Alle 10 e mezza del 26 maggio all'ospedale da campo italiano installato nella circoscrizione di Xiaode, di Mianzhu, nel Sichuan, è arrivato un ferito con dei traumi alle ossa per via del sisma. L'ortopedico Giuliano Rodini è in un bagno di sudore per la fatica: da un lato chiede a gesti la situazione del ferito , e dall'altro pulisce la parte infetta con dei farmaci. In questo momento, un volontario internazionale come Giuliano Rodini sa solo che è un medico e che deve curare il maggior numero di feriti possibile.

Un intervento chirurgico al giorno, senza mai togliersi il camice

 Arrivando nella circoscrizione di Xiaode, di Mianzhu, già da lontano si vedono una fila di tende bianche e le bandiere al vento della Cina e dell'Italia. Entrati nell'ambulatorio, si vedono una decina di medici occupati nei controlli iniziali, nella disinfezione e nell'ingessatura dei feriti.

Tramite la traduzione di un volontario di Pechino,Giuliano Rodini ha appreso che il malato si chiama Lin Chaode, e che nel sisma ha avuto la gamba destra fratturata da una trave. Ora la ferita si è già infettata, per cui è necessaria un'operazione urgente. Giuliano Rodini pulisce immediatamente la ferita, cominciando a preparare l'operazione. Sin dall'installazione dell'ospedale da campo italiano il giorno 24, oltre a visitare i feriti per più di 10 ore al giorno nell'ambulatorio, Giuliano Rodini ha effettuato quasi un'operazione al giorno.

Dieci anni di volontariato sui campi di battaglia internazionali

 Giuliano Rodini ci ha detto di fare il volontario da 10 anni, precisando che in Italia non tutti i medici possono partecipare all'assistenza internazionale ai disastri. Prima infatti devono sottoporsi ad un rigoroso addestramento simulato. I volontari che partecipano al soccorso internazionale non ricevono compensi. Dopo aver appreso la notizia del sisma nel Sichuan, hanno reagito subito, arrivando a Chengdu il 21 maggio.

Felice di aiutare anche durante le scosse

 Giuliano Rodini ha partecipato più volte ai soccorsi internazionali, tuttavia era la prima volta che sentiva delle forti scosse durante il suo lavoro. "Avevo paura, ma per i malati mi sono dovuto calmare." Alle ore 16 del giorno 25, Giuliano Rodini stava esaminando la ferita di una donna quando si è verificata una forte scossa. Tutti sono scappati fuori. "Rimanete qui, è sicuro!" In pochi secondi, Giuliano Rodini ha pensato subito che intorno all'ospedale non c'erano edifici alti, quindi i malati non dovevano fuggire, era più sicuro restare sul posto. Egli ha afferrato subito le mani della malata, proteggendola con il suo corpo, mentre questa ha avuto fiducia in questo medico proveniente da lontano, ed è rimasta sul lettino. Alcuni malati hanno subito capito i gesti di Giuliano Rodini, e sono tornati nella tenda.

 Lavorando più di 10 ore al giorno, le telefonate ai familiari sono sempre rimandate a tarda notte. Dopo le forti scosse del giorno precedente, Giuliano Rodini ha telefonato per la prima volta piuttosto presto alla moglie per farle sapere che stava bene.