La maestro Zubin Mehta, insieme alla Corporazione cinese per gli spettacoli e alla Opera On Original Site, Inc. (OOS), ha cominciato a preparare l'allestimento della Turandot di Giacomo Puccini nel Tempio degli Antenati che fa parte della Città Proibita a Beijing nel 1994. Dopo aver superato molti ostacoli, l'opera è stata rappresentata con successo il 5 settembre 1998.

Tratta da una favola scritta dal veneziano Carlo Gozzi nel 1768, la vicenda del principe Calaf, che, rischiando la vita, si cimenta nella prova dei tre enigmi proposti dalla crudele principessa Turandot, ai cinesi risulta un po'incomprensibile. Malgrado ciò, l'opera è stata accolta bene in Cina perchè, in fin dei conti, Turandot è una principessa cinese. Anche la partecipazione del regista Zhang Yimou, conosciuto all'estero per i film ''Sorgo rosso'' e ''Lanterne rosso'' , ha attirato l'attenzione della gente.

Zhang Yimou aveva già curato la regia della Turandot per il Teatro Comunale di Firenze nel 1997. Nell' allestimento del Tempio degli antenati, egli ha dispiegato tutto il suo talento per dare al pubblico internazionale un'immagine della grande Cina. I suoi sforzi sono stati premiati dal pubblico e lodati dalla critica, perchè è riuscito a dare al mondo una dimostrazione della qualità interiore dei cinesi.

Alle varie repliche dello spettacolo hanno assistito VIP di tutto il mondo, attirati dal fatto che per la prima volta la Città Proibita è diventata parte integrale di un'opera lirica. Anche il cast era di tutto rispetto: Sharon Sweet (Turandot), Kristjan Johansson (Calaf) e Barbara Hendricks (Liu), diretti insieme all'orchestra e al coro del Maggio Musicale Fiorentino dal maestro Zubin Mehta.

Nell'anticoTempio degli Antenati, situato in quello che oggi si chiama il Palazzo culturale dei lavoratori, Zhang Yimou ha realizzato le sue idee geniali.

Sfruttando appieno l'amore per la sua patria e la sua fantasia, il regista ha preparato lo sfondo della Turandot come un'esposizione della cultura cinese. Un palcoscenico, tre o quattro volte più spazioso del normale, gli ha permesso di realizzare al massimo le sue idee. Adottando una grande quantità di tecniche scenografiche e attrezzi delle opere teatrali tradizionali cinesi, come troni, portantine, lanterne imperiali, arti marziali, calligrafia e danze folcloristiche, egli ha sfruttato appieno le caratteristiche architettoniche del Tempio. Usando l'area tra la sala principale e la scalinata e i due antichi padiglioni ricostruiti, eretti su ambedue i lati, il coro del Maggio Musicale Fiorentino e i danzatori cinesi hanno fornito non solo una gemma operistica, ma anche un grande spettacolo visuale.

Diversamente da Firenze, dove era una principessa della dinastia Tang, qusta volta, Turandot è tornata nella dinastia Ming sia perchè Puccini ha ambientato l'opera a Beijing sia perchè la Città Proibita risale, a ppunto, a quell'epoca. Quindi, i costumi di scena dovevano armonizzare con l'architettura dal Tempio e corrispondere allo stile della dinastia Ming. Tutti i costumi sono stati realizzati a Suzhou e quelli degli interpreti principali sono stati ricamati a mano da maestri artigiani. Basandosi sullo stile storico, ui costumi sono stati ralizzati con grande fantasia. Per esempio, sui costumi dei tre ministri sono stati ricamati far falle e fiori, contenitori di vino e denaro che rappresentano le loro rispettive funzioni.

Il Tempio degli Antenati è sotto protezione statale e quindi sono state prese severe misure per non danneggiarlo: il corrimano di marmo scolpito intorno alla sala è stato protetto con della speciale tela gialla e il pavimento è stato coperto con tavole di legno. Durante le rappresentazioni, tutti i monumenti archeologici erano sotto custodia.

Le luci dei riflettori si sono spente sulla Turandot, ma l'eco delle magnifiche note di quest'opera romantica risuonerà a lungo fra le antiche mura della Città Proibita.

Articolo tratto  dal 01/99 della rivista "La Cina ",distribuira da China International Book Trading Corporation