Il 30 aprile il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, il capo del parlamento europeo Hans-Gert Poettering ed altri funzionari di alto livello dell'Ue si sono riuniti a Varsavia per la celebrazione per i cinque anni nell'Ue della Polonia e di altri nove paesi. Barroso ha riferito che l'espansione dell'organizzazione migliora la situazione della sicurezza e rafforza la stabilità interna, quindi l'Ue non fermerà il processo di integrazione. Il presidente della Polonia Lech Kaczynski ha espresso la speranza che l'Ue apri le porte anche alla Croazia, all'Ucraina e alla Georgia.

Il primo maggio del 2004 dieci paesi dell'Asia medio-orientale e delle zone del Mar Baltico si sono iscritti all'Ue. È stata la maggior espansione nella storia dell'organizzazione. A seguito del grande aumento dei paesi membri, aumenta "l'affaticamento dell'espansione" e le aspre divergenze interne con una scarsa efficacia di discussioni, hanno fatto nascere il dubbio e l'opposizione sulla continua espansione, tuttavia l'Ue non ha chiuso la porta a nessun paesi. Il 28 aprile l'Albania ha consegnato ufficialmente la richiesta per l'ingresso nell'Ue, come la Macedonia e la Croazia che hanno ottenuto la qualifica di paesi candidati, anche il Montenegro che ha consegnato la richiesta a dicembre scorso, la Servbia e la Bosnia-Erzegovina hanno in piano di consegnare la richiesta a fine anno; questi sei paesi dei Balcani occidentali si avvicinano all'Ue. Nella riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue, terminata il 28 marzo, si rileva che nonostante questa sta subendo una grave crisi economica, non rallenta il processo d'espansione in cui tutti i paesi dei Balcani occidentali possono iscriversi. Secondo gli analisti di fronte alle diverse difficoltà interne ed esterne, la ragione principale che fa persistere nella promozione dell'integrazione sono interessi strategici.

Per quanto riguarda l'aspetto politico, con l'unione si evitano le guerre e si garantiscono la pace e la stabilità dell'Europa, il che costituisce proprio l'obiettivo iniziale della creazione dell'Ue. Dopo una decina d'anni di processo d'integrazione, all'interno dell'Ue si sono concretizzate gradualmente la pace e la prosperità. Tuttavia, ci sono ancora dei fattori destabilizzanti nei paesi vicini soprattutto nella penisola balcanica. Per evitare l'ingresso di questi fattori destabilizzanti nell'Ue, questa considera la qualità dei paesi membri come un forte mezzo di politica diplomatica. Tramite i negoziati per l'ingresso nell'Ue, far compiere ai paesi vicini la riforma in base agli standard dell'organizzazione, promuove l'economia di mercato e combatte la corruzione e i crimi, tutto questo per creare un ambiente politico favorevole e sicuro per la creazione di un "condominio europeo".

Invece per quanto concerne l'aspetto economico, l'integrazione dell'Ue è un processo per realizzare un reciproco vantaggio delle parti coinvolte. Il decorso storico dell'espansione dell'UE ha portato nuove occasioni allo sviluppo della sua economia. I nuovi paesi membri dalla debolezza economica offrono nuovi mercati di consumo, luoghi di produzione delle materie prime e manodopera a basso costo, mentre i vecchi paesi dall'economia sviluppata offrono un mercato fondiario, tecnologia e manodopera. Con l'enorme superiorità dei principi unici di mercato dell'Ue, la complementarità economica fra i nuovi e i vecchi membri immette nell'Ue una nuova vivacità di sviluppo.

Inoltre la continua espansione dell'Ue corrisponde alle richieste dei paesi della penisola balcanica, della Turchia e dei paesi confinanti come l'Ucraina. Partendo dai propri interessi politici, economici e di sicurezza, questi paesi, promuovendo lo sviluppo economico ed innalzando le entrate della popolazione creando più posti di lavoro, sperano di realizzare il sogno europeo attraverso l'ingresso nell'Ue, approfittando dell'unico mercato e delle diverse assistenze.

In questo momento le connessioni tra l'approfondimento della riforma interna e la continua espansione, è una difficile questione che l'Ue si trova a trattare. GB, Svezia, Rep. Ceca e Polonia propongono che il processo di integrazione non deve esser influenzzato dall'aumento della riforma interna e si deve quanto prima inserire i paesi della regione balcanica, la Turchia e l'Ucraina nell'Ue; invece la Germania e la Francia sono dell'opinione che l'Ue deve rallentare per il momento l'espansione, adesso il compito principale è di consolidare i risultati dell'integrazione, accelerare l'unità dei paesi membri e migliorare la fondazione dell'Ue. Al Per le divergenze sull'aumento dei paesi membri e i gravi colpi della crisi finanziaria, la via per l'ingresso nell'Ue dei paesi della penisola balcanica, della Turchia e dell'Ucraina non sarà piana. Si può prevedere che a lungo termine la velocità d'espansione dell'Ue rallenterà di sicuro, tuttavia la totalità degli interessi strategici dell'organizzazione determinerà il continuo progresso d'espansione.