di teoria, e poi una progettazione sistematica, ivi comprese le progettazioni della proprietà e del diritto reale, oltre alla garanzia, ecc, e l'attenzione al ruolo dei giuristi nel processo legislativo. Molti sistemi legali della Cina originano dal Diritto romano, ed anche se alcuni presentano caratteristiche del nostro paese, come il diritto di usufrutto dei terreni di base delle case di abitazione, e il diritto di appalto e gestione dei terreni, con delle attente ricerche, si può scoprire che sono tutti riconducibili alla legge sui terreni del Diritto romano. Il sistema giuridico cinese appartiene al sistema giuridico del continente europeo, e, come gli altri paesi dello stesso sistema, presta attenzione al sistema legislativo. Infatti in Cina abbiamo una tradizione sin dall'antichità, ossia l'osservanza per esempio delle 'Note sulla legge Tang', ossia il primo codice legale cinese rimasto, ed anche un modello di codice antico ed un esempio rappresentativo del sistema giuridico cinese. Abbiamo accettato le teorie del Diritto civile e la progettazione sistematica degli avanzati Diritti civili italiano e francese, ma se si risale all'origine, si trovano sempre i principi del Diritto romano."
Il Diritto romano è la base del diritto privato, e la persona è il più importante elemento del diritto privato. Secondo la prof.ssa Fei, l'attenzione per la persona nel diritto romano è all'avanguardia.
"Noi diciamo che più il contenuto del diritto privato di una società è ricco, più la società risulta stabile. Visto che il diritto privato protegge maggiormente i diritti e gli interessi delle transazioni tra le persone, anche se non in modo così completo come nell'umanesimo moderno, al tempo l'attenzione per la persona, come elemento della società, era già molto alta. Così nelle tre parti principali del Diritto romano, il diritto personale occupa il primo posto."
Grazie alle sue profonde ricerche sul Diritto romano e sul diritto moderno italiano, la prof.ssa Fei ha partecipato alla valutazione della bozza della legge sul copyright, del progetto di revisione dei regolamenti di applicazione della legge sul copyright e delle bozze del Diritto civile, del Diritto reale, ecc., in cui ha utilizzato ed espresso appieno la teoria giuridica del Diritto romano. Parlando delle ricerche sul Diritto romano, ella non ha toccato il suo impegno personale, soffermandosi invece sulle precedenti generazioni di studiosi e sui risultati di colleghi e giovani studiosi.
"Zhou Nan è uno dei tre studiosi inviati più presto all'estero dal nostro paese a studiare il Diritto romano, un altro è Chen Chaobi, diventato famoso ancora prima di Zhou, perchè già al tempo della Repubblica Nazionalista, negli anni '40 del secolo scorso, ha pubblicato 'La teoria del diritto romano', un'opera di traduzione di grande influenza al tempo. Di seguito Zhou aprì un corso di formazione per professori di Diritto romano, ripristinandone l'insegnamento."
Dalle ricerche sul Diritto romano prima della fondazione della Nuova Cina, ella è passata a illustrare le ricerche sul Diritto romano e sulle leggi moderne italiane da lei dirette al Centro di studi di Diritto romano e di diritto italiano moderno dell'Università di scienze politiche e giurisprudenza cinese.
Il Centro studi di Diritto Romano e Diritto Italiano (CSDRI) dell'Università della Cina di Scienze Politiche e Giurisprudenza di Pechino (CUPL) è stato fondato nel maggio del 1992. Esso si occupa principalmente di ricerche in materia di diritto romano, traduzioni di fonti latine di diritto romano e di importanti opere italiane di giurisprudenza. Presidente onorario del Centro è Jiang Ping, professore della CUPL; alto consulente è Sandro Schipani, noto giurista italiano e professore dell'Università di Roma "Tor vergata". Attualmente il presidente è la prof.ssa Fei Anling,e i vice presidenti sono i proff. Ding Mei e Huang Feng.
Il CSDRI conta al presente 13 esperti e studiosi, tra cui 5 professori ordinari, 6 professori associati, due ricercatori e tre dottori di ricerca.
La prof.ssa Fei, come terzo direttore del centro, ha ereditato le tradizioni e compiuto instancabili sforzi, organizzato e partecipato a varie conferenze accademiche, e pubblicato e tradotto numerose tesi e opere, dando straordinari contributi alla promozione degli scambi tra i settori giuridici cinese e italiano e alle ricerche e alla diffusione in Cina del Diritto romano e italiano, perciò è stata insignita dal presidente italiano C.A. Ciampi dell'onorificenza di Cavaliere della Repubblica, e dal governo italiano del Premio per gli scambi culturali tra Italia e Cina. Di fronte a questi onori, Fei Anling si dimostra modesta e indifferente.
"A dire la verità, non mi curo molto dei premi, perchè non ho fatto molto, anzi solo quello che dovevo fare, e molto rimane ancora da fare. Dopo i premi, la pressione aumenta. Secondo me, questa è una causa che non può essere portata avanti solo da due- tre persone, ma che necessita di una struttura a piramide. Ogni gruppo completa un compito, ed è insostituibile. "
Sin dalla sua fondazione, il centro ha sempre persistito nelle ricerche sul Diritto romano e sul diritto moderno italiano, basate sulla traduzione dei documenti originali, mantenendo stretti rapporti di cooperazione con il settore giuridico italiano. Al seguito del continuo sviluppo delle relazioni fra Cina e Italia, questa cooperazione si è arricchita sempre più, ottenendo dei notevoli risultati.
"Per esempio, l'anno scorso, nel 2008, abbiamo organizzato a Roma un corso di formazione in Diritto romano per gli studiosi cinesi, alle cui discussioni e scambi hanno partecipato una decina di studiosi italiani e una ventina di giuristi cinesi, con degli ottimi risultati. Inoltre abbiamo già organizzato con successo tre edizioni della conferenza su diritto romano, diritto cinese e codificazione del diritto civile. Nell'ottobre 2009 organizzeremo la quarta edizione, sul tema 'Dall'antico diritto cinese e dal diritto romano al diritto moderno'.
Inoltre il Centro di studi sul Diritto romano e italiano dell'Università di scienze politiche e giurisprudenza cinese, capeggiato dalla prof.ssa Fei Anling, sta partecipando alla costituzione dell'Osservatorio sulla codificazione e sulla formazione dei giuristi in Cina nel quadro del sistema giuridico romanistico.
"L'Osservatorio si occupa principalmente di scambi accademici e di attività di ricerca di studiosi, e porta avanti la formazione del personale. Intendiamo anche creare un centro di documentazione, stabilendo rispettivamente alla nostra università e all'università degli studi di Roma Tor Vegata un centro di materiali sul diritto romano e un centro di materiali sulla legge cinese, al fine di promuovere ulteriormente gli scambi giuridici tra i settori interessati dei due paesi."
Parlando dello spirito professionale degli studiosi italiani e del loro aiuto agli studiosi cinesi, la prof.ssa Fei ha osservato:
"Durante gli scambi accademici, la mia maggiore impressione è che gli studiosi italiani sono abilissimi e all'avanguardia nell'osservazione di molti problemi, il che penso sia dovuto alla ricchezza creativa della nazione italiana. Inoltre, gli studiosi italiani ci hanno molto aiutato nella pubblicazione di opere di traduzione, per esempio i professori Sandro Schipani e Riccardo Cartili di Tor Vergata."
La cooperazione e gli scambi con la parte italiana non si limitano all'organizzazione di conferenze e alla pubblicazione di testi. La prof.ssa Fei sta esplorando attivamente nuovi metodi in merito. Nel dicembre 2008 è stato ufficialmente aperto il website del Centro di studi di Diritto romano e italiano dell'Università di scienze politiche e giurisprudenza cinese, da lei proposto e organizzato, dotato di link con i siti specializzati della CORTE COSTITUZIONALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE e del SENATO DELLA REPUBBLICA.
"Viviamo nell'era elettronica, ed il nostro settore giuridico mantiene molti scambi, per cui abbiamo già parecchi website sul diritto commerciale civile. Pensavo che dovessimo avere una piattaforma speciale mirata, per esempio a raccogliere informazioni sulle ricerche sul diritto romano e italiano, presentandone i risultati a tutti. Quindi, dopo più di 6 mesi di preparazione, abbiamo aperto questo website, i cui link con alcuni website di legge italiani possono anche fornire una piattafoma di studio agli studenti e studiosi di legge cinesi."
Infatti, nell'era dell' informazione, lo stabilimento di una piattaforma internet non solo favorisce gli scambi tempestivi tra gli studiosi cinesi e italiani, ma crea anche una nuova forma di scambi e cooperazione fra i mondi giuridici di Cina e Italia.
Attualmente la prof.ssa Fei, oltre a tenere lezione agli studenti, segue anche gli studenti del dottorato di ricerca e di master. Negli ultimi anni, ha introdotto e aiutato alcuni studenti a continuare le ricerche in Italia. Ci ha presentato con orgoglio alcuni allievi che ritiene dotati di eccellenti basi di specializzazione e di lingua straniera, e in grado di ottenere borse di studio italiane, e che ora hanno già ottenuto non pochi risultati nei rispettivi ambiti.
"Se ne ho l'opportunità, li aiuto ad andare a studiare all'estero. Ora, terminati gli studi, sono tutti ritornati, ottenendo non pochi risultati. Due sono tornati alla nostra università, e un altro è andato all'Università di scienze politiche e giurisprudenza Huadong. Parlano anche un ottimo italiano, anzi, possono fare da interpreti specializzati."
Ricordando la sua prima lezione in Italia, la prof.ssa Fei ha detto sorridendo che per la sua completa estraneità alla lingua italiana, prima di partire per l'Italia ha seguito un corso di 8 mesi, però una volta arrivata, ha trovato che la lingua era ancora un ostacolo.
"Ho studiato italiano per 8 mesi prima della partenza per l'Italia. Ricordo che la prima lezione in Italia è stata molto interessante perchè il nostro insegnante aveva un forte accento fiorentino, molto difficile da capire. Però, una volta passati ai termini giuridici, ho subito capito. Tuttavia in generale la lingua era un ostacolo. Allora andavamo in biblioteca alle 7 e mezza del mattino, e registravamo le lezioni, che riascoltavamo poi più volte, dormendo solo 3-4 ore al giorno. "
Secondo un detto cinese "Il profumo del fiore di susino emerge nel rigore dell'inverno". La prof.ssa Fei era davvero una studente molto diligente, per cui non è difficile capire come abbia ottenuto così tanti risultati accademici. "Non sono intelligente, ma diligente e motivata", così si giudica la prof.ssa Fei, e queste sono anche le sue richieste e speranze per le giovani generazioni impegnate nella ricerca.
"Al primo posto viene naturalmente la sua preparazione professionale, e poi il suo atteggiamento responsabile e lo spirito di diligenza dimostrati nel processo degli studi, e la presenza o meno di obiettivi. L'altra cosa importante è la sua collaborazione con gli altri."
Come una studiosa, ella si rivela prudente, ma anche simpatica. Durante l' intervista, ha sempre risposto ad ogni mia domanda con pazienza, semplicità e col sorriso sulle labbra, facendomi percepire la modestia e simpatia dei grandi studiosi. Quando le ho chiesto di vedere e di fotografare la sua onorificenza di cavaliere, ella ha detto sorridendo di non curarsi affatto dei premi, e di non avere ancora nessuna foto con l' onorificenza, che per lei significa solo che ha ancora molte cose da fare.
"Non mi sembra ancora di aver ottenuto dei risultati soddisfacenti, abbiamo ancora molto da fare, ho delle idee, ma non le ho ancora messe in pratica."
Forse ha ottenuto troppi premi e risultati, oppure è troppo fissata sulle sue ricerche, o è un tipo che ama riflettere, però ogni volta che parlavo dei suoi risultati, la prof.ssa Fei Anling vi si soffermava brevemente, senza esagerazione, al punto che alla mia richiesta di dire qualche parola al nostro pubblico italiano, ha continuato a ripetere che il suo italiano non è buono:
Nel prologo del primo volume del "Digesto", da lei tradotto, la prof.ssa Fei Anling ha citato la massima di un filosofo Greco: Prima di dire e di giudicare, prova a pensare. Ritengo che la prof.ssa Fei sia un ottimo esempio del genere, perchè la riflessione è il suo forte. |
|