È già passato quasi un anno dal sisma di Wenchuan in Cina. Nei luoghi ridotti a macerie a causa del terremoto, sono state costruite nuove case una dopo l'altra, le fabbriche hanno ripreso la produzione, le scuole hanno le lezioni, le case distrutte sono state ricostruite, le mamme che hanno perso i figli genereranno nuova vita ed i cuori feriti dalle calamità si sono consolati. Un anno fa, nell'affrontare il sisma di 8 gradi della scala Richter, la tenacia, il coraggio e l'unità dei cinesi hanno lasciato su tutto il mondo un'impressione molto profonda. Nella successiva ricostruzione, il mondo ha osservato nuovamente i progressi e l'apertura della Cina ed i cinesi, con la loro volontà di ferro e lo spirito inflessibile, far sì che la fiducia e la speranza sorgessero sulle rovine del terremoto.

In quest'anno abbiamo visto i continui progressi della potenza economica della Cina. Alla fine dell'aprile del 2009, nella ricostruzione sono già stati investiti oltre 360 miliardi di RMB ed il valore totale degli investimenti per il piano di ricostruzione ha superato i 1000 miliardi di RMB. Un progetto di ricostruzione dalla dimensione così ampia era impensabile quando si era affrontato il terremoto di Tangshan e persino l'inondazione del 1998. L'insieme di 30 anni di riforma e di apertura hanno gettato una solida base per affrontare queste calamità.

In quest'anno, altri fattori che ci hanno lasciato un'impressione profonda sono l'apertura e la trasparenza mostrate dalla Cina di fronte alla calamità. I giornali, la radio, la tv ed internet hanno reso noto in tempo reale le ultime notizie sul numero dei morti, i giornalisti cinesi e stranieri si recavano personalmente sul luogo dell'accaduto per svolgere i loro servizi e riportare la situazione delle zone sinistrate. Sin dall'inizio, il governo cinese ha adottato principi aperti, accogliendo, ringraziando e fidandosi dei soccorsi in beni materiali e tecnologici, generosi e sinceri, provenienti dai vari paesi del mondo, e dei gruppi di soccorso e delle squadre sanitarie inviate nelle zone sinistrate per partecipare ai soccorsi.

Inoltre, anche adottare una supervisione sulla situazione dell'utilizzo delle donazioni per i soccorsi e renderla pubblica e raccogliere le opinioni dei cittadini sulla distribuzione dei materiali di soccorso e sul piano di ricostruzione ha mostrato l'apertura e la trasparenza del governo.

In quest'anno, abbiamo visto l'ulteriore risveglio della coscienza dei cittadini. Dopo il sisma, la coscienza dei cittadini cinesi nella partecipazione ai soccorsi e quella nell'assumersi attivamente le responsabilità sociali hanno mostrato aspetti senza precedenti. Quasi tutti, senza distinzione di professione, ricchezza, etnia o fede, hanno donato generosamente denaro per i soccorsi alle calamità. Secondo i dati statistici del Ministero degli affari civili, nel 2008 le donazioni da parte dei vari settori cinesi alle zone sinistrate hanno superato i 76 miliardi di RMB. Dopo il terremoto, circa 150 mila volontari provenienti dalle varie zone della Cina si sono recati immediatamente nelle zone sinistrate per portare avanti il lavoro di soccorso. Nell'ultimo anno, i volontari cinesi e provenienti dall'estero che si sono recati nelle zone colpite dalla calamità hanno superato le 3 milioni di unità ed i volontari che hanno partecipato ai soccorsi nelle retrovie hanno superato i 10 milioni.

In quest'anno, abbiamo anche visto l'autocritica sulla sicurezza degli edifici. A partire dal 2009, la Cina ha deciso di utilizzare 3 anni, per svolgere lavori di consolidamento antisismico nelle scuole medie e primarie e per innalzare la loro capacità complessiva contro le calamità, permettendo agli edifici scolastici di raggiungere gli standard antisismici e corrispondere alle esigenze di sicurezza per evitare le calamità ed altri fonti di pericolo quali le frane, il vento ed il fuoco.

In realtà, i progressi non sono solamente questi: la messa in atto della prima opera di assistenza psicologica post calamità di grande dimensione dalla fondazione della Nuova Cina, l'ottima interazione immediata tra l'opinione pubblica ed il governo, veloce ed efficace, il rispetto per la vita, l'autocritica e la sintesi sull'attuale sistema d'emergenza per la prevenzione ed i soccorsi contro le calamità sono tutti nostri progressi ottenuti nell'arco di questo anno.

Compensare le perdite causate dalle calamità con i progressi storici è l'aspettativa delle persone ed è anche il miglior modo per alleviare il dolore e commemorare i morti nelle calamità. Come far sì che i nostri progressi durino? La memoria collettiva è insufficiente, l'istituzionalizzazione è la scelta più importante.