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Tutti mi dicono che sono un'anziana felice. Il mio nipote più piccolo ha 13 anni, mentre la mia Shenniang (la moglie del fratello minore di mio padre) ne ha 92. Quando tutta la famiglia di 14 persone si riunisce, non si trova un tavolo abbastanza grande e risolviamo il problema mangiando a buffet.
Quando avevo 34 anni, non avrei mai pensato di avere la felicità di oggi. La morte di mio marito nel 1958 mi ha lasciato sola con il dolore e 4 bambini. Il più grande aveva solo 9 anni.
Caddi ammalata e per 4 giorni e 4 notti non riuscii ne a mangiare ne a bere. Ero molto debole e non avevo neanche la forza di aprire gli occhi. Avevo una gran confusione in testa, e risentivo l'eco delle sue ultime parole: ''I bambini sono il futuro del paese. Li devi formare perchè si sviluppino e diventino persone utili alla società. Sei una persona forte, so che non deluderai le mie speranze.''
Adesso posso dire con orgoglio che le sue speranze non sono andate deluse. I miei figli, due maschi e due femmine, sono tutti laureati e hanno degli ottimi impieghi statali. Ma, sebbene avessi frequentato solo la scuola elementare per quattro anni e mezzo, nel 1961, sono riuscita a iscrivermi all'Università delle televisione dove ho preso la laurea in letteratura nel 1966, all'età di 43 anni.
Delle volte, qualcuno mi chiede: ''Come sei riuscita a educare i tuoi figli?'' Non so neanch'io come rispondere. Ricordo che dopo la morte di mio marito, le entrate sono dimiunite di due terzi. Per accudire bene i bambini, nel 1959, ho preso in casa la mia Shenniang. Con un'unica fonte di reddito costituita dal mio stipendio, vivevano sei persone della nostra famiglia. Facevamo tutto da soli: vestiti, scarpe, taglio dei capelli, ecc. Una volta mio figlio minore di 5 anni venne insieme a me ai Grandi Magazzini di Wangfujing. Vedendo i giocattoli per la prima volta, si mise a piangere e non voleva andare più via. Alle fine gli ho comprato un fucile di legno. Quella sera tutta la famiglia ha mangiato pane di granturco e acqua. Quando mi hanno chiesto il motivo, ho risposto che i soldi per la cena erano stati spesi per il fucile del fratello minore. Il silenzio fu il commento eloquente dei fratelli magiori e il minore abbassò la testa per la vergogna.
Spesso mi sentivo colpevole perchè non riuscivo a esaudire i desideri dei miei figli. Ma ero contenta nel vedere che studiavano con grande impegno. Diventate più grandi, per aiutare la famiglia le figlie hanno comincaito a lavorare durante il tempo libero. In mancanza dei giocattoli, il minore se li faceva da solo. Il giorno che ha finito di costruire la sua prima nave alimentata da un motorino elettrico, siamo andati tutti insieme al canale per il '' varo''. In quel momento di gioia non ho sputo trattenere le lacrime.
Il tempo è volato. Quando mio figlio maggiore si è innamorato, ha detto alla fidanzata: ''Insieme a noi vive una vecchia signora che per noi è come una nonna, malgrado non sia la nostra vera nonna, ha aiutato la mamma a educarci. Il suo contributo è stato incalcolabile, perciò la rispettiamo molto.'' Dopo il matrimonio, la moglie del figlio aiuta l'anziana signora a fare la doccia e le fa il bucato.
Poco tempo fa, mio nipote, di ritorno da una gita in periferia insieme ai suoi compagni di scuola, mi ha comprato un regalo per il compleanno. Oggi, la mancanza di soldi non costituisce più un problema e nella mia casa ci sono un pianoforte, un computer, e una donna viena ad aiutarmi nei lavori domestici. Però questo regalo mi ha fatto molto piacere.
Articolo tratto dal 05/97 della rivista "La Cina ",distribuira da Società Cinse del Commercio Internazionale del Libro |
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