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Gli Usa iniziano ad attuare il piano di Obama di ritiro dall'Iraq
2009-03-09 14:15:20 cri     Author: qiancan

L'8 marzo le truppe Usa in Iraq hanno pubblicato una dichiarazione, secondo cui gli Usa ritireranno dall'Iraq 12 mila militari prima della fine del prossimo settembre. L'annuncio è considerato il primo passo del mantenimento delle sue promesse da parte del presidente Obama, con l'inizio dell'applicazione del suo processo di ritiro di grande dimensione. Tuttavia i frequenti attacchi terroristici avvenuti di recente in Iraq inducono i sospetti e timori dell'opinione pubblica sulla possibilità o meno della realizzazione secondo il calendario previsto del processo di ritiro. Nonostante ciò, la parte irachena ha affermato che il ritiro non potrà essere posposto.

L'8 marzo nel corso di una conferenza stampa congiunta Usa-Iraq, il portavoce delle truppe Usa in Iraq, il maggiore generale David Perkins, ha detto che le 14 brigate da cambattimento Usa in Iraq saranno ridotte a 12. Egli ha detto che non si tratta del primo ritiro delle truppe americane in Iraq, già passate dal picco di 160mila unità alle attuali circa 140mila. In seguito all'inizio del processo di ritiro, alla fine di marzo 74 impianti militari e le zone sotto la giurisdizione delle truppe Usa verranno consegnati alla parte irachena. Dopo la fine di settembre, le truppe americane rimaste verranno riposizionate secondo il quadro della sicurezza. Una dichiarazione delle truppe Usa in Iraq cita l'opinione del comandante generale Ray Odierno della correttezza del calendario e delle condizioni del ritiro, visto che le riuscite elezioni locali tenute il 31 gennaio in Iraq dimostrano la capacità di tutela della sicurezza dell'esercito e della polizia iracheni.

Le cifre rese note dalla parte irachena dimostrano che nei sei anni di guerra nel Paese sono già morti 4556 militari americani e 179 inglesi. Nel frattempo l' enorme consumo di risorse di personale, materiali e finanziarie hanno reso contrari al conflitto la maggior parte dei popoli americano e britannico e della comunità internazionale. Alla fine di febbraio, il presidente Usa Obama ha comunicato il ritiro entro 18 mesi delle maggior parte delle truppe Usa dall'Iraq, la fine dei compiti di combattimento nel Paese, e il mantenimento di una presenza militare di 35- 50 mila unità volte principalmente ad addestrare e guidare le truppe irachene e proteggere gli assets americani sul posto. Successivamente gli Usa ritireranno entro la fine del 2011 tutte le loro truppe dal Paese. Il piano di ritiro di 12 mila militari reso noto l' 8 marzo viene considerato dall'opinione pubblica il primo passo del piano di ritiro comunicato da Obama alla fine di febbraio, in cui questi aveva affermato che gli Usa avevano revisionato la loro strategia bellica in Iraq, visto che l'attuale situazione interna dell'economia, della sicurezza e militare non permetteva loro di continuare il conflitto. Egli ha aggiunto che gli Usa vi avrebbero posto fine con un atteggiamento responsabile, trasferendo temporaneamente la completa responsabilità della sicurezza agli iracheni.

Nonostante il recente miglioramento del quadro generale della sicurezza in Iraq, persistono ancora attacchi di vario genere. Alcune ore prima dell'annuncio delle truppe Usa in Iraq del piano dettagliato di ritiro, si è verificata un'esplosione kamikaze al di fuori dell'Istituto di Polizia di Baghdad, posto nell'est della città, che ha provocato almeno 32 morti e oltre 60 feriti. Si tratta del secondo attacco subito dall'Istituto. Lo stesso giorno nella capitale sono anche avvenute altre esplosioni. Secondo gli ultimi dati resi noti dal governo iracheno, in gennaio 191 persone sono morte in violenze del genere, e 258 in febbraio. Da cui risulta che dopo le elezioni locali tenutesi il 31 gennaio, è evidentemente aumentato il numero degli attacchi violenti e dei morti nelle varie parti del Paese.

Tuttavia, secondo il portavoce delle truppe Usa in Iraq David Perkins, la percentuale degli incidenti violenti si è ridotta del 90%, per cui il quadro della sicurezza in Iraq ha visto un evidente miglioramento, tuttavia Al-Qaeda e altri terroristi si mantengono attivi nell'intento di sabotare i risultati ottenuti dalle elezioni locali. Egli ritiene che la serie di recenti attività terroristiche kamikaze presenti evidenti caratteristiche di Al-Qaida, e sia un'espressione della disperazione dell'organizzazione all'interno del territorio iracheno.

Il segretario alla Difesa Usa Robert Gates aveva proposto che se la parte irachena l'avesse richiesto, gli Usa dovevano prepararsi a mantenere una forza appropriata dopo il 2011 per aiutare la polizia militare irachena a rafforzare la tutela della sicurezza, ma nel corso di una conferenza stampa del giorno 8 il portavoce del governo iracheno Ali Al-Dabbagh ha escluso questa possibilità. Egli si è detto fiducioso che entro il 2011 le truppe di sicurezza irachene in corso di costituzione disporranno della capacità di garantire indipendemente la pubblica sicurezza, aggiungendo che l'accordo firmato dal governo iracheno e dall'ex presidente americano Bush sul ritiro entro la fine del 2011 delle truppe Usa di stanza nel Paese sarà rispettato.

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