Con l'ingresso negli anni '90, al seguito dell'ulteriore applicazione della politica di riforma ed apertura, la porta della Cina si è aperta ancora di più. La riforma ed apertura ha risvegliato il senso estetico dei cinesi e con il continuo innalzamento del loro livello della vita, l'abbigliamento si è fatto sempre più trend, con T-shirt, jeans e gonne più aperti e personalizzati. Da "un vestito per più stagioni" a "più vestiti per una stagione", da "conservatori" a "innovativi", i cambiamenti dei cinesi nell'abbigliamento non solo esprimono gli enormi cambiamenti arrecati all'economia dalla riforma ed apertura, ma riflettono anche i mutamenti del loro modo di pensare e l'innalzamento del loro livello di civiltà.

Il 21° secolo

Con l'ingresso nel nuovo secolo, la riforma ed apertura ha attirato l'attenzione mondiale sullo sviluppo dell'economia cinese. Le griffe di abbigliamento straniere sono entrate sul mercato cinese, da cui la comparsa nelle aree commerciali di negozi specializzati, il che ha lentamente ridotto le distanze col mondo dell'abbigliamento di lusso cinese. I cinesi hanno cominciato a conoscere gli stilisti Versace, Louis Vuitton e Burberry e le loro griffe di abiti, realizzando che gli abiti non servono solo a coprirsi e a proteggersi dal freddo, ma sono anche economia, storia, civiltà e arte. Questa nuova consapevolezza è imprescindibile dal successivo ingresso sul mercato cinese delle riviste internazionali di moda. Nel 2001, "Bazaar", la più classica e autorevole rivista di abbigliamento americana, è arrivata in Cina, pubblicando con il Gruppo Moda cinese la rivista "Bazaar della moda". Il redattore senior della rivista Hao Ning è nato nel 1978, quindi si può considerare un coetaneo della riforma ed apertura. Egli ha detto:

"In realtà dopo gli anni '90 la Cina ha visto una ripresa, che ha raggiunto il massimo nel 1997-1998. Al tempo la Cina stava per aderire alla WTO, da cui la comparsa di certe forme di integrazione internazionale. Infatti è evidente che la gente può cambiare sulla scena dei rapporti sociali: con lo sviluppo della carriera, queste scene tendono alle forme ufficiali straniere delle attività commerciali e dei party, quindi in grandi metropoli come Beijing e Shanghai è emersa una cultura del genere. Il Gruppo Moda cinese ha visto questa tendenza, introducendo 'Bazaar', la rivista di più alto livello, più riuscita e matura della storia americana, una decisione corrispondente all'intero sviluppo economico e sociale e alle esigenze dello stato d'animo del pubblico del tempo."

L'abbigliamento è una memoria e anche un dipinto storico che si indossa, e che registra in un modo speciale i cambiamenti politici, economici e culturali di una società. L'abbigliamento è un importante simbolo dei mutamenti di un'epoca, che come un prisma ottico, riflette il progresso e lo sviluppo di una società. Per la società cinese, dall'introduzione in Cina della "moda" e dell' "abbigliamento alla moda" da parte di Pierre Cardin negli anni '70 del secolo scorso, all'ingresso negli anni '80 della rivista internazionale di moda "ELLE", che ha influenzato direttamente l'abbigliamento dei cinesi, fino all'integrazione all'inizio del nuovo secolo del concetto di moda dei cinesi con quello internazionale, nei 30 anni di riforma ed apertura, l'abbigliamento sempre più bello è diventato un vivace sportello di ingresso nel mondo della Cina e di comprensione della Cina da parte del mondo.