Nella provincia di Hainan, nella parte più a sud della Cina, vive un anziano che quattro anni fa è ritornato nel suo remoto villaggio natio lasciando la città dove ha lavorato per anni. Il villaggio originariamente povero è cambiato dopo il suo ritorno. I contadini hanno cominciato a vivere come dei cittadini. Questo anziano è Chen Suhou, ex vice governatore della provincia di Hainan. Cari amici, avrete sicuramente ascoltato delle storie su grandi personaggi che si sono impegnati ormai in pensione, sia nel settore politico, che nel settore economico, ma credo che raramente avrete ascoltato la storia della vita di un funzionario di alto livello nelle campagne, vero? Oggi vi invito ad entrare in questo piccolo villaggio remoto cinese per conoscere questo anziano di circa 70 anni.

Il villaggio Songmei è un villaggio remoto della cittadina Nanbao del distretto Lingao della provincia di Hainan, dove si può spesso vedere un anziano sorridente e dalla pelle nera che va qua e là portando una bottiglia d'acqua in una sacca di stoffa. Lui si chiama Chen Suhou. Oltre al fatto che indossa dei vestiti più puliti degli altri, Chen Suhou non ha nulla di diverso dagli altri contadini locali. Come le altre 170 famiglie locali del villaggio, egli ha creato un orto di fronte la sua casa dove coltiva più di 10 ortaggi diversi come cavolo, rapa e baccelli.

Questo anziano dall'aspetto comune è un contadino di livello superiore della provincia di Hainan. Egli è stato vice governatore della provincia di Hainan per 7 anni, responsabile del settore agricolo, e in seguito è stato anche il vice presidente del comitato provinciale dell'Assemblea popolare di Hainan. Dopo essere entrato in pensione nel 2003 Chen Suhou, insieme con la moglie, è ritornato al paese natale, diventando un contadino. Parlando della sua scelta iniziale, Chen Suhou la lega al profondo sentimento che prova verso i contadini.

"Vivere in città o in campagna? È proprio un'importante svolta della vita. Nel mio lavoro durato una vita, ho sempre avuto contatto con i contadini ed avevo ormai un profondo sentimento per l'agricoltra e per i contadini. Abbiamo pensato che dopo che saremmo ritornati in campagna, sarebbe stato ancora più facile stabilire buone relazioni di amicizia con i contadini."

In Cina, attualmente ci sono circa piu' di 1,500 funzionari di alto livello in pensione come Chen Suhou che vivono in case di riposo per pubblici funzionari nelle città, dove ci sono un buon servizio sanitario ed altre agevolazioni di tipo quotidiano. Chen Suhou, si può dire, sia uno "straordinario" fra loro.

Il ritorno di Chen Suhou al paese natale come contadino mirava all'inizio ad una vita tranquilla, lontano dalla fama. Però quando è tornato al paese natale, egli ha visto che il villaggio Songmei era ancora un villaggio molto povero: i contadini contavano sulla coltivazione del riso ed avevano un reddito annuale di circa 1000 yuan, moneta cinese. Citando le parole dei contadini locali, il villaggio Songmei è un luogo dove le ragazze degli altri villaggi non vogliono prendere marito. La realtà del paese natio ha fatto cambiare l'idea iniziale di Chen Suhou.

Chen Suhou ha scoperto che è stata la "monocoltura" a suscitare principalmente la povertà del villaggio Songmei. I contadini locali coltivavano solo cereali tradizionali come le patate americane e il riso, e persino con un'alta produzione gli effetti economici erano bassi. Mentre gli altri villaggi vicini si sono arricchiti solo con la coltivazione delle banane. In verità in passato nel villaggio Songmei si erano coltivate anche delle banane, tuttavia il raccolto era risultato scarso. Il vice direttore della cittadina Nanbao, il signor Wang Ru, ha analizzato che ciò era dovuto alla concezione tradizionale che pone l'attenzione sui cereali e trascura le colture economiche.

"Per sviluppare la produzione delle banane, occorre risolvere ancora molti problemi. La cosa più importante è risolvere bene il problema della concezione delle masse popolari."

Per cambiare la concezione dei contadini, Chen Suhou si è molto impegnato. Egli ha convocato per prima cosa delle riunioni con i contadini e li ha portati a visitare e studiare dei bananeti di altre parti.

Di seguito Chen Suhou si è appellato ad ogni famiglia locale affinchè coltivasse le banane ed ha organizzato che le 7 famiglie rurali più attive del villaggio fondassero una cooperativa di banane e si è offerto come consulente. Per risolvere il problema dei capitali, Chen Suhou ha preso un credito dando la garanzia del suo nome; egli ha invitato degli esperti dell'Istituto delle Scienze agricole della provincia di Hainan per insegnare delle tecniche ai contadini poco esperti; dopo il raccolto, Chen Suhou ha contattato il compratore per vendere le prime banane.

Un anno dopo, queste 7 famiglie rurali hanno avuto un introito di 400 mila yuan, moneta cinese, ed hanno non solo restituito il credito di 60 mila ma anche depositato altri 300 mila yuan. Il direttore della cooperativa del credito Chen Fengzhang ha felicemente appeso il primo cartello "Villaggio affidabile" alla porta del comitato del villaggio Songmei.

"Perchè i contadini del villaggio sono affidabili e noi li appoggiamo e siamo tranquilli nel fare loro credito."

Grazie all'appoggio della cooperativa di credito nel settore dei capitali, la cooperativa delle banane si è ampliata. Nel 2006, ogni famiglia del villaggio ha cominciato a coltivare banane, diventando così il famoso villaggio delle banane. Con il riaggiustamento delle strutture per coltivazione, il villaggio in origine povero ha raggiunto un reddito netto pro capite del doppio in 3 anni.

Il villaggio Songmei è sempre più ricco. Chen Suhou guida i contadini locali a perfezionare le installazioni produttive e della vita quotidiana ed ad impegnarsi nella costruzione di un villaggio ecologico e civile: hanno costruito il mercato dei prodotti agricoli, la clinica e il centro delle attività culturali, ecc. Le condizioni e il metodo della vita dei contadini hanno registrato un grande cambiamento. I contadini dicono che il ritorno di Chen Suhou in campagna ha permesso loro di vivere una vita come quella dei residenti urbani.