Il 12 ottobre sotto il suono imponente di tamburi, il progetto "Vision Beijing, registi internazionali girano Pechino" si è inaugurato ufficialmente al Palazzo della Porta Dongbian ad angolo delle mura dell'antica città di Pechino. Saranno invitati 5 celebri registi internazionali a girare rispettivamente un corto promozionale lungo 5 minuti su Pechino. Per l'occasione, i corti saranno trasmessi sui media cinesi e stranieri, sui voli delle maggiori compagnie aerei, nonchè nelle attività di propaganda culturale di Pechino, così da concludere, prima delle Olimpiadi del 2008, la presentazione dell'immagine di Pechino come quella di una città internazionale. Il regista siciliano Giuseppe Tornatore è stato il primo invitato a girare il suo film su Pechino.

Nel 1990, il lungometraggio?Nuovo cinema paradiso?è stato premiato alla 62a edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar come il miglior film straniero, l'enorme successo del film ha fatto diventare famoso Giuseppe Tornatore nel panorama del cinema internazionale in una sola notte. Fino ad oggi tre dei suoi 8 film sono ambientati nel suo paese natale, la Sicilia, raccontando le speranze dei giovani ragazzi o i ricordi degli anziani. Le immagini dei film di Giuseppe sono sempre molto belle, egli ritiene che la vita nei film rispetto alla vita reale sia piu' dolce, e durante il processo della ripresa di un film, uno può pian piano maturare:

"Ma nel cinema non si smette mai di imparare. Quindi se uno guarda il percorso delle produzioni che un regista realizza. Rappresenta una testimonianza della crescita, sempre di una maturazione che non si compie mai. Perché il nostro è un mestiere davvero misterioso e, quindi non si finisce mai di maturare. Forse il più grande desiderio di un regista è di fare tantissimi bei film, proprio perché si vorrebbe compiere questa maturazione, poi in fondo non avviene mai. Dei tanti i miei film il 'Nuovo cinema paradiso' è quello che ha delle connotazioni autobiografiche rispetto agli altri film."

Nei due film più conosciuti dal pubblico mondiale, "Nuovo cinema paradiso" e "Malena", Giuseppe Tornatore ha scelto sempre di raccontare le storie attraverso gli occhi di un bambino. Si tratta di un'altra caratteristica dei suoi film:

"Perché alcune storie che ho raccontato non tutte, erano più interessanti viste dallo sguardo ingenuo di un bambino. Perché talvolta l'ingenuità è la purezza e l'innocenza e una lente, attraverso la quale anche i grandi possono contemplare meglio le vicende della vita e del mondo."

Questa volta Giuseppe è arrivato in Cina, un paese a lui molto sconosciuto. Qui la gente nutre una grande speranza sulla sua creazione. Il regista cinese Gu Changwei, vincitore dell'Orso d'argento del Festival di Berlino 2006, ha detto al giornalista:

"Egli è un maestro che adoro. Le sue opere sono importanti e hanno il particolare che dopo alcuni anni ancora le puoi ricordare e non sono mai fuori tempo. Può darsi che sia in relazione con il fatto che lui sia italiano, un paese dalle lunghe storia e civiltà. Mi auguro sinceramente che possano portare a compimento le riprese con successo. Penso che non solo i pechinesi ma anche tutti i cinesi con grandi entusiasmo e curiosità stiano aspettando con speranza come lui possa osservare Pechino da un altro punto di vista, comprenderla e introdurla a più spettatori, rendendo più calorose le Olimpiadi di Pechino."

Attualmente la creazione di Tornatore è ancora in corso di produzione, il racconto del corto rimane ancora un segreto. Tuttavia durante un recente incontro con gli studenti dell'Istituto del Cinema di Pechino, Giuseppe ne ha rivelato in parte qualche contenuto, ha detto di raccontare una storia sulla gratitudine, una storia di sentimento:

"Attraverso i sentimenti si può raccontare tutto. Io ho cercato di trovato un disegno narrativo che mi permettesse di esprimere una sensazione, un sentimento che io ho avvertito quanto sono venuto a Pechino, quando sono stato in giro, un pò parlato con la gente insomma."

Le belle musiche sono anche simbolo dei film di Giuseppe Tornatore, Questa volta il famoso musicista di Hong Kong Chris Babida ha creato il motivo musicale per il corto di Tornatore, egli ha detto:

"Egli ha chiesto una musica molto bella, d'altronde e' un italiano, no? Usa spesso della bellissima musica nei suoi film. Questa volta ha chiesto che la musica fosse emozionante. Le immagini del film lasciano una sensazione molto piacevole, e alla fine del film si raggiunge il culmine. La musica avrà un tocco New Age con degli alti e bassi. Gli italiani sono molto romantici, non ho incontrato nessun difficoltà nella collaborazione con lui."

Come rappresentante dei volontari del "Vision Beijing", l'attrice Yuan Li, protagonista di questa creazione di Tornatore, ci ha così espresso la sua sensazione sulla collaborazione con questo italiano:

"Mi pare che i suoi film sono molto poetici. E' un assassino tenero, molto severo, severissimo nella registrazione del fiction! E' la prima volta che collaboro con lui, quindi cerco di abituarmici, non voglio disputare con lui. Talvolta lui è molto simile ai cinesi, chiuso non molto caloroso."

Durante il periodo di lavorazione a Pechino, Giuseppe con la macchina fotografica in mano ha girato per vari posti importanti turistici di Pechino: la Città Proibita, il Tempio del Cielo, il Palazzo d'estate... ha visto la vita quotidiana della gente comune nei vicoli pechinesi, ha chiacchierato con i cittadini, e ha fotografato i sorrisi dei cittadini della citta'. Questa volta ha detto di raccontare una storia di gratitudine dalla posizione di un passante, però non di uno che attraversa velocemente le strade di Pechino:

"I cinesi mi sembrano molto orgogliosi e anche molto generosi. Non penso mai sulla base... su un'idea precostituita di produzione nazionale o internazionale. Io realizzo le storie che mi piaciono. Se dovesse capitare di realizzare una storia, che non è una storia solo italiano, lo faccio volentieri. Mi è già successo altre volte, quindi potrebbe anche accadermi in futuro. Il mio produttore Mario mi dice spesso di pensare qualche storia da fare in Cina. Chi sà che un giorno che cosa accade."