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Secondo De Castro, l'agricoltura è la base dello sviluppo cinese dei prossimi cinque anni e l'Italia vuole contribuire a questo sviluppo. La sua visita programmata dal 21 al 23 novembre, rappresenta l'occasione per dare vita ad un più ampio partenariato in un campo sul quale si appunta la maggiore attenzione del suo ministero, attraverso l'approfondimento dei settori oggetto dell'MOU sottoscritto il 18 settembre scorso, cui da qui si attribuisce grande rilevanza. Specialmente i settori nei quali l'Italia eccelle, scienze agricole, macchinari agricoli, qualità alimentare, controllo agroalimentare, protezione ambientale delle campagne, tutela del territorio, saranno oggetto di utili approfondimenti per una sempre più fruttuosa collaborazione, nell'ottica di aiutare la Cina nel conseguire il miglioramento del suo settore agricolo.
La Cina non costituisce solamente un'opportunità irrinunciabile per il comparto agroalimentare italiano, ma deve diventare uno dei più importanti punti di riferimento per il necessario processo di internazionalizzazione delle imprese italiane e, più in generale, dell'agricoltura italiana.
Questi in estrema sintesi i messaggi che il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro porterà in Cina in occasione della sua prossima missione prevista a Pechino ed a Shanghai nel novembre prossimo.
De Castro, che sarà accompagnato dal Sottosegretario Guido Tampieri e da una delegazione ministeriale di alto livello, integrata da rappresentanti delle associazioni di categoria e rappresentanti della stampa, segue di pochi mesi la missione compiuta dal Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Prodi e di pochi giorni quella del Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, a dimostrazione del grande interesse attribuito dal governo italiano per lo sviluppo delle relazioni con la Cina. Egli ha detto: L'Italia risulta quinta nella classifica dei maggiori investitori europei in Cina dopo la Germania, i Paesi Bassi, il Regno Unito e la Francia. Dobbiamo fare di più ed anche le esportazioni italiane devono crescere in questo sterminato mercato: il comparto alimentare può dare un suo contributo.
La presenza italiana in Cina costituirà un'importante occasione di arricchimento per tutti noi. L'Occidente è stata una delle fonti di ispirazione del miracolo economico cinese ma adesso è la stessa Cina, quella dalla civiltà millenaria come quella moderna ed in rapido sviluppo di oggi che può costituire un importante fonte di ispirazione per tutti noi. Ci sono segnali incoraggianti: il totale dell'export di prodotti agroalimentari italiani in Cina è stato nel 2005 pari a 31 milioni di Euro (solo lo 0,2% del totale italiano), però, rispetto all'anno precedente, la crescita è stata del 17%. Esportiamo vino, olio vegetali, frutta ed ortaggi. Tutti flussi in crescita ma si parte da valori molto bassi e le nostre performances possono senz'altro crescere.
De Castro incontrerà il 22 novembre a Pechino il Ministro dell'Agricoltura cinese Du Qinglin e altri alti funzionari del paese. Con loro affronterà i temi del commercio bilaterale dei prodotti agricoli, delle iniziative per agevolare l'accesso ai nostri rispettivi mercati attraverso uno snellimento dei regimi di esportazione. Il Ministro porrà grande enfasi sulle iniziative per la valorizzazione della qualità alimentare, per la promozione delle indicazioni geografiche di origine e della cooperazione scientifica applicata all'agricoltura. Saranno inoltre affrontate tematiche di carattere multilaterale, con particolare riferimento ai negoziati agricoli in ambito OMC e alle tematiche FAO.
Nel corso della stessa giornata si svolgerà la prima riunione del gruppo di lavoro congiunto in materia agroalimentare previsto dall'MOU di cooperazione bilaterale firmato a Pechino il 18 settembre 2006 in occasione della visita del Presidente del Consiglio Romano Prodi ed un seminario sulla cooperazione scientifica promosso dal CAAS cinese in collaborazione con il CNR ed CRA, l'istituto di ricerca del Ministero per le Politiche agricole, Alimentari e Forestali.
La delegazione volerà quindi a Shanghai dove il 23 novembre il Ministro De Castro inaugurerà il salone dell'agroalmentare italiano "Vinitaly-Cibus Shanghai 2006", che vede per la prima volta insieme diversi organismi di promozione delle nostre produzioni sul grande mercato cinese. Gli Enti Fiera di Parma e Verona, insieme alla Federalimentare, all'ICE ed alle Regioni Veneto ed Emilia Romagna hanno infatti sostenuto un grande sforzo per portare agli amici cinesi i nostri migliori prodotti agroalimentari. Ma l'occasione deve essere colta non solo per l'export ma anche per rilanciare le prospettive di nostri possibili investimenti, di joint ventures e di opportunità di business per entrambe le parti. Nel contesto della fiera è stato organizzato un Convegno su "Qualità ed Innovazione nel Made in Italy alimentare" che porterà oratori italiani e cinesi a confronto sulle grandi tematiche legate alla promozione del gusto di due grandi tradizioni enogastronomiche, sulle politiche di qualità a difesa dei consumatori e sulle esperienze della distribuzione nel mercato cinese.
Si tratta di un primo assaggio della grande realtà cinese per il Ministro De Castro, di un'esperienza che, come ama dire lui stesso, si apre e non deve rimanere senza seguiti concreti perchè la posta in gioco à troppo importante per entrambi i Paesi. |
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