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OMS: massimo livello d'allarme per l' epidemia di influenza A H1N1
2009-06-12 16:01:15 cri     Author: qiancan

Nel corso della conferenza stampa tenuta la sera dell'11 giugno alla sede generale dell'OMS di Ginevra, il direttore generale dell'OMS Margaret Chan ha annunciato la sua decisione di innalzare il livello d'allarme per l' epidemia di influenza A H1N1 al 6° grado, il più alto, il che significa che è ormai in atto la prima pandemia globale di influenza del 21° secolo. Si tratta inoltre del secondo allarme di pandemia di influenza rivolto al mondo intero dall'OMS da 41 anni a questa parte.

Secondo l'attuale sistema di allarme dell'OMS per le pandemie di influenza, una volta che sia stato confermato che un virus continua a trasmettersi fra gruppi di popolazione al di fuori dell'America settentrionale, l'allarme deve esser innalzato al sesto grado, a simbolo dell'annuncio dell'arrivo di una pandemia. Sin dallo stabilimento il 29 aprile dell'allarme di quinto grado da parte dell'OMS, il virus dell' influenza A H1N1 ha presentato una tendenza alla rapida espansione, passando dall'America settentrionale all'Europa e all'Asia, e oltrepassando l'Equatore per entrare nei paesi dell'emisfero meridionale come Australia e in Cile, Argentina, e in altri paesi dell'America meridionale, con più di 70 paesi colpiti e quasi 30 mila malati accertati. Nel corso della conferenza stampa dell'11 giugno, Margaret Chan ha osservato che secondo le attuali prove e la valutazione degli esperti, la situazione epidemica ha già raggiunto lo standard scientifico del sesto grado stabilito per le pandemie di influenza.

Per evitare di provocare del panico, in concomitanza con l'annuncio dell'entrata dell'epidemia nel massimo livello, l'OMS ha anche sottolineato la particolarità dell' influenza A H1N1. Margaret Chan ha detto che la pandemia di influenza si riflette principalmente nell'ampliamento della sfera geografica di diffusione del virus, e non nella gravità della malattia in sè. L'annuncio della pandemia non implica un evidente innalzamento del livello di gravità o del tasso di mortalità della malattia. Ella ha aggiunto che in realtà, sin dall'inizio, l' epidemia è stata posta sotto stretto controllo, padroneggiandone le caratteristiche e le tendenze di sviluppo, una cosa mai vista in precedenza, ed un risultato del rafforzamento negli ultimi anni del sistema globale della pubblica sanità, che ha posto l'umanità in una posizione favorevole nella lotta contro i virus.

L'OMS ha anche comunicato con sincerità alcuni suoi timori circa l'attuale epidemia. Primo, il virus si diffonde rapidamente e colpisce gruppi particolari. Margaret Chan ha osservato che una delle caratteristiche dell'epidemia di influenza A H1N1 è la velocità di trasmissione. Le pandemie di influenza scoppiate nel secolo scorso hanno raggiunto il livello pandemico in 6-9 mesi, ma l'attuale epidemia si è estesa in tutto il mondo in meno di due mesi. I soggetti colpiti dal virus sono soprattutto giovani di meno di 25 anni, persone con malattie croniche e donne incinte.

Secondo, la futura tendenza di sviluppo dell'epidemia non è chiara, con una forte possibilità di mutazione del virus. L'OMS ha sottolineato più volte che benché si padroneggino ormai alcune caratteristiche dell' influenza A H1N1, molti dubbi rimangono ancora da risolvere. L' epidemia si trova ancora nella fase iniziale, ed in futuro il virus potrebbe mutare all'improvviso in modo imprevedibile, originando forse una variante altamente patogena in grado di causare un'alta mortalità.

Terzo, la mitezza dell'epidemia potrebbe indurre ad allentare la vigilanza. Nel corso della conferenza stampa, Margaret Chan si è appellata ai paesi ancora privi di casi affinchè mantengano un'alta vigilanza e a quelli colpiti, ma in fase di attenuazione, affinché impediscano il ritorno dell' epidemia. Per l'occasione, l'assistente del direttore generale dell'OMS Kei Fukuda ha affermato che l'epidemia di influenza A H1N1 è appena iniziata, e che la diffusione del virus potrebbe continuare per uno-due anni.

Quarto, la capacità di affrontare l'epidemia dei paesi in via di sviluppo è insufficiente. Margaret Chan ha affermato che attualmente i paesi colpiti sono per lo più piuttosto ricchi, e che non riesce ad immaginare quali potrebbero essere le conseguenze di una comparsa nei paesi più poveri. L'OMS ha anche chiesto alle grandi case farmaceutiche di riservare il 10% delle forze produttive per la produzione di farmaci e di vaccini per i paesi meno sviluppati, e di ridurre i prezzi ad un livello accettabile per i paesi poveri. Margaret Chan ha ricordato che i paesi ricchi devono aiutare quelli poveri a superare insieme le difficoltà.

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