Il megasisma del 12 maggio dello scorso anno nel Sichuan, non solo ha causato enormi perdite umane e materiali, ma ha anche danneggiato a vari livelli molti siti archeologici locali. Poco dopo il sisma, il governo cinese ha avviato i lavori di restauro e tutela dei siti archeologici danneggiati, predisponendo un investimento di 6 miliardi di RMB. Recentemente, durante un'intervista dei nostri corrispondenti nelle zone colpite, è stato accertato che i restauri e la tutela dei siti archeologici procedono agevolmente.

La provincia del Sichuan nel sud-ovest della Cina, ha una storia antichissima ed ha molti siti archeologici protetti. Il sisma del 2008 ha danneggiato gravemente questi siti archeologici, in particolar modo gli edifici. Il vice direttore dell'Assessorato dei beni culturali della provincia del Sichuan, la sig.ra Wang Qiong ha detto:

"Il sisma del Sichuan è stato veramente un disastro per il patrimonio culturale. Sono stati danneggiati 79 siti archeologici statali protetti, su 128, il 62% del totale e 169 siti a livello provinciale, il 30% del totale."

Nelle zone sinistrate ci sono molti importanti monumenti storici umanistici e il più famoso è senza dubbio Dujiangyan, un'opera idraulica con oltre duemila anni di storia, che fino ad oggi, svolge ancore varie funzioni di difesa dalle inondazioni. Tuttavia il terremoto per fortuna ha danneggiato lievemente Dujiangyan, al contrario il Erwangmiao, ossia il tempio dei due re, dedicato ai progettisti di quest'opera idrica è stato raso al suolo.

Per restaurare il Erwangmiao, il personale per la tutela dei siti archeologici ha svolto una grande mole di lavoro, argomentato conscienziosamente i piani del restauro, procedendo per un restauro scientifico nella ricostruzione sulla base dei disegni e dei documenti degli edifici antichi, facendo tutto il possible per utilizzare i materiali originali, catalogando ogni oggetto danneggiato ed inserendolo nel suo contesto originale, in modo da recuperare totalmente l'aspetto originale.

A parte i famosi patrimoni mondiali Dujiangyan e del Monte Qingcheng, il sisma dello scorso anno ha anche danneggiato alcuni siti argheologici etnici.

Oltre gli oggetti archeologici sparsi sul territorio, il sisma ha anche distrutto le collezioni nei padiglioni. Allo scopo di ridurre le perdite, dopo il sisma il personale locale per la tutela dei beni culturali ha subito trasferito i reperti culturali. L'Amministrazione statale dei beni culturali ha inoltre inviato un gruppo di esperti, i quali hanno diretto l'intervento, la tutela e il trasferimento dei reperti archeologici.

Le catastrofi fanno riflettere le persone. Come risponderanno alle calamità naturali improvise? Questo è il nuovo argomento dei lavori per la tutela dei beni archeologici. Il vice direttore dell'Assessorato dei beni culturali della provincial del Sichuan, la sig.ra Wang Qiong ha riportato:

"Dopo il sisma, abbiamo imparato alcune lezioni. In passato per preservare le collezioni nei padiglioni si prestava attenzione solo alla corretta temperatura ed umidità, senza pensare ai danni provocati da un terremoto o da altre calamità naturali. Inoltre per quanto consiste il restauro degli oggetti archeologici sul territorio e la ricostruzione post-calamità, i rilievi e le mappature fondamentali ora sono molto importanti. Questa volta, per molti oggetti archeologici si sono usati i giusti documenti, apportando positive aiuti alla ricostruzione. I lavori di ricostruzione post-calamità hanno compreso l'immagazzinamento degli oggetti archeologici, la ricostruzione e la valutazione scientifica, tenendo conto dell'ordine geologico ed inserimento in un contesto sicuro, anche questa parte ha bisogno di attenti considerazioni."

Secondo quanto appreso, il Paese ha pianificato di stanziare 6 miliardi di RMB per il restauro dei beni archeologici nelle zone colpite e il recupero sarà completato essenzialmente entro tre anni. Comunque ci vorranno 5 anni per avere dei risultati perfetti.