Il 12 agosto presso l'Accademia per la diplomazia e le relazioni internazionali di Ginevra, il Ministro degli esteri cinese Yang Jiechi ha pronunciato un discorso illustrando il quadro politico e diplomatico cinese nonchè l'atteggiamento cinese verso alcuni principali problemi internazionali.

Ecco di seguito un nostro servizio in merito.

Il ministro degli esteri cinese Yang Jiechi si è recato a Ginevra per partecipare alla conferenza sulla riduzione militare. Dopo aver illustrato presso il Palazzo delle nazioni la posizione cinese sulla riduzione del nucleare bellico, è andato all'Accademia per la diplomazia e le relazioni internazionali di Ginevra, annunciando la politica diplomatica cinese. Nel suo discorso durato circa 20 minuti, Yang Jiechi ha spieato in lingua inglese agli intervenuti, l'idea cinese di armonia mondiale, i cinque principi della coesistenza pacifica, la fiducia cinese nel persistere su una strada di sviluppo pacifico, la ricerca del mutuo vantaggio nelle relazioni internazionali ed altro.

Il discorso di Yang Jiechi ha toccato prima di tutto l'aspetto mondiale attuale che vede un'ulteriore intesificazione della globalizzazione ed incremento delle sfide non convenzionali per la sicurezza.

Egli ha detto:

"Attualmente i vari problemi globali come i cambiamenti climatici, la sicurezza delle risorse energetiche, il deteriormento ambientale, l'aumento della povertà, la diffusione delle epidemie e la proliferazione delle armi di distruzione di massa stanno arrecando continue e sempre più serie influenze alle relazioni internazionali, da questi fenomeni emerge che il mondo sta diventando sempre più piccolo, abitiamo tutti sullo stesso villaggio chiamato Terra, tutti insieme sulla stessa barca. Nessun paese è in grado di ottenere uno sviluppo individuale e una sicurezza escludendo l'ambiente esterno, i vari paesi devono trattare tutte le relazioni con la metodologia de mutuo vantaggio."

Yang Jiechi ha affermato che la Cina persisterà sulla via dello sviluppo pacifico e aperta strategia per il mutuo vantaggio, impegnandosi sempre nella costruzione di un mondo armonioso, continuando a sviluppare le relazioni amichevoli con tutti i paesi sulla base dei 5 principi della coesistenza pacifica, partecipando attivamente al coordinamento e alla cooperazione internazionale della comunità internazionale per affrontare i vari problemi globali e promuovendo attivamente un appropriato trattamento delle questioni principali.

Egli ha aggiunto che per quanti siano i cambiamenti nel quadro globale, la Cina solleverà sempre la bandiera della pace, dello sviluppo e della cooperazione, persistendo in una politica e diplomazia pacifica dell'autonomia indipendente, rispettando i principi diplomatici per il mantenimento della pace mondiale e per la promozione di uno sviluppo egualitario. Egli ha ribadito che la Cina darà i suoi contributi al mondo con il proprio sviluppo, considerando allo stesso tempo gli interessi dei paesi in via di sviluppo. Egli ha osservato:

"Le etnie cinesi amano la pace. La rinascita della Cina non costituisce una minaccia per il mondo, ma è un'opportunità e contributi. Lo sviluppo cinese è pacifico, non danneggerà o costituirà minacce per gli altri. La Cina non mirerà mai all'egemonia."

Yang Jiechi ha anche illustrato ai partecipanti gli importanti risultati cinesi negli ultimi anni nelle relazioni Cina-Usa, Cina-Ue, Cina-Russia, Cina-Giappone e fra la Cina e i vari paesi in via di sviluppo, nonché la posizione cinese sui principali problemi internazionali fra cui il sistema internazionale anti-proliferazione, il mantenimento della pace, la stabilità della penisola coreana e dell'Asia nord-orientale, il processo politico del problema iraniano e quello del Darfur. Egli ha anche ribadito la posizione cinese sul problema dei cambiamenti climatici globali. Egli ha affermato:

"La Cina presta molta attenzione ai cambiamenti climatici globali e partecipare costantemente e attivamente alle azioni internazionali in risposta al problema. Siamo convinti che la comunità internazionale deve continuare a persistere nel "Trattato sul quadro dei Cambiamenti climatici delle Nazioni Unite" e nel "Protocollo di Tokyo", rispettando il principio di "responsabilità comune ma diversificata", affrontando i cambiamenti climatici attraverso uno sviluppo sostenibile ancor più esteso."