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Usa: cambiamento della politica sul problema nucleare iraniano
2009-04-10 16:22:27 cri     Author: cri

Amici ascoltatori, recentemente il governo americano ha affermato che gli Usa saranno un "partecipante completo" nel dialogo con l'Iran ed ha espresso che quest'ultimo accetti l'invito dei sei paesi, ossia Usa, Russia, Cina, GB, Francia e Germania, per discutere insieme la soluzione del problema nucleare iraniano. Dal canto suo, la parte iraniana ha risposto prudentemente. Quali sono i cambiamenti della politica americana sul problema nucleare riflessi dalle recenti affermazioni fatte dall'amministrazione Obama? Il meccanismo multilaterale serve a risolvere lo stallo dell'attuale situazione? Ponendosi queste domande, il nostro giornalista ha intervistato il vice direttore dell'Istituto di ricerca sulla sicurezza e strategia dell'Accademia cinese delle relazioni internazionali moderne Gao Zugui. Eccovi di seguito il servizio in merito:

Dopo il suo insediamento, l'amministrazione Obama ha espresso varie volte la speranza di svolgere un dialogo diretto con l'Iran sul problema nucleare e sulle relazioni bilaterali. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha anche affermato esplicitamente che i negoziati con l'Iran rappresentano uno dei contenuti diplomatici dell'attuale governo. Il vice direttore dell'Istituto di ricerca sulla sicurezza e strategia dell'Accademia cinese delle relazioni internazionali moderne, Gao Zugui, ha osservato che ciò dimostra la tendenza dell'amministrazione Obama di mettere l'Iran in una posizione più paritaria nella risoluzione del problema nucleare iraniano.

"Vedendo l'attuale situazione, dopo l'insediamento dell'amministrazione Obama, la politica verso l'Iran ha realmente registrato alcuni evidenti cambiamenti rispetto al recente passato, ossia, l'aspetto più saliente è porre i canali politici e diplomatici in una posizione privilegiata nella risoluzione del problema dell'Iran, fra cui numerose informazioni favorevoli al miglioramento dei rapporti bilaterali comunicati durante le elezioni generali e dopo l'incarico, nonché l'aggiunta dell'Iran nei negoziati "5+1". È noto che nel precedente metodo, dopo le discussioni "5+1", l'Ue svolgeva il ruolo di rappresentanza nei negoziati con l'Iran, ora l'amministrazione Obama ha messo l'Iran in una posizione più paritaria."

Il cosiddetto "5+1" significa sei parti interessate nel problema nucleare iraniano, ossia i cinque paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu più la Germania. I negoziati sul problema nucleare si svolgono tra questi 6 paesi e l'Iran. Gao Zugui ritiene che tale meccanismo multilaterale crei un ponte di comunicazione fra Usa e Iran, due paesi che hanno una lunga storia di antagonismo, contribuendo in questo modo alla soluzione del problema nucleare iraniano.

Tenendo una posizione intransigente in cui si premette che l'Iran deve innanzi tutto rinunciare all'arricchimento dell'uranio, l'America durante l'amministrazione Bush partecipò ai precedenti turni di negoziati solo in qualità di osservatore, così il problema nucleare iraniano si trova ancora ad un punto morto. Gao Zugui ritiene che nonostante l'Amministrazione Obama abbia espresso la volontà di avere negoziati diretti con l'Iran, se le varie parti non troveranno il modo per risolvere il problema su come sospendere le attività di arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran, sarà difficile rompere l'attuale situazione di stallo e sviluppare le relazioni fra l'America e l'Iran.

Rispetto alla precedente amministrazione, quella di Obama dopo il suo insediamento ha mostrato un atteggiamento relativamente moderato sulla posizione e sulle misure nei confronti di numerosi problemi diplomatici ed ha espresso la volontà di avere una cooperazione più attiva con la comunità internazionale. Gao Zugui ritiene che il cambiamento della tattica diplomatica riflette l'intenzione dell'amministrazione Obama di dare più importanza nella diplomazia al concetto "smart power" ossia "Potere intelligente":

"Dopo l'insediamento dell'amministrazione Obama, sebbene il quadro generale e gli obiettivi di strategia estera non sono cambiati di molto, sul piano tattico si sono registrati dei cambiamenti significativi: ossia una maggiore attenzione alla diplomazia come fulcro per realizzare gli obiettivi e salvaguardare gli interessi del paese, nonché un maggiore accento sugli strumenti diplomatici per la risoluzione dei problemi. Questa inversione di tendenza non solo si trova nel problema nucleare nordcoreano, ma anche in quello iraniano e nelle questioni relative all'afghanistan. Gli Usa danno sempre più importanza alla cooperazione internazionale per la risoluzione dei problemi. La sua nuova veste diplomatica consiste in una maggiore valorizzazione del concetto "Potere intelligente". L'attuale "messaggio" lanciato dall'America dimostra proprio in maniera esplicita questo concetto. Tuttavia, se con questo concetto l'America raggiungerà o no i propri obiettivi d'interesse realizzandone gli scopi, rimane tutto da vedere.

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