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La Corea del Nord annuncia il ritiro dai colloqui a sei
2009-04-15 14:30:39 cri     Author: cri

Dopo l'approvazione unanime di una dichiarazione presidenziale il 13 aprile da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul problema del lancio da parte della Corea del Nord, il giorno 14 il ministero degli Esteri nordcoreano ha espresso condanna ed opposizione, annunciando il ritiro del paese dai colloqui a sei sul problema nucleare nordcoreano, la riapertura degli impianti nucleari disattivati e l'interruzione della cooperazione con l'IAEA. Nel frattempo, le varie parti interessate hanno invitato la Corea del Nord a ritornare ai colloqui a sei. L'opinione pubblica ritiene che in questo momento delicato, la salvaguardia congiunta dei colloqui a sei e del processo di denuclearizzazione della penisola coreana sia di estrema importanza.

Il 5 aprile la Corea del Nord ha annunciato di aver lanciato con successo il satellite sperimentale per telecomunicazioni "Kwangmyonysong-2". Il giorno 13 il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità una dichiarazione presidenziale sul problema del lancio nordcoreano, secondo cui l'iniziativa del lancio da parte della Corea del Nord ha violato la risoluzione n.1718, da cui la condanna in merito del Consiglio di Sicurezza, e la sua richiesta al paese di non procedere ad ulteriori iniziative del genere. Inoltre il Consiglio di Sicurezza sostiene e si appella per il pronto ripristino dei colloqui a sei, e sollecita le sei parti ad impegnarsi per l'applicazione completa del comunicato congiunto raggiunto il 19 settembre 2005 e dei documenti sui consensi raggiunti in seguito, così da salvaguardare la pace e la stabilità della penisola coreana e dell'Asia nordorientale.

Il giorno 14, poche ore dopo l'approvazione della dichiarazione presidenziale da parte del Consiglio di Sicurezza, il ministero degli Esteri nordcoreano ha pubblicato una dichiarazione di "condanna e opposizione" alla dichiarazione presidenziale e che comunica la "continuazione dell'esercizio del suo diritto autonomo all'utilizzo del cosmo ai sensi del Diritto internazionale". La dichiarazione afferma che il rispetto dell'uguaglianza dei diritti di autonomia e sovranità costituisce la base e la vita del comunicato congiunto del 19 settembre approvato nel corso dei colloqui a sei. Vista la "completa negazione" di tale spirito, la Corea del Nord "non parteciperà più assolutamente ai colloqui a sei", e "non sarà più vincolata dagli accordi raggiunti nel corso dei colloqui". Inoltre la dichiarazione afferma che la Corea del Nord "rafforzerà in ogni modo il suo deterrente nucleare per l'autodifesa". A tal fine il paese riporterà allo stato originale gli impianti nucleari disattivati, facendoli funzionare normalmente, e "procederà ad attive ricerche sulla questione del suo reattore ad acqua leggera."

Durante la conferenza stampa di routine dello stesso giorno, il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha detto che le minacce nordcoreane del ritiro dai colloqui a sei e del ripristino del programma nucleare sono "un grave passo della Corea del Nord nella direzione sbagliata", e che la parte americana sollecita il paese a por fine alle "minacce provocatorie". Lo stesso giorno anche il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Robert Wood ha sollecitato la Corea del Nord a ritornare al tavolo dei colloqui a sei. Secondo la dichiarazione emessa il giorno 13 dalla Casa Bianca sulla dichiarazione presidenziale approvata dal Consiglio di Sicurezza, l'America continuerà ad impegnarsi con gli alleati e i partner nel quadro dei colloqui a sei per la realizzazione in forma verificabile dell'annullamento del programma nucleare nordcoreano, così da distendere il quadro della penisola coreana.

Lo stesso giorno il governo sudcoreano ha espresso rammarico per il ritiro della Corea del Nord dai colloqui a sei. Il portavoce del Ministero degli Esteri e del Commercio ha commentato che la dichiarazione presidenziale del Consiglio di Sicurezza riflette la richiesta unanime della comunità internazionale, e che la Corea del Nord deve rispettarla, continuando a partecipare ai colloqui a sei, così da realizzare la pace e la stabilità della penisola.

Il giorno 14, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese Jiang Yu ha detto che la parte cinese non apprezza l'approvazione di una risoluzione, e tantomeno l'adozione di nuove sanzioni, da parte del Consiglio di Sicurezza sull'attuale problema del lancio della Corea del Nord. La parte cinese ritiene coerentemente che la reazione del Consiglio di Sicurezza debba mirare alla salvaguardia del quadro di pace e stabilità della penisola coreana e dell'Asia nordorientale, ai colloqui a sei, al processo di denuclearizzazione della penisola coreana e al sistema internazionale di prevenzione della proliferazione nucleare. La Cina spera che le varie parti interessate, guardando al quadro generale e al lungo periodo, mantengano la calma e l'autocontrollo, salvaguardino congiuntamente la pace e la stabilità della penisola coreana e dell'Asia nordorientale, e si dedichino congiuntamente alla continua promozione dell'avanzamento dei colloqui a sei e del processo di denuclearizzazione della penisola, il che corrisponde agli interessi comuni della comunità internazionale e dei paesi della regione.

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