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Riuscirà la Francia a realizzare il piano di completo ritorno nella Nato?
2009-03-18 17:04:54 cri     

Il 17 marzo l'Assemblea Nazionale francese ha approvato la decisione del ritorno della Francia nel comando integrato della Nato, aprendo la strada al suo completo rientro nell'organizzazione all'inizio di aprile. Secondo gli analisti, la persistenza del governo Sarkozy nella decisione nonostante il problema del ritorno della Francia nel comando integrato della Nato abbia provocato intense discussioni interne, mira all'elevamento dell'influenza del Paese e alla promozione della costruzione della difesa europea. La pubblica opinione sta quindi seguendo da vicino la possibilità o meno della Francia di realizzare un completo ritorno nella Nato.

Il pomeriggio del 17 marzo il premier francese Francois Fillon ha riassunto all'Assemblea Nazionale la politica diplomatica del governo, facendo perno sull'illustrazione della decisione del completo ritorno del Paese nella Nato, e chiedendo nello stesso tempo ai parlamentari di procedere ad un pacchetto di "voti di fiducia" sulla politica diplomatica del governo. In merito, l'Assemblea Nazionale ha tenuto 4 ore di dibattiti, approvando alla fine con 329 voti favorevoli e 238 contrari la fiducia al governo, e quindi la decisione del ritorno del Paese nel comando integrato della Nato.

La Nato, fondata nel 1949, è un prodotto della guerra fredda del secolo scorso. La Francia ne è uno dei Paesi fondatori, tuttavia, per garantire il potere di comando militare indipendente ed autonomo del Paese, nel luglio 1966 l'allora presidente De Gaulle ne ha deciso il ritiro dal comando integrato. Tuttavia, come membro politico della Nato, la Francia ha ancora mantenuto una stretta cooperazione con gli organismi militari dell'organizzazione.

Dopo la sua assunzione alla presidenza, Sarkozy ha sottolineato il miglioramento delle relazioni Francia-Usa. La Francia ha ufficialmente avanzato la concezione del ritorno al comando integrato Nato nel "Libro bianco della difesa e sicurezza nazionale" pubblicato l'anno scorso. Secondo Sarkozy, l'influenza della Francia nella Nato non corrisponde al contributo militare da questa svolto al suo interno, quindi solo ritornando nel comando integrato, il Paese potrà completamente partecipare alle decisioni dell'organizzazione, elevando la sua influenza al suo interno, rafforzando la fiducia degli alleati e promuovendo l'ulteriore sviluppo della costruzione della difesa europea in stallo da qualche anno.

Durante la cerimonia conclusiva del convegno "La difesa della Francia e dell'Europa nel 21° secolo e la Nato", tenuto l'11 marzo all'Accademia militare francese di Parigi, Sarkozy ha dichiarato che "è arrivato il momento opportuno" per il ritorno della Francia nel comando integrato della Nato.

La decisione dell'approvazione da parte dell'Assemblea nazionale del ritorno della Francia nel comando integrato della Nato ha appianato la strada al completo ritorno del Paese nell'organizzazione. Secondo gli analisti, la persistenza del governo Sarkozy nella decisione nonostante le forti divergenze interne in materia, mira ad elevare l'influenza della Francia e a promuovere la costruzione della difesa europea. Negli ultimi anni, a causa della carente forza statale e dell' allontanamento dal comando integrato della Nato, l'influenza internazionale della Francia ha continuato a venir meno. Se la Francia intende svolgere un ruolo maggiore sulla scena internazionale, la Nato costituisce un importante supporto. Il ritorno nella Nato non solo permetterà alla parte francese di far sentire la sua voce nelle decisioni della Nato, ma rafforzerà anche la posizione dell'Ue all'interno dell'organizzazione. Per la Francia, che persegue sempre la posizione di grande Paese sulla base dell'Ue, è indubbiamente un'opportunità di ampliare la sua influenza.

La Francia ha sempre promosso la politica della sicurezza e difesa comune a livello di Ue, inducendo i timori degli Usa, mentre anche alcuni Paesi dell'Ue favorevoli all'ombrello protettivo della Nato non ne sono entusiasti, per timore che la costruzione della difesa europea possa influenzare l'unità della Nato. Di conseguenza, la costruzione della difesa europea è in stallo da anni. Ora la Francia, tramite il ritorno al comando integrato della Nato, spera di eliminare i timori dei Paesi interessati circa la difesa comune europea da lei avanzata, continuando a promuovere l'acquisizione per l'Europa di un maggiore potere decisionale all'interno della Nato, e sviluppando ulteriormente la costruzione della difesa europea sulla base dell'organizzazione. Nel frattempo, la Francia ha avanzato una condizione per il suo ritorno nella Nato: la rinuncia da parte Usa dei dubbi circa la difesa europea e l' ulteriore sviluppo di quest'ultima. Intanto, per considerazioni relative alla loro attuale strategia globale, gli Usa danno il benvenuto alla decisione della Francia di completo ritorno nella Nato.

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