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Dali dà un'impressione singolare a chiè appena arrivato: un'antica città circondata da montagne coperte da una vegetazione lussureggiante e dall'acqua. La città, attraversata dal fiume Xi'erhe, è caratterizzata dalle abitazioni in pietra della minoranza etnica Bai e dalle vie tortuose che, insieme ai resti delle mura di cinta, agli antichi cortili in stile semplice, agli alberi alti e vigorosi, costituiscono l'aspetto della parte occidentale dell'antica città. Invece, nella parte nuova, a est, si vedono le larghe vie alberate, i grattacieli e i magnifici ponti a due campate sul fiume Erhe che simboleggiano la metropoli.
Dali è una prefettura autonoma della minoranza etnica Bai e ha una popolazione di 3.156.600 abitanti, dei quali il 33,24 % sono Bai, il resto include le nazionalità han, yi, hui, miao, naxi e tibetana. Dali è stata la capitale dello Stato Nanzhao, sotto la dinastia Tang e dello Stato Dali della dinastia Song, ciò spiega l'abbondanza di monumenti e reliquie di questa città.
Situate in monastero alle pendici del monte Yingle, le tre Pagode costituiscono il simbolo dell'antica civiltà di Dali. Nel cortile del monastero pieno di fiori e alberi si ergono tre Pagode disposte in fila. Quella centrale, alta 69 metri, ha forma quadrata con 16 gronde, ai quattro angoli, sulla sua sommità sono sistemati quattro uccelli di bronzo. Si dice che questi uccelli fossero in grado di domare i demoni del lago Erhai. Le altre due, ottagonali e simmetriche, sono alte ciascuna 43 metri. Dal loro aspetto esterno, sembrano padiglioni con una colonna in ogni angolo. I magnifici bassorilievi sotto le grando sono degni di ammirazione. A 30 minuti di cammino dal monastero, si arriva al lago Erhai presso la montagna Cangshan. Da qui, si vedono bene i 19 picchi innevati della montagha ?il più alto dei quali raggiunge 4000m s.l.m.- che si estendono per più di 50 km. Nella valle ci sono vari parchi naturali con i fiori tipici dell'altopiano, costituiti per la maggior parte da camelie e azalee. La montagna e la sua ricca vegetazione formano una splendida cornice intorno a questo specchio d'acqua che, malgrado il nome (Erhai significa Mare di Er), è un lago di acqua dolce sull'altopiano. Qui, la fisionomia muta con le stagioni. In primavera, l'acqua pulita del lago si increspa al vento e si copre di un velo di vapore come una bella ragazza dal volto nascosto, in estate, la vegetazione lussureggiante abbelisce il lago, in autunno, la nuvole e i picchi si specchiano nel lago limpido e in inverno, l'acqua e la neve della montagna si esaltano a vicenda.
Nella città vechia di Dali c'è sempre un grande affollamento di turisti cinesi e stranieri attirati dai prodotti artigianali locali molto caratteristici come mobili scolpiti, vestiti di batik, boccette per profumo, borse, ecc.
Articolo tratto dal 05/97 della rivista "La Cina ",distribuira da Società Cinse del Commercio Internazionale del Libro |
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