Il 24 giugno alla sede generale dell'Onu a New York si è aperta la "conferenza ad alto livello sulla crisi finanziaria ed economica mondiale e sulla sua influenza sullo sviluppo", la prima nella storia dell'Onu convocata sul problema della crisi finanziaria internazionale, focalizzata sulle difficoltà e necessità dei vari paesi in via di sviluppo nel corso della crisi.
La "conferenza ad alto livello sulla crisi finanziaria ed economica e sulla sua influenza sullo sviluppo", della durata di 3 giorni, volge principalmente ad aiutare i vari paesi del mondo a coordinare le loro posizioni di fronte all'attuale crisi finanziaria, e ad elaborare in cooperazione un piano di risposta a lungo termine.
Nel suo discorso inaugurale, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha affermato che la crisi finanziaria ed economica globale, insieme alla crisi alimentare mondiale, alla crisi petrolifera, al cambiamento climatico e all'influenza A H1N1, ha influenzato a diverso livello i vari paesi del mondo. Egli si è appellato alla comunità internazionale per l'ulteriore adozione di una politica multilaterale e la risposta congiunta alle numerose sfide, aggiungendo che l'Onu è la migliore piattaforma per realizzare una politica multilaterale.
"Nonostante in alcuni paesi siano già emerse tracce di stabilità finanziaria e di crescita economica, la maggioranza non presenta ancora alcuna traccia di ripresa economica. Visto che la vera influenza arrecata dalla crisi finanziaria ed economica globale continuerà per parecchi anni, abbiamo bisogno della solidarietà internazionale, abbiamo bisogno dell'Onu."
Ban Ki-Moon ha osservato che la promessa di un'assistenza finanziaria da 1000 miliardi di USD fatta dal Summit del G20 di Londra è soltanto un inizio, la cosa più importante è come trasformarla in azione. Per cui ha già inviato delle lettere ai leader del G8, appellandosi affinché onorino tutti le promesse e si impegnino per trasformarle in azioni concrete.
"Ho sottolineato loro la necessità dell'offerta di appoggio ai paesi più poveri e deboli sul problema della risposta alle sfide del cambiamento climatico, e del raggiungimento di un accordo alla conferenza sul cambiamento climatico dell'Onu in programma per la fine dell'anno, mettendo anche in risalto l'importanza della trasformazione dalle promesse in azioni per realizzare gli Obiettivi di sviluppo del Millennio dell'Onu."
Nel suo intervento dello stesso giorno alla sessione plenaria, il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi ha osservato che la comunità internazionale deve guardare al problema dello sviluppo da un' angolazione più macroscopica, considerare i paesi in via di sviluppo come importanti forze della risposta alla crisi finanziaria internazionale e della realizzazione della ripresa economica globale, e fare della soluzione dei problemi dello sviluppo e della crisi di sviluppo un importante anello della risposta alla crisi finanziaria. Yang Jiechi ha anche avanzato la necessità di elevare concretamente la rappresentatività e il diritto di parola dei paesi in via di sviluppo nel sistema finanziario internazionale.
"Per costruire un sistema finanziario internazionale equo, giusto, inclusivo ed ordinato, occorre continuare a migliorare la struttura di amministrazione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, ed innalzare concretamente la rappresentatività e il diritto di parola dei paesi in via di sviluppo. Occorre garantire l'equità, la giustizia e l'equilibrio della supervisione del FMI delle politiche macro-economiche dei vari paesi membri, e mantenere la relativa stabilità dei tassi di cambio delle principali valute di riserva, promuovendo la diversificazione e la razionalizzazione del sistema monetario internazionale."
Yang Jiechi ha sottolineato che la Cina è un'attiva promotrice e partecipante alla cooperazione internazionale allo sviluppo, ed intende cooperare mano nella mano con la comunità internazionale per rispondere alla crisi.
"Dopo lo scoppio della crisi finanziaria internazionale, la parte cinese ha sempre sostenuto la promozione dello sviluppo come un'importante misura della comunità internazionale per rispondere alla crisi, promuovendo e partecipando attivamente alla cooperazione internazionale in merito. La parte cinese intende continuare a cooperare con la comunità internazionale per rispondere alla crisi, promuovere la pronta ripresa dell'economia mondiale e realizzare secondo il calendario gli Obiettivi di sviluppo del Millennio dell'Onu, così da costruire un mondo armonioso di pace durevole e di prosperità comune." |