La sera del 5 luglio, a Urumqi, capoluogo della Regione autonoma del Xinjiang Uyghur, si sono verificate gravi violenze di percosse, assalti, rapine e incendi. Gli esperti pertinenti cinesi affermano con chiarezza che ci sono tracce che dimostrano che questi fatti sono stati tramati e organizzati dal "Congresso Mondiale Uyghur" capeggiato da Rebiya Kadeer, e possiedono forti obiettivi politici. Ecco di seguito un nostro servizio in merito:
Finora i fatti del 5 luglio hanno già provocato la morte o il ferimento di più un migliaio di persone, la distruzione di oltre 200 veicoli e l'incendio di due edifici. Il direttore dell'istituto di ricerche sulla sicurezza e strategia dell'Accademia cinese delle moderne relazioni internazionali, Li Wei, ha osservato che nonostante i fatti del 5 luglio si siano verificati all'interno della Cina, hanno stretto rapporto con il "Congresso Mondiale Uyghur" capeggiato da Rebiya Kadeer.
Egli ha affermato che i crimini violenti tramati dal "Congresso Mondiale Uyghur" non sono assolutamente dei comuni disordini; senza grandi differenze rispetto ai metodi usati dalle varie organizzazioni separatiste internazionali, il Congresso intende infatti scatenare violenze e caos per raggiungere i propri obiettivi politici. Egli ha affermato:
"L'obiettivo a lungo termine del 'Congresso Mondiale Uyghur' è la cosiddetta costituzione di uno Stato indipendente, ossia portare avanti delle attività separatiste. Tuttavia sappiamo anche che è difficile che i loro obiettivi vengano raggiunti solo sulla base di poche persone e di qualche slogan all'estero. Per sopravvivere all'estero, costoro a volte considerano le attività separatiste come un metodo di sussistenza. Per ottenere il sostegno delle forze anti-cinesi all'estero, devono compiacerle, utilizzandosi reciprocamente, perciò devono fabbricare dei fatti all'interno della Cina per ottenerne il sostegno, anche finanziario o sotto altri aspetti."
Dopo gli attacchi terroristici dell' 11 settembre negli Usa, per evitare di diventare target dell'anti-terrorismo internazionale, nel 2004 alcune organizzazioni separatiste del Xinjiang Uyghur si sono riaccorpate fondando il Congresso Mondiale Uyghur, che in realtà ha cambiato la propria bandiera con la "democrazia" e i "diritti umani" per cancellare le proprie tinte terroristiche e ingannare la comunità internazionale. I fatti del 5 luglio hanno radicalmente smascherato i loro cosiddetti "democrazia" e "diritti umani". Il vice ricercatore del Centro di ricerche sulla storia e geografia delle zone di confine dell'Accademia cinese di Scienze sociali, Xu Jianying, ha osservato:
"Quando si sono verificati i fatti, sul loro sito internet alcuni di loro hanno inserito espressioni tendenti all' istigazione, da cui emerge che da un lato strombazzano la democrazia e i diritti umani dell'occidente, e dall'altro attuano in realtà delle violenze, acconsentendo tacitamente o istigando alla violenza."
Nonostante i fatti del 5 luglio di Urumqi abbiano effettivamente arrecato gravi perdite umane e materiali, gli esperti sottolineano anche che è difficile che riescano a scuotere il quadro fondamentale di stabile sviluppo della regione autonoma del Xinjiang Uyghur e l'armonia e la stabilità fra le etnie cinesi. Se la comunità internazionale riconosce il vero aspetto del Congresso mondiale Uygur, è difficile che i suoi obiettivi vengano raggiunti. Il direttore dell'Istituto di ricerche sulla sicurezza e strategia dell'Accademia cinese delle moderne relazioni internazionali, Li Wei, ha osservato:
"E' difficile che questi fatti riescano a scuotere il quadro fondamentale di stabile sviluppo della regione autonoma del Xinjiang Uyghur. Il Congresso Mondiale Uyghur intende solo ottenere maggiore sostegno e spazio di sopravvivenza all'esterno della Cina, ma se comunichiamo chiaramente questa realtà alla comunità internazionale e interna, è difficile che riesca a raggiungere questo obiettivo. Ritengo che solo una minoranza possa essere irretita o ingannata dal Congresso Mondiale Uyghur, e che la sua fabbricazione di fatti del genere sia insufficiente a scuotere i rapporti di armonia e stabilità fra le nostre etnie cinesi." |