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WHO: revisione di parte degli standard del livello d'allarme delle epidemie di influenza
2009-05-27 13:40:41 cri     

Il 26 maggio a Ginevra l'assistente del direttore generale dell'OMS Keiji Fukuda ha affermato che dopo aver chiesto le opinioni degli esperti, l'OMS sottoporrà a revisione alcuni standard del livello d'allarme delle epidemie di influenza. E' la prima volta da aprile, quando è scoppiata a livello mondiale l'epidemia di influenza A H1N1, al cui seguito l'OMS ha fissato al quinto grado il livello d'allarme delle pandemie di influenza, che l'organizzazione si esprime ufficialmente sulla revisione degli standard del livello d'allarme.

Keiji Fukuda si è così espresso durante un briefing telefonico di routine dello stesso giorno. Egli ha detto che l'OMS sta considerando di procedere a un appropriato riassetto, in modo da far combaciare meglio la definizione del livello d'allarme alla situazione concreta dell'epidemia, per cui effettuerà delle consultazioni con gli scienziati di massimo livello e con personale specializzato in materia. Tuttavia non ha avanzato un calendario specifico per il lavoro di revisione.

L'intenzione dell'OMS di revisionare gli standard del livello d'allarme delle epidemie è un modo di trattare il loro sviluppo al passo coi tempi ed in base alla realtà. Il Messico è la culla dell'attuale epidemia di influenza A H1N1. Tuttavia, secondo gli ultimi dati statistici pubblicati dall'OMS il giorno 26, ora locale, i contagiati a livello mondiale sono già 12.954, ed i morti 92. I casi sono distribuiti in 47 paesi e regioni del mondo, per lo più negli Usa, che ne contano 6764. Tuttavia la situazione epidemica ha anche visto una rapida proliferazione in Giappone, facendone il paese più colpito dell'Asia. Pochi giorni fa il paese mediorientale del Bahrein ha annunciato il primo caso diagnosticato di influenza A H1N1, diventando il terzo paese di Golfo, dopo Kuwait ed Emirati Arabi Uniti, a presentare casi del genere. Finora l'influenza si è diffusa in molti paesi e regioni dell'America settentrionale, dell'America latina, dell'Europa e dell'Asia.

Il 19 scorso il direttore generale dell'OMS Margret Chan ha affermato che nonostante l'aumento drammatico dei casi confermati di influenza A H1N1 in Giappone, l'attuale livello d'allarme dell'OMS delle pandemie di influenza è fissato al quinto grado, e per ora non esiste un piano di elevarlo al sesto. Sulla base degli attuali standard del livello d'allarme delle pandemie di influenza, se un tipo di virus presenta un quadro di diffusione di grande dimensione al di fuori di una zona, raggiunge l'allarme di 6 grado. Al momento, dalla sua sfera di diffusione, l'influenza A H1N1 pare corrispondere a questa condizione. Giorni fa il direttore generale dell'OMS Margret Chan ha affermato che l'attuale livello d'allarme delle epidemie è stato stabilito sulla base del virus dell'influenza aviaria H5N1 di parecchi anni fa, la cui patogenicità era molto alta, con un tasso di mortalità del 50-60%. Tuttavia, a livello clinico, il virus dell'influenza A H1N1 si presenta del tutto diverso, molto moderato nelle zone al di fuori del Messico, anzi una parte dei malati può guarire senza cura. Quindi per ora l'OMS mantiene ancora il livello d'allarme al quinto grado. Dall'affermazione di Margret Chan, emerge che di fronte alla nuova epidemia, i passati standard non si dimostrano più completi e scientifici, da cui la necessità di un regolamento per adeguarli alla nuova situazione.

Keiji Fukuda non ha parlato in modo specifico dei contenuti inseriti nei nuovi standard del livello d'allarme. Tuttavia dalle ultime affermazioni di funzionari dell'OMS e di alcuni esperti sanitari è possibile capire alcuni contenuti. Secondo quanto appreso, i nuovi standard considereranno la patogenicità, la velocità di trasmissione, il tasso di mortalità ed altri elementi del virus, per esempio se il virus dell'influenza A H1N1 si sia modificato mescolandosi all'influenza di stagione, se le zone colpite si siano o meno estese agli emisferi Nord e Sud, ecc. I nuovi standard non considereranno solo, come gli attuali, fattori geografici come la diffusione regionale. Keiji Fukuda ha osservato che l'evoluzione dell'influenza A H1N1 è ancora nella fase iniziale, ed in futuro potrà continuare ad estendersi e a trasmettersi, da cui la necessità di seguirne da vicino la tendenza di sviluppo.

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