Amici ascoltatori, il 7 maggio a Bruxelles, sede generale dell'Ue, si è tenuto il secondo dialogo economico commerciale di alto livello tra Cina ed Europa; il vice premier cinese, Wang Qishan, ed il commissario al commercio della Commissione Europea, Catherine Ashton, hanno presieduto congiuntamente tale dialogo. Gli esperti cinesi ritengono che sullo sfondo della crisi finanziaria internazionale, l'attuale dialogo abbia fornito un'occasione rara alle due parti interessate di rafforzare la cooperazione economico-commerciale e rispondere mano nella mano alle difficoltà apportate dalla crisi; Cina ed Europa devono quindi rafforzare il dialogo e trattare adeguatamente le divergenze e le frizioni, soprattutto adottare misure concrete nella lotta al protezionismo commerciale, così da realizzare il win-win di mutuo vantaggio. Ecco di seguito il servizio in merito:

Negli ultimi anni, la cooperazione economico-commerciale fra Cina ed Europa ha registrato uno sviluppo rapidissimo; l'Ue è ormai diventata il maggiore partner commerciale della Cina, mentre la Cina il secondo maggiore partner commerciale dell'Unione Europea. In qualità di meccanismo di negoziati periodici di più alto livello nell'ambito economico-commerciale fra Cina ed Ue, il dialogo economico commerciale ad alto livello è stato ufficialmente attivato nell'aprile 2008 e la prima riunione si è tenuta a Beijing. L'esperto di problemi europei dell'Istituto di ricerche internazionali della Cina, Hu Dawei, ritiene che diversamente dalla precedente riunione, il secondo dialogo economico-commerciale Cina-Europa si tenga sullo sfondo della crisi finanziaria che ha colpito gravemente l'economia mondiale, rivestendo quindi un importante significato non solamente per le due parti, ma anche per l'intero mondo nel fronteggiare la crisi.

"Per via dei contraccolpi della crisi finanziaria, lo sviluppo economico di ambo le parti ha subito contraccolpi, ad esempio, secondo le previsioni della Commissione europea, l'economia europea vedrà una contrazione del 4% quest'anno ed anche la crescita economica della Cina ha registrato un evidente rallentamento. La Cina, il maggior paese in via di sviluppo, e l'Ue, un gruppo di paesi sviluppati ed attore importantissimo nell'economia internazionale, coordineranno la politica ed adotteranno congiuntamente misure di stimolo dell'economia, per aprire il commercio e gli investimenti, il che svolgerà un ruolo positivo per evitare che la crisi finanziaria minacci ulteriormente l'economia reale."

Durante la cerimonia di apertura del dialogo del giorno 7, il vice premier cinese, Wang Qishan, ha sottolineato particolarmente che la parte cinese e quella europea dovranno opporsi in qualsiasi modo al protezionismo al livello del quadro generale per lo stimolo dello sviluppo economico globale. Recentemente Wang Qishan ha anche pubblicato un articolo su "The New York Times", appellandosi affinché la Cina e l'Europa, sulla base di uno spirito di collaborazione, esprimano chiaramente la promessa di opposizione congiunta al protezionismo commerciale, così da far fronte alla crisi finanziaria. L'esperto di problemi europei, Hu Dawei, ha spiegato che emergendo all'interno dell'Ue fenomeni di protezionismo verso la Cina, è questo il motivo principale per il quale il Paese ha sottolineato la lotta al protezionismo nel corso del dialogo.

"In realtà, negli affari economico-commerciali fra Cina ed Europa, la parte europea ha adottato alcune misure protezionistiche sui prodotti dell'acciaio e su altri prodotti cinesi per restringere il sano sviluppo degli scambi commerciali fra le due parti; questo rappresenta da lungo tempo un problema ed un ostacolo nella cooperazione economico-commerciale Cina-Europa. Nel contesto della crisi finanziaria, è emersa una tendenza al protezionismo europeo, quindi io penso che sia molto importante avanzare il problema del protezionismo nell'attuale dialogo, anche dal punto di vista del sano sviluppo degli scambi commerciali fra Cina ed Europa."

Negli ultimi anni, c'è sempre stata una voce nell'Ue che si lamenta dello squilibrio commerciale fra Cina ed Europa e della grande eccedenza dell'esportazione cinese rispetto a quella europea e ciò costituisce uno dei motivi per i quali alcuni paesi dell'Ue adottano misure protezionistiche contro la Cina. A riguardo, Hu Dawei ritiene tuttavia che la Cina abbia grande bisogno dei prodotti ad alta tecnologia dell'Europa, ma che questa nutra ancora scrupoli nella trasmissione dei prodotti ad alta tecnologia verso la Cina, il che rappresenta un importante fattore per l'aggravamento dello squilibrio commerciale.  

"La parte europea nutre delle preoccupazioni e non vuole trasmettere alla Cina le sue tecnologie d'avanguardia, il che ha influenzato l'equilibrio commerciale fra Cina e Europa. L'eccedenza commerciale della Cina nei confronti dell'Europa, di cui parla abbastanza frequentemente la parte europea, è in larga misura dovuta al fatto che l'Ue ha frapposto ostacoli nei suoi settori vantaggiosi, come quello dell'alta tecnologia, il che ha aggravato effettivamente lo squilibrio commerciale fra Cina ed Europa."

Il vice premier cinese Wang Qishan ha proposto che le due parti guardino lontano ed amplino i nuovi settori di cooperazione, promuovendo la cooperazione attraverso il dialogo, così da realizzare il beneficio reciproco.