Il 6 agosto si è tenuto a Nanning, capoluogo della provincia del Guangxi, il Forum di cooperazione economica del Golfo del Tonchino 2009, a cui parteciperanno circa 400 personalità politiche, studiosi, rappresentanti di multinazionali provenienti da Vietnam, Malesia, Thailandia, e Cina. Nel corso del forum si è discusso principalmente dell'ulteriore rafforzamento della cooperazione per rispondere congiuntamente alla crisi finanziaria globale. Ecco di seguito un nostro reportage dettagliato in merito.

La cooperazione economica del golfo del Tonchino è un tipo di cooperazione sub-regionale nel quadro di quella Cina-ASEAN, ed include, tra le altre, Cina, Vietnam, Malesia, Singapore, Indonesia, Filippine e Brunei. Sin dal 2006, si è tenuto con successo 3 volte. Nel quadro generale di continua espansione della crisi finanziaria globale, il tema del forum è stato "Costruzione congiunta Cina-Asean di nuovi poli di crescita; ampliamento della cooperazione e trasformazione della crisi in opportunità", stabilendo allo stesso tempo come argomento prioritario del forum "La crisi finanziaria globale e la cooperazione economica del golfo del Tonchino." A questo proposito, il vice presidente del Comitato permanente dell'Assemblea Popolare Nazionale, Chen Changzhi, ha affermato che il rafforzamento della cooperazione regionale è una scelta necessaria per affrontare la crisi finanziaria globale: la cooperazione economica nel Golfo del Tonchino è indispensabile. Ha dichiarato:

"In un momento di crisi finanziaria, la forza della cooperazione regionale svolge un ruolo estremamente importante. In un contesto di globalizzazione economica, i rapporti fra i vari paesi e le varie regioni diventano sempre più stretti, mentre l'interdipendenza aumenta continuamente; nessun paese potrà essere immune dall'influenza di una crisi finanziaria dal carattere globale e nessun paese potrà vincerla facendo affidamento solamente sulle proprie forze. Il rafforzamento della cooperazione, quindi, in particolare di quella regionale e sub-regionale, il mutuo vantaggio, il reciproco aiuto e sostegno, la comune creazione di opportunità sono scelte necessarie per affrontarla."

Nella cooperazione economica regionale, le infrastrutture ne costituiscono un importante ponte e vincolo. Nel corso del Forum, i partecipanti hanno via via affermato che nella cooperazione economica del Golfo del Tonchino vi è un gran numero dei paesi con diverso livello di sviluppo e deboli contatti; per questo motivo, dovranno rafforzare la costruzione delle infrastrutture, tra le altre, per i trasporti, le risorse energetiche e le comunicazioni.

Oltre alla cooperazione tradizionale, il Forum ha anche avanzato la continuazione dello sviluppo di quella finanziaria fra i paesi del Golfo del Tonchino. A questo proposito, il vice direttore della Banca del Popolo cinese, Su Ning, ha proposto che i vari paesi promuovano la cooperazione finanziaria, in particolare la fornitura di nuovi tipi di credito, come quello transnazionale, facilitando la fornitura di fondi per la costruzione di infrastrutture. Ha affermato che la parte cinese ha già deciso di stabilire il Fondo di cooperazione per gli investimenti Cina-Asean, pari a 10 miliardi di USD, fornendone 15 in crediti nei prossimi 3/5 anni ai paesi dell'Asean. Inoltre, il governo cinese ha firmato con Malesia ed Indonesia accordi bilaterali di interscambio monetario per 200 miliardi di RMB, al fine di creare un buon ambiente finanziario per la concreta cooperazione del Golfo del Tonchino.

Per quanto riguarda le prospettive di sviluppo della regione, il vice direttore del centro di sviluppo e ricerca del Consiglio di Stato cinese, Lu Zhongyuan, ha affermato che di fronte alla crisi finanziaria i vari paesi nel Golfo del Tonchino dovranno ulteriormente aprire il mercato, ampliando i settori di cooperazione e migliorando le politiche relative.

Ha osservato:

"La reciproca apertura del mercato ha un forte effetto sulla creazione di commercio. La regione ha una numerosa popolazione e potenzialità del mercato enormi; i trasporti sono agevoli ed gli scambi commerciali sono prosperi; la complementarietà economica è forte, ed il commercio di beni e di servizi registra una forte domanda. Le varie parti interessate dovranno continuare ad eliminare i dazi doganali e le barriere non doganali, applicando allo stesso tempo misure più flessibili e convenienti nel passaggio relativo, nella valutazione della conformità dei prodotti e nella verifica della qualità, promuovendo la crescita del commercio bilaterale e multilaterale."