Secondo molti, fare quattro chiacchiere con gli altri è solo una perdita di tempo prezioso, tuttavia le ultime ricerche degli scienziati americani dimostrano che le frequenti conversazioni tengono in esercizio il cervello, favorendo l'incremento dell'intelligenza.
Lo psicologo Oscar Iblar dell'Università del Michigan, partecipante alla ricerca, afferma che perseverando per più di dieci minuti al giorno in scambi e conversazioni col prossimo, si ha l'effetto di rafforzare il cervello, il che favorisce l' aumento dell'intelligenza e il rafforzamento della memoria e della capacità di reazione.
Iblar ha detto che lui e i colleghi hanno proceduto a ricerche su 3610 persone dai 24 ai 96 anni, raggiungendo la suddetta conclusione dopo l'analisi e il confronto dei dati raccolti. I ricercatori hanno trovato che fra la controparte della ricerca, chi attua più scambi con gli altri ha una migliore capacità di conoscenza. Queste attività di scambi comprendono la partecipazione a party e la conversazione con genitori, parenti e vicini di casa.
Attraverso vari esami, i ricercatori hanno trovato che gli scambi quotidiani amichevoli col prossimo hanno la stessa efficacia degli esercizi intellettuali.
Cina: progressi nelle ricerche sul virus dell'influenza aviaria
Dopo aver seguito per tre anni consecutivi la situazione dell'influenza aviaria fra gli uccelli migratori della zona del lago Qinghai, gli scienziati cinesi hanno ottenuto nuovi progressi nelle ricerche sul virus dell'influenza aviaria, che risultano di grande aiuto per gli studi e la produzione di vaccini e farmaci al riguardo.
Il 17 marzo si è tenuto a Shanghai il "Convegno Cina-Europa sulle malattie infettive ricorrenti ", in cui il direttore dell'Istituto di ricerche sui microorganismi dell'Accademia cinese delle Scienze Gao Fu ha affermato che a partire dal 2005 gli scienziati cinesi hanno seguito per tre anni consecutivi la situazione dell'infuenza aviaria nella zona del lago Qinghai, trovando che i virus dell'influenza aviaria del 2006 e 2007 erano simili a quello del 2005. La scoperta ha indotto gli scienziati a credere che i virus del 2006 e del 2007 possano essere stati trasmessi dagli uccelli migratori. Naturalmente non è da escludere che questi virus circolino in alcune parti del lago Qinghai.
Gao Fu afferma che questa ricerca protratta nel tempo è molto significativa ed utile per chiarire i rapporti fra i virus dell'influenza aviaria comparsi nei tre anni, promuovendo anche le ricerche e la produzione di vaccini e farmaci al riguardo. |