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La sera del 19 luglio a Città del capo, capitale legislativa del Sudafrica, si è aperta la 5ª conferenza sulla patogenesi, cura e prevenzione dell'HIV, della Società internazionale AIDS (IAS). Nel corso dei lavori, verrà principalmente discusso su come accelerare l'applicazione degli ultimi successi scientifici nella lotta all'AIDS e metterli in pratica nei paesi con bilanci medio-bassi. Molti partecipanti hanno affermato che attualmente il loro maggior timore è la riduzione degli investimenti dei paesi occidentali nella terapia e prevenzione dell'AIDS a causa della crisi finanziaria globale, con possibili conseguenze "disastrose" sulle attività mondiali relative.
Oltre 5 mila ricercatori, personale competente ed i responsabili degli organismi della lotta all'AIDS, provenienti da varie località del mondo, parteciperanno alla conferenza della durata di 4 giorni. Il presidente della conferenza e presidente dell'IAS, Julio Montaner, ha affermato, nel corso dell'inaugurazione, che le iniziative globali di lotta all'AIDS "si trovano in una fase chiave, per la quale se non si avanza si torna indietro". Al momento sussiste la "minaccia concreta" di un grande scoppio di HIV; ha aggiunto che attualmente nei paesi con bilanci medio-bassi, circa 4 milioni di malati di AIDS non riescono a ricevere alcun tipo di cura, con altri 6 milioni di portatori di HIV che non hanno svolto alcun test, e possono continuare la diffusione del virus in ogni momento.
Si legge in un comunicato stampa emesso dall'IAS prima della conferenza che, a causa della crisi finanziaria globale, molti paesi hanno attenuato o cancellato le promesse di aumentare gli investimenti per la lotta all'AIDS, facendo sì che il quadro globale risulti difficile come mai prima. MSF ha anche ammonito il 18 luglio, prima della conferenza, che le conseguenze della riduzione degli investimenti nella lotta all'AIDS saranno "disastrose".
Il mese scorso, in un rapporto l'Onu ha richiesto ai governi dei vari paesi di non ridurre gli investimenti per la lotta alla malattia con il pretesto della crisi finanziaria. Nel rapporto si rivela che al momento gli investimenti complessivi relativi sono gravemente insufficienti; di 5 malati di HIV, solamente due possono ricevere cure. La riduzione dei progetti di prevenzione epidemica tra le masse ad alto rischio aumenterà la quantità di nuovi contagiati e dei malati che in futuro necessiteranno di cure, con un conseguente aumento dei costi di lotta all'AIDS.
Il Fondo globale per la lotta all'AIDS, alla tubercolosi e alla malaria, a partire dalla sua creazione nel 2002, ha offerto fondi contro l'AIDS per 156 miliardi a più di 140 paesi. Al momento, quelli annuali raccolti da tale organizzazione rappresentano un quarto del totale degli investimenti relativi. Tuttavia, il portavoce stampa di MSF, la sig.ra Mit Philips, ha affermato che a causa della crisi finanziaria, nel 2009, il fondo non ha potuto concretizzare promesse di donazione per almeno 3-4 miliardi di USD.
La Philips ha aggiunto che il "Piano presidenziale di emergenza per la lotta all'AIDS", fondato dall'ex-presidente americano Bush, dopo 3 anni sta per scadere; nonostante il nuovo presidente Obama, durante la campagna elettorale, abbia promesso di stanziare un miliardo di USD ogni anno per il Piano, attualmente non ha ancora rispettato quanto affermato.
Appellandosi alla comunità internazionale per incrementare l'assistenza nella lotta all'AIDS verso i paesi con bilanci medio-bassi, l'IAS ha anche richiamato i governi di questi paesi a rafforzare l'attenzione nella lotta alla malattia, innalzando la propria capacità di prevenzione ed aumentando gli investimenti governativi.
Secondo quanto appreso, i paesi nella zona sud dell'Africa sono quelli a più alto tasso di patogenesi di AIDS nel mondo; ci vivono due terzi dei 33 milioni portatori di HIV, con i tre quarti di casi mortali per AIDS. Il Sudafrica, paese che ha ospitato la conferenza, è quello con maggiori casi di malattia sulla terra: 5,2 milioni di portatori di HIV su una popolazione di 46 milioni. Il vice presidente del Sudafrica, Kgalema Motlanthe, ha presenziato la cerimonia di apertura della conferenza e indirizzato parole di benvenuto ai rappresentanti. Il co-presidente della conferenza, responsabile di un organismo sudafricano non governativo per la lotta all'AIDS, Jerry Coovadia, ha richiamato i governi dei vari paesi africani ad aumentare gli investimenti per la lotta all'AIDS, istituire un sistema sanitario completo, in modo da ridurre i casi mortali nel continente africano. |
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