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Sabato scorso, negli Stati Uniti, si è concluso il vertice sul mercato finanziario e sull'economia globale dei leader del G20. Gli economisti cinesi hanno affermato che, sebbene il vertice non abbia creato un piano perfetto per affrontare la crisi finanziaria, la dichiarazione pubblicata dalle varie parti presenti al vertice ha aumentato la fiducia dei vari paesi del mondo per affrontare la crisi attuale. Allo stesso tempo, è stata raggiunta l'unanimità sul principio di riforma del sistema finanziario internazionale.
Nel summit del G20, i leader dei principali paesi sviluppati e di quelli in via di sviluppo ritengono all'unanimità che sulla base del rafforzamento del coordinamento macroeconomco, è necessario effettuare azioni politiche più ampie, in modo da ridurre l'influenza della crisi finanziaria e l'attenuazione della crescita economica, fornendo inoltre un sostegno ai paesi in via di sviluppo.
Gli esperti hanno affermato che sebbene tutti nutrano grandi speranze nel vertice, la crisi finanziaria globale non potrà essere risolta nell'arco di una notte e le misure concrete relative dovranno essere ulteriormente coordinate. Il direttore del centro di ricerca sull'economia cinese dell'Università Fudan, Zhang Jun, ritiene che il maggiore contributo dato dal vertice consista nell'aumento della fiducia.
"Ritengo che il messaggio più importante lanciato dal vertice sia la fiducia. Senza dubbio, il vertice del G20 dimostra al mondo che i vari paesi agiranno insieme ed elaboreranno piani per prevenire l'ulteriore estensione della crisi finanziaria, in particolare la recessione degli enti economici."
Attualmente, i paesi sviluppati hanno attuato politiche monetarie, come la riduzione dei tassi di interesse per sostenere la crescita economica, mentre il vertice ha chiaramente proposto che i vari paesi emettano le politiche necessarie per stimolare l'economia. Prima del verice, la Cina ha pubblicato un piano con questo obiettivo per un valore di 4.000 miliardi di RMB, suscitando una reazione positiva nel mondo.
Il direttore del centro di ricerca sull'economia cinese dell'Università Fudan, Zhang Jun, ha affermato che l'iniziativa cinese ha avuto un forte significato da cui trarre insegnamento.
"Le dimensioni economiche della Cina e l'emissione del suo piano di 4.000 miliardi di RMB sono diventate un tema impotante da discutere privatamente durante il vertice. La Cina ha dato un segnale di insegnamento a molti paesi in via di sviluppo, esercitando un'influenza posistiva per l'economia mondiale."
Inoltre, i leader presenti al vertice hanno raggiunto l'unanimità sui principi nella riforma del sistema finanziario internazionale. Secondo questi principi, verranno ristabiliti gli organismi finanziari internazionali, che assorbiranno molti membri dei nuovi enti economici, come Cina, Brasile e India, che in futuro svolgeranno un ruolo più importante nel sistema finanziario internazionale. Allo stesso tempo, il meccanismo di supervisione finanziaria e il criterio di contabilità finanziaria in ambito mondiale saranno riformati, e il G20 stabilirà un'unione di supervisione volta a controllare gli organismi finanziari più grandi del mondo.
Come quarto ente economico per dimensione e primo per riserva di valute estere, la Cina è diventata oggetto delle profonde speranze delle varie parti, che sperano che il paese svolga un ruolo ancora maggiore nella riforma del sistema finanziario internazionale. Al vertice del G20, il presidente cinese Hu Jintao ha chiaramente affermato che la Cina intende continuare responsabilmente a salvaguardare la stabilità finanziaria internazionale e promuovere la cooperazione internazionale dello sviluppo economico.
Il capo economista per la zona asistico-pacifica della J.P. Morgan Chase, Gong Fangxiong, ha affermato che in questo momento la Cina deve dare contributi positivi alla ripresa dell'economia globale, e allo stesso tempo deve ottenere il diritto di parola equivalente ai contributi. Egli ha detto in merito:
"Ritengo che, da un lato, occorre partecipare con l'iniziativa, dall'altro, occorre conquistare attivamente la nostra posizione e i diritti dovuti. In questo caso, abbiamo pagato e poteremo raggiungere l'esito che abbiamo valuto, ma al contrario, non abbiamo il diritto di parola, quindi non influenzeremo il modo di utilizzo dei capitali."
Gli esperti hanno rilevato che i nuovi enti economici, tra cui Cina, Brasile e India, siano diventati i protagonisti nel vertice del G20 e abbiano svolto un ruolo attivo nel processo di riforma finanziaria internazionale, dimostra che negli ultimi anni il paragone tre le forze economiche globali ha subìto un notevole cambiamento. |
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