|
|
Il 26 e 27 novembre i capi delle delegazioni americana, sudcoreana e giapponese ai negoziati a sei sul problema nucleare della penisola coreana hanno raggiunto Pechino, preparandosi a discutere con Wu Dawei, vice ministro degli Esteri e capo delle delegazione cinese ai negoziati, la riattivazione dei negoziati stessi. Secondo gli analisti, ciò indica che gli sforzi delle varie parti per la riattivazione dei negoziati a sei sono entrati in una fase essenziale.
(Audio)
Il capo della delegazione giapponese Kenichiro Sasae, giunto a Pechino il 26 novembre, ha detto che avrà colloqui con il suo omologo cinese Wu Dawei e con quello americano Christopher Hill, procedendo a consultazioni sul calendario specifico della riattivazione dei negoziati a sei, ecc. Giunto il 27 novembre a Pechino, il capo della delegazione sudcoreana Chun Yung-woo ha detto che avrà colloqui con Wu Dawei, ma che non ha in piano di incontrare i capi di altre delegazioni, aggiungendo che sarà l'intento politico della Corea del Nord a decidere i progressi o meno dei prossimi negoziati a sei. Dopo il suo arrivo a Pechino il 27 novembre, il capo della delegazione Usa ai negoziati a sei Christopher Hill ha detto che continuerà a procedere a profondi scambi di vedute con la parte cinese sulla riattivazione dei negoziati a sei, affermando: "Le nostre consultazioni mirano ad effettuare completi preparativi in vista della riattivazione dei negoziati." Alcuni mass-media osservano che dopo la sua scorsa missione in Cina, Hill ne ha riferito i risultati al segretario di Stato Usa Condoleezza Rice, mentre nell' attuale porta con sè la chiara posizione americana. Il 27 novembre il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Sean McCormack ha affermato che i colloqui fra Hill e le varie parti interessate saranno preliminari, mirando a permettere "veri risultati" ai negoziati a sei in via di riattivazione.
Dopo le riunioni della prima fase del quinto turno di negoziati tenutesi nel novembre dell'anno scorso, la Corea del Nord, a motivo delle sanzioni finanziarie imposte dagli Usa, ha rifiutato di ritornare ai negoziati, portandoli ad uno stallo che continua finora. Dopo che il 9 ottobre la Corea del Nord ha annunciato di aver condotto un test nucleare sotterraneo, la situazione della penisola coreana si è fatta subito tesa. Di seguito il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato all'umanimità una risoluzione che chiede alla parte nordcoreana di rinunciare alle armi e al piano nucleari e di ritornare senza condizioni ai negoziati a sei, decidendo anche di adottare misure di sanzioni nei confronti delle armi di distruzione di massa della parte nordcoreana. Sotto le pressioni della comunità internazionale e con la mediazione cinese, alla fine dell'ottobre scorso la Corea del Nord ha acconsentito a tornare ai negoziati a sei e ha raggiunto una comprensione con gli Usa sulla soluzione nel quadro dei negoziati a sei dei problemi finanziari seguiti da vicino dalle due parti. In seguito, i capi delle varie delegazioni ai negoziati hanno effettuato un'attiva shuttle diplomacy sulla loro riattivazione, procedendo a consultazioni in merito.
Ad attirare ancora di più l'attenzione è il fatto che durante il meeeting ufficioso dei leader dell'APEC tenutosi nella seconda decade di novembre ad Hanoi, in Vietnam, il capo dello Stato cinese Hu Jintao ha avuto scambi di vedute sul problema nucleare della penisola coreana con i presidenti americano Bush, russo Putin e sudcoreano Roh Moo Hyung e con il premier giapponese Shinzo Abe. Per l'occasione Hu Jintao ha sottolineato che indipendentemente dagli sviluppi della situazione, occorre persistere nell'obiettivo della denuclearizzazione nella penisola coreana e nel dialogo e nelle consultazioni per risolvere i problemi collegati. Attualmente le varie parti devono impegnarsi per la riattivazione dei negoziati a sei, riconfermando la promessa da queste fatte nella Dichiarazione congiunta di portare i negoziati a compiere passi essenziali verso l'obiettivo della denuclearizzazione. Usa, Russia, Corea del Sud e Giappone hanno espresso approvazione per la proposta cinese.
L'opinione pubblica ha notato che nonostante le due parti principali del problema nucleare nordcoreano, ossia Corea del Nord e Usa, continuino a non fidarsi reciprocamente e la loro dura posizione non abbia visto evidenti cambiamenti, di recente queste non hanno pronunciato messaggi ostili, quasi volessero creare l'atmosfera per la riattivazione dei negoziati. Il 27 scorso McCormack ha rivelato un possibile incontro a Pechino fra Hill e il capo della delegazione nordcoreana Kim Kye-gwan. Egli ha detto che in precedenza, partecipando ad una riunione preparatoria ai negoziati, Hill e Kim Kye-gwan avevano tenuto un colloquio nel quadro dei negoziati, il che dà adito alla possibilità di un nuovo incontro fra le due parti. |
|