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La visita di Prodi in Cina (audio)
2006-09-25 23:50:10 cri

Sono Fan, benvenuti nell'odierno programma "Zoom sull'economia cinese". Oggi vi trasmetteremo il quinto programma della serie sull' "Anno Italia in Cina 2006" il cui tema è la visita del premier Romano Prodi in Cina. Sarà con noi la nostra collega Viera Sassi.

Fan: Ciao, Viera.

V: Ciao, Zhang Fan. Sono molto lieta di poter condurre insieme a te ancora una volta il programma della serie sull' "Anno Italia in Cina 2006".

Fan: Ti ringrazio per la tua partecipazione. Oggi parliamo dell'evento centrale dell' "Anno Italia in Cina 2006": la visita del Presidente del Consiglio italiano Romano Prodi in Cina. La settimana scorsa il premier Prodi ha visitato la Cina alla testa di un seguito di circa 800 persone, tra cui 8 ministri di governo, 12 rappresentanti delle amministrazioni regionali e circa 700 personalità del settore industriale e commerciale; una delegazione veramente senza precedenti nella storia diplomatica dell'Italia.

V: Ho sentito dire che la Cina è stata il primo paese non membro Ue che il premier Prodi ha visitato dopo il suo insediamento; credo che questo testimoni appieno l'importanza che il nuovo governo italiano attribuisce alla Cina.

Fan: Proprio così. L'attenzione che il governo italiano presta alla Cina si riflette in diversi ambiti, come l'economia e il commercio, l'istruzione accademica, la tutela della proprietà intellettuale e la cooperazione sulla salvaguardia dei beni culturali, ed in particolare in una serie di iniziative di cooperazione di carattere economico-commerciale tra i due paesi, tra cui la Fiera delle piccole e medie imprese sino-italiane, tenutasi dal 15 al 18 settembre. Durante la cerimonia d'inaugurazione della fiera a Canton, il premier Prodi ha affermato nel suo discorso:

(registrazione 1)

V: Fan, parlaci degli scambi e della cooperazione economico-coomerciali tra Cina e Italia nell'ultimo periodo.

Fan: Secondo quanto illustrato dal vice ministro del Commercio cinese Gao Hucheng, attualmente la cooperazione economico-commerciale Italia-Cina sta diventando sempre più stretta. Dal gennaio al luglio di quest'anno, il volume del commercio bilaterale ha raggiunto 13,4 miliardi di USD, il 24% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e si prevede che il commercio di tutto l'anno 2006 supererà i 20 miliardi. L'Italia è già il 5° partner commerciale e 5° paese sorgente di capitali esteri dell'Ue.

V: Allora possiamo concludere che la cooperazione economico-commerciale ha davanti a sè un radioso avvenire.

Fan: Proprio così. L'obiettivo dell'organizzazione congiunta sino-italiana della Fiera a Canton consiste proprio nel consolidare ed ampliare ulteriormente questo tipo di cooperazione.

V: Quali attività si sono tenute durante la fiera?

Fan: E' stato un evento denso di numerose e variegate attività. Durante la fiera la parte italiana ha tenuto 10 convegni durante i quali sono intervenuti il premier italiano Romano Prodi, il ministro del Commercio internazionale italiano Emma Bonino, altre personalità note e rappresentanti provenienti dal governo e da istituiti e imprese italiane, che si sono pronunciati riguardo agli strumenti bancari utilizzati sul mercato cinese, il design industriale italiano, il trasferimento di tecnologie delle piccole e medie imprese ed altri temi. In particolare, i "Sino-italian B2B Meeting", l'evento centrale della fiera, hanno visto le imprese cinesi e quelle italiane impegnate in trattative faccia a faccia.

V: Ho sentito dire che l'Italia ha inviato a partecipare al meeting oltre 300 imprese operanti in ambiti come il commercio con l'estero, l'agricoltura, l'elettricità, l'energia e l'industria estrattiva, l'ambiente e l'industria idraulica, l'areonautica, le infrastrutture dei trasporti e così via.

Fan: Ah, sei proprio ben informata! Secondo quanto riferito dal responsabile dell' Istituto per il Commercio Estero Bozi, tra le imprese partecipanti alla fiera, il 50% si era prefissa l'acquisto, mentre 1/3 di esse puntava a reperire distribuitori in Cina per il lancio sul mercato cinese dei propri prodotti. Durante un'intervista rilasciata ad un nostro giornalista, Angelo Reali, il direttore di "Wine and Products of Rome", una piccola impresa vinicola di Roma, ci ha spiegato gli scopi della partecipazione della sua azienda alle trattative.

(registrazione 2 in italiano)

V: A quanto pare attraverso questo tipo di proficue trattative, gli imprenditori dei due paesi saranno sicuramente in grado di ampliare gradualmente la cooperazione internazionale nei propri settori.

Fan: Certamente. Queste iniziative derivano dalla lunga storia della cooperazione sino-italiana e dalle caratteristiche dello sviluppo delle piccole e medie imprese dei due paesi. Durante la sua partecipazione al Forum tra gli alti dirigenti delle piccole e medie imprese tenutosi il pomeriggio del 15 settembre, il vice primo ministro cinese Zeng Peiyan ha detto nel suo discorso:

(registrazione 3)

"Le piccole e medie imprese di Cina ed Italia sono dotate delle proprie caratteristiche e di una forte complementarietà. Le piccole e medie imprese cinesi sono numerose, si distribuiscono in molti settori, e possiedono ricche risorse umane e tecnologie manifatturiere mature; quelle italiane, a loro volta, sono caratterizzate da tecnologie avanzate, gestioni di alto livello, un design innovativo e una notevole superiorità di marchi. Il rafforzamento della cooperazione tra le piccole e medie imprese dei due paesi, quindi, presenta enormi potenzialità e un ampio avvenire."

V: Allora possiamo concludere che la cooperazione plurisettoriale e multi-livello tra le piccole e medie imprese sino-italiane non solo ha in sè naturali condizioni vantaggiose, ma favorirà ampliamente anche il miglioramento reciproco e la promozione del proprio sviluppo delle aziende dei due paesi.

Fan: Esatto. Ecco perché la fiera di Canton ha visto ampi e proficui contatti tra le due parti. Il premier Prodi, lasciata Canton, si è recato a Shanghai, dove durante una conferenza stampa si è espresso molto contento dell'andamento delle trattative tra le imprese dei due paesi.

(registrazione 4)

"La fiera di Canton e' stata un grande successo. Mi diceva adesso l'Assessore Frattani che ci sono stati 3000 contatti ed incontri formali faccia a faccia, come si dice in italiano. Questo evento ha assistito ad un vero fiorire di relazioni senza precedenti. Anche gli incontri che ho avuto con il sindaco di Shanghai dimostrano innanzitutto come la necessita' di diffondere un nuovo sviluppo del territorio si incontri con l'emergere delle piccole e medie imprese attraverso la fiera a cui l'Italia ha partecipato a Canton."

V: Si coglie una grande soddisfazione in Prodi per questi risultati. Secondo me, grazie a questo grande evento, i rapporti e la cooperazione economico-commerciali Italia-Cina si innalzeranno ad un nuovo livello.

Fan: Esatto. Traspare anche dalle parole del premier Prodi che dobbiamo rafforzare la cooperazione tra le piccole e medie imprese bilaterali non solo a Canton, ma anche a Shanghai e nelle altre regioni della Cina, e certamente non dedicarci solo a questo settore. Ad esempio, a Shanghai e Tianjin, il premier Prodi ha parlato della cooperazione portuale, logistica e dei trasporti. A Tianjin le due parti cinese ed italiana hanno firmato 7 progetti relativi ad accordi di cooperazione, tra cui il progetto sugli impianti per la desalinizzazione dell'acqua marina sottoscritto dal Gruppo Baocheng di Tianjin e FISIA ITALIMPIANTI S.p.A., e l'istituzione di un'area logistica presso l'Airport International Logistics Zone da parte dell'InLog Srl. Tali progetti implicano finanziamenti per 192 milioni di USD.

V: Sono contenta di poter constatare che gli scambi e l'amicizia sino-italiani stiano continuando ad evolversi sotto varie nuove forme e ad ampliare i loro contenuti. Tali iniziative rivestono un significato estremamente positivo per il rispettivo sviluppo dei due paesi e forniscono una risposta congiunta alle sfide della globalizzazione economica.

Fan: Proprio così. Come hai detto tu, grazie alla tradizione di scambi d'amicizia e all'esigenza di dare una risposta congiunta alle sfide apportate dalla globalizzazione, gli ambiti della cooperazione sino-italiana diventano sempre più ampi e profondi. A tale proposito, il "Progetto di cooperazione in ambito accademico" costituisce l'iniziativa centrale. Durante la loro permanenza a Shanghai, il premier Prodi, il ministro di Istruzione, Università e Ricerca Fabio Mussi, il vice ministro dell'Educazione Wu Qidi ed altre personalità hanno presenziato all'inaugurazione del "Campus sino-italiano", parte del "progetto di cooperazione in ambito accademico", e il premier Prodi per l'occasione ha tenuto un discorso.

V: Davvero? Racconta a me ed ai nostri amici ascoltatori qualcosa di più dettagliato!

Fan: Va bene. Nel luglio del 2005, durante la sua visita in Cina, l'allora ministro di Istruzione, Università e Ricerca Letizia Moratti e il ministro dell'Educazione cinese Zhou Ji hanno stipulato insieme un memorandum sull'applicazione del "progetto di cooperazione in ambito accademico Cina-italia". Secondo gli accordi raggiunti, le università dei due paesi forniranno risorse didattiche per formare congiuntamente personale altamente competente specializzato in scienze economiche e in tecnologie professionali, e le imprese italiane metteranno a disposizione i capitali per la realizzazione del progetto. Il 20 febbraio scorso le due parti hanno tenuto a Milano il "Forum sul progetto di cooperazione in ambito accademico Cina-Italia", che ha segnato ufficialmente il decollo del progetto.

V: Cosa si prefigge questo progetto?

Fan: Penso che le parole del vice ministro dell'Educazione cinese Wu Qidi siano in grado di rispondere esaustivamente alla tua domanda.

(registrazione 5)

"Il nostro comune obiettivo consiste nel formare un'ampia schiera di personale internazionalizzato che abbia dimestichezza con l'elevata civiltà delle culture cinese ed italiana e nel promuovere attivamente l'innalzamento del livello di sviluppo del sapere e della ricerca scientifica così da promuovere una stretta cooperazione nell'ambito dell'istruzione e della realtà imprenditoriale tra Cina e Italia."

V: Ho capito. Si tratta veramente di un progetto lungimirante. Questo tipo di cooperazione in ambito accademico non solo promuoverà ulteriormente la conoscenza reciproca tra i due paesi, ma fornirà anche una piattaforma di personale qualificato per il continuo sviluppo dei rapporti economico-commerciali Cina-Italia. Concretamente in cosa consiste il campus sino-italiano di cui stiamo parlando?

Fan: In conformità al progetto sulla cooperazione in ambito accademico Cina-Italia, il Campus sino-italiano è stato fondato dall'Università Tongji di Shanghai e dal Politecnico di Milano insieme Politecnico di Torino per formare congiuntamente laureati in ingegneria. Le immatricolazioni presso il campus sono state avviate da quest'anno, e attualmente sono funzionanti due corsi di facoltà, ingegneria meccanica e ingegneria delle tecnologie informatiche. Gli studenti immatricolati della parte cinese frequenteranno i corsi per 3 anni presso l'Università Tongji e per un anno in una università italiana aderente alla cooperazione; gli studenti immatricolati dalla parte italiana studiano 2 anni presso l'università italiana e un anno mezzo presso l'Università Tongji, ed al termine del percorso di studi verrà conferita una doppia laurea dell'Università Tongji e dell'università italiana.

V: Che invidia che provo verso questi studenti, se fossi nata un po' più tardi magari avrei potuto essere una di loro.

Fan: Infatti, anch'io avei avuto questo desiderio. Gli studenti che si accingono ad iniziare il loro primo semestre durante l'Anno Italia in Cina presso la Tongji hanno avuto la fortuna di accogliere l'onorevole premier Prodi che ha partecipato all'inaugurazione dell'anno accademico alla Tongji. Oltre a questo, questi studenti potranno dare il loro contributo per il continuo rafforzamento ed approfondimento dei rapporti sino-italiani. Anche il premier Prodi, nel suo discorso, ha espresso la sua fiducia nei confronti del campus e dei suoi studenti.

(registrazione 6 Prodi in italiano)

""

Fan: Inoltre il ministro di Istruzione, Università e Ricerca italiano Fabio Mussi ci ha illustrato che il successo del campus sino-italiano ha suscitato anche l'interesse ed il desiderio di partecipare al progetto di cooperazione in ambito accademico di numerose università italiane.

(registrazione 7 Mussi)

"Prima di partire per la Cina ho percepito molto interesse per questo progetto, e sono stato contattato dai rettori di numerosi atenei interessati alla possibilità di stipulare nuovi accordi. I due governi, infatti, hanno raggiunto accordi politici, ma poi saranno gli atenei a stipulare rapporti bilaterali. Secondo me siamo sulla strada giusta."

V: E' veramente una buona notizia. La visita di Prodi non solo ha dimostrato l'aspirazione di Cina ed Italia di portare avanti i vari progetti di scambio e cooperazione, ma ha anche prodotto in concreto molti risultati. Da questo possiamo dedurre che l'amicizia tradizionale sino-italiana continua ad evolversi anche nel contesto globale del Nuovo Millennio, conferendo nuove connotazioni alle relazioni sino-italiane.

Fan: Sì. La visita del premier Prodi ha spaziato in settori come la politica, l'economia e la cultura, ed ha anche riguardato progetti di cooperazione già esistenti, quali la tutela ambientale, la salvaguardia dei beni culturali fino ad arrivare a nuovi progetti come quello di cooperazione tra Shanghai e Milano per l'eventuale candidatura di Milano all'organizzazione dell'Expo 2015 e la cooperazione nell'ambito della missione di peace-keeping in Libano. Tutti questi segni dimostrano che la cooperazione tra Cina e Italia presenta potenzialità ilimitate e diversi campi d'azione. Secondo me il futuro dell'amicizia e degli scambi tra i due paesi può essere descritto dalle parole che il primo ministro cinese Wen Jiabao ha proferito incontrando insieme al Premier Prodi i giornalisti dopo il loro colloquio.

(registrazione 8)

"Sono molto fiducioso riguardo all'ampio avvenire della cooperazione amichevole tra Cina e Italia. La mia fiducia proviene non solo da parole, ma anche dai fatti. Questa mia consapevolezza deriva dell'affermazione che il premier Prodi ha rilasciato dopo il suo insediamento: la porta dell'Italia deve essere aperta all'Oriente e alla Cina. Anch'io ritengo che la porta della Cina deve essere aperta verso l'Italia e verso il mondo. Il premier Prodi ha scelto la Cina come primo paese non membro UE meta della sua visita, ed alla guida di un'ampia delegazione si è recato in 5 città cinesi impiegando molti giorni. Da questo traspare la fiducia che il premier Prodi nutre verso la Cina. A sua volta, anche la Cina è molto fiduciosa nei confronti dell'Italia! "

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